Nei pazienti con obesità di classe 1, l’intervento di gastrectomia a manica comporta una maggiore perdita di peso ma anche rischi maggiori di disturbo da uso di sostanze
Nei pazienti con obesità di classe 1, l’intervento di gastrectomia a manica comporta una maggiore perdita di peso e una maggiore prevenzione del diabete rispetto a un’intensa modifica dello stile di vita, ma è stato collegato a rischi maggiori di disturbo da uso di sostanze e autolesionismo. Sono i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.
Rispetto ai soggetti sottoposti a un trattamento basato sulla gestione dello stile di vita, i pazienti con obesità di classe 1 sottoposti a gastrectomia a manica hanno mostrato un rischio dell’86% superiore di soffrire di un disturbo da uso di sostanze e dell’81% maggiore di autolesionismo. «Anche se sono stati riportati buoni risultati in termini di calo ponderale, per questi pazienti mancano studi ampi e controllati che affrontano l’efficacia oggettiva e i risultati di sicurezza per periodi superiori a 1 o 2 anni» hanno scritto il primo autore Erik Stenberg e colleghi del dipartimento di chirurgia dell’ospedale universitario di Örebro in Svezia.
Anche se la procedura di bypass gastrico rimane il trattamento chirurgico di elezione per l’obesità, la gastrectomia a manica è cresciuta in popolarità e attualmente è l’intervento di chirurgica bariatrica più comune al mondo, hanno premesso i ricercatori. È stato riportato che i risultati a medio e lungo termine della gastrectomia a manica sono simili a quelli del bypass gastrico nei pazienti con un indice di massa corporea (BMI) di almeno kg/m2.
«Essendo percepita come un’operazione tecnicamente meno impegnativa rispetto al bypass gastrico, con un intervento di minor durata e complicanze a breve termine potenzialmente inferiori, la gastrectomia a manica viene spesso presa in considerazione nei pazienti con obesità di classe 1, nonostante la mancanza di un importante supporto scientifico» hanno aggiunto.
Gastrectomia a manica vs modifica dello stile di vita
Utilizzando i dati di diversi database, tra cui lo Scandinavian Obesity Surgery Registry e il registro dei farmaci prescritti, i ricercatori hanno confrontato 1.216 adulti con obesità di classe 1 (BMI da 30 a 35 kg/m2) sottoposti a gastrectomia a manica con un gruppo di 2.432 adulti con BMI corrispondente che hanno partecipato a un programma intensivo di modifica dello stile di vita, che includeva 3 mesi di dieta ipocalorica, seguiti da 9 mesi di esercizio e consigli dietetici. Le coorti sono state confrontate anche per altri dati demografici, incluso l’anno del trattamento e l’uso di antidepressivi e ansiolitici.
L’età media e il BMI dei partecipanti nel gruppo chirurgico erano rispettivamente di 42,4 anni e 32,8 kg/m2, rispetto a 42,6 anni e 32,9 kg/m2 nel gruppo stile di vita, e circa il 90% dei soggetti in entrambe le coorti erano donne. Il follow-up mediano è durato 5,1 anni.
Dopo un anno il gruppo chirurgico ha ottenuto una maggiore perdita di peso rispetto al gruppo stile di vita (22,9 vs 11,9 kg), con risultati simili riportati a 2 anni (21 vs 8,8 kg). Durante il follow-up i ricercatori hanno rilevato un minor consumo di farmaci per il diabete nel gruppo chirurgico (59,7 vs 100,4 eventi per 10mila anni-persona).
«Nei partecipanti senza prescrizione di farmaci per il diabete prima dell’intervento, il rischio di doverne fare uso era inferiore nel gruppo chirurgico rispetto al gruppo stile di vita» hanno scritto i ricercatori. Inoltre tra i pazienti che al basale erano in trattamento per il diabete, il tasso di remissione a 2 anni (definito dall’assenza di terapia farmacologica antidiabetica) è risultato più elevato nel gruppo chirurgico (48,4% contro 22%).
I soggetti sottoposti a gastrectomia avevano tuttavia tassi più elevati di disturbo da uso di sostanze (94 contro 50 eventi per 10mila anni-persona) e autolesionismo (45 contro 25 eventi per 10mila anni-persona) rispetto al gruppo stile di vita, mentre il rischio di eventi cardiovascolari maggiori e mortalità per tutte le cause erano simili tra i gruppi.
«Il disturbo da uso di sostanze, il trattamento per la depressione e l’ansia e l’assistenza sanitaria per autolesionismo sono tutti aumentati nel gruppo chirurgico rispetto al controllo» hanno fatto presente gli autori. «Un’attenta valutazione dei pazienti prima dell’intervento chirurgico, l’ottimizzazione dei fattori di rischio e uno stretto supporto durante il periodo perioperatorio e postoperatorio rimangono misure importanti, in particolare nei soggetti maggiormente a rischio di incorrere in queste complicanze».
Bibliografia
Stenberg E et al. Comparison of Sleeve Gastrectomy vs Intensive Lifestyle Modification in Patients With a BMI of 30 to Less Than 35. JAMA Netw Open. 2022 Jul 1;5(7):e2223927.