L’ex delfinario di Rimini diventa centro per tartarughe marine


Rimini, l’ex delfinario diventa un centro di recupero di tartarughe marine. Aprirà a giugno dopo tre anni di rinvii, al via crowdfunding

ex delfinario

Un nuovo ospedale per le tartarughe marine, ma anche uno spazio per promuovere la cultura del mare, educare all’amore di questo habitat e dei suoi abitanti: per la prossima stagione estiva Rimini si appresta all’apertura di un nuovo Centro recupero tartarughe marine e a dare finalmente nuova vita all’ex Delfinario. Ma per farlo, si chiede il sostegno di tutti i riminesi, attraverso una iniziativa di crowfunding presentata al Club nautico della città. Dopo tre anni di annunci e rinvii, sembra dunque che si sia arrivati alla svolta tra amministrazione e concessionari, i partner Fondazione Cetacea-Club Nautico Rimini, per superare gli scogli tecnici-edilizi che hanno di fatto congelato il loro progetto.

da sx S. Pari, A. Montini e G. Santolini

Ad annunciare gli sviluppi ai cronisti sono l’assessore con delega alla Transizione ecologia e alla blu economy, Anna Montini, Gianfranco Santolini, presidente del Club Nautico, e Sandro Pari, presidente della Fondazione Cetacea. In settimana, anticipano, si è tenuto un incontro- a cui ha partecipato anche il sindaco, Jamil Sadegholvaad- che ha portato buone nuove. “Per la ristrutturazione dell’ex delfinario ci risvolti positivi- spiega Montini- che consentiranno nei prossimi mesi la sua apertura per l’utilizzo da parte di Fondazione Cetacea, sarà così possibile accogliere e curare tartarughe, che poi verranno liberate in mare, come fa sempre la Fondazione”. E ciò porterà anche all’attesa riqualificazione della struttura nell’ottica della rigenerazione urbana su cui “la nostra città sta investendo tanto”, sottolinea l’assessore. Fondazione Cetacea e Club Nautico hanno presentato “un progetto di vanto per la struttura- assicura l’assessore- darà lustro alla nostra città e anche la possibilità di visita e fruizione del centro per cittadini e turisti in un punto strategico di Marina centro”.

In definitiva, “il percorso è ancora molto tortuoso- conclude- ma le principali criticità sembrano essere superate“. Di fatto, durante i lavori e con la demolizione delle aree abusive della struttura, sono emerse delle problematiche. “I concessionari dovranno presentare delle richieste di modifica del progetto preliminare che riguardano gli spazi interni- chiarisce l’assessore- e che consentiranno una loro migliore fruizione”. Si procederà a una ‘sanatoria’, per mantenere alcune parti di cui era in un primo tempo previsto l’abbattimento, ma la deroga “è consentita- precisa Montini- in casi in cui la demolizione di alcuni parte crei pregiudizio a struttura originaria”. A causa di questi problemi tecnici si è creato “un ritardo nei nostri programmi- spiega Santolini- vogliamo ora procedere con il primo step, che consentirà di aprire la struttura, facendo piccoli interventi, mostreremo poi negli anni il valore del progetto e inizieremo da lì la riqualificazione totale del bene in concessione”, anche seguendo le novità che introdurrà il futuro Piano spiaggia.

Il nuovo centro recupero potrà contare su 12 vasche, in cui ospitare e curare altrettante tartarughe grazie alla presenza h24 di un laboratorio veterinario specializzato. L’apertura di quello che sarà il Quartier generale della Fondazione Cetacea è auspicato per Pasqua, o al più tardi inizio giugno. Il centro non sostituirà, ma si aggiungerà a quello di Riccione della Fondazione, per potenziare anche la capacità di salvataggio degli animali marini che sempre di più sono a rischio nell’Alto Adriatico, vittime per lo più degli effetti della pesca a strascico.

La Fondazione, riconosciuta come ente di ricerca dallo Stato, si porta una dote di 120 volontari, 54 soci, più di 800 tartarughe salvate negli ultimi 10 anni e oltre 30 mila visitatori che ogni estate visitano la sua sede di Riccione.

“Siamo già nell’ottica di duplicare la presenza della Fondazione e le sue attività- prosegue Pari- Riccione sarà la sede dell’educazione ambientale e Rimini quella per il grande pubblico e i grandi eventi-progetti”. In conclusione, “portiamo a Rimini un’eredità importate- sottolinea il presidente-e visibilità sui progetti di ricerca scientifica sul mare”. Il progetto condotto con Club Nautico è sicuramente “l’obiettivo più grande mai intrapreso dalla Fondazione”.

Punto di partenza è un contributo di 50.000 euro della Regione per l’acquisto delle vasche e dei primi impianti. Ma per portare a termine quella che è la “prima fase” e consentire l’avvio della struttura, è stata avviata una campagna per la raccolta fondi on-line, a cui possono partecipare tutti e che si rivolge in particolare ai riminesi. Per partecipare www.produzionidalbasso.com. La raccolta terminerà il 31 dicembre ed entro quella data saranno organizzate diverse iniziative in città – eventi e cene di beneficenza. “Tutto quello che sarà incassato verrà investito per rendere possibile l’apertura entro il 2 giugno- concludono i promotori- speriamo nel contributo dei riminesi e delle aziende del territorio”.