A Roma zuppa di piselli gettata su un quadro di Van Gogh. Gli attivisti di Ultima Generazione: “Il nostro è un grido disperato di paura”. Il ministro Sangiuliano infuriato
Questa mattina a Palazzo Bonaparte a Roma, all’interno della mostra dedicata a Van Gogh, quattro attivisti di Ultima Generazione hanno gettato della zuppa di piselli sul vetro di protezione de ‘Il seminatore’, dipinto nel 1888 da Vincent Van Gogh. Identificata insieme agli attivisti anche Laura Lezza, fotografa presente a documentare sul posto l’azione. Lo fa sapere lo stesso gruppo di attivisti in una nota, che riporta anche le loro richieste: “Interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW nell’anno corrente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”.
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Quello degli attivisti non è vandalismo ma “un grido disperato di paura, giustificata dagli allarmi alzati da decenni dalla scienza- prosegue la nota riportata dalla Dire (www.dire.it) -. Il quadro, protetto da un vetro, come era nelle intenzioni dei cittadini non ha riportato danni. Non vandalismo violento, bensì manifestazione di un amore profondo per la vita e per l’arte, che solo attraverso un intervento serio e tempestivo dei Governi possono essere tutelate. Per questo motivo le azioni dirette nonviolente proseguiranno, finché i cittadini non avranno risposte dal proprio Governo sulle istanze di stop al gas e al carbone e di un deciso investimento nelle rinnovabili”.
INTERVIENE SANGIULIANO
Dichiara altresì Iole Siena, Presidente di Arthemisia, società che ha organizzato in collaborazione con il prestigioso Kröller-Müller Museum di Otterlo, la rassegna:
“Sapevamo dal primo giorno che sarebbero venuti a manifestare all’interno della mostra di Van Gogh, eravamo pronti e sapevamo che non si poteva evitare. Le misure di sicurezza adottate hanno fatto si che l’impatto sia stato quasi impercettibile, non avendo potuto portare all’interno della mostra né borse, né zaini né altro di voluminoso. L’opera non ha subito nessun danno, ed è quello che conta. Ciò detto, ritengo che il gesto mediatico – perché di questo si tratta – sia decisamente da condannare, un’azione stupida fatta da gente stupida. Che ottiene l’effetto esattamente contrario a quello voluto, perché identificare gli ambientalisti con i vandali non giova alla loro causa, tutt’altro. Non è facendo azioni orribili che si crea consenso sui temi importanti, e di certo non è distruggendo l’arte che salveranno il pianeta. Alla fine, le opere non hanno subito danni, musei e mostre beneficiano di un’attenzione mediatica importante, gli unici che ne escono con le ossa rotte, condannati dall’opinione pubblica e senza risultati concreti, sono proprio i manifestanti”.
La mostra presenta 50 opere del grande maestro olandese, per raccontarne attraverso un percorso emozionale e suggestivo le vicende umane e artistiche. Aperta al pubblico lo scorso 8 ottobre sta ottenendo un grande consenso di pubblico; lo testimoniano
gli oltre 80.000 visitatori e le lunghe code quotidiane di persone in attesa di poterne ammirare i capolavori.