Per rispondere alle nuove sfide derivanti dall’avanzata dell’Intelligenza Artificiale nasce il Manifesto del Consenso Transatlantico
Per rispondere alle nuove sfide derivanti dall’avanzata dell’Intelligenza Artificiale (IA), favorendo il rispetto dei diritti umani e prevenendo i possibili rischi per le persone e le istituzioni democratiche, è urgente uniformare e applicare leggi e sanzioni nel mondo occidentale.
È questo il messaggio del Manifesto del Consenso Transatlantico – “Enforcing Law in the Age of Artificial Intelligence”, realizzato da 18 grandi esperti europei e statunitensi, presentato a Roma, nella sede della John Cabot University.
Paul Nemitz, principal advisor in the Directorate-General for Justice and Consumers of the European Commission, e Konstantinos Karachalios, managing director IEEE, hanno ispirato la realizzazione del Manifesto da liberi cittadini. Assieme a loro hanno coordinato i lavori Francesco Lapenta, direttore dell’Institute of Future and Innovation della John Cabot University, e Nicolas Miailhe, founder & president The Future Society (TFS) and steering committee member Athens Roundtable on AI and the Rule of Law.
«Le istituzioni legislative e normative di entrambe le sponde dell’Atlantico devono governare le sfide poste dai sistemi di IA», riporta il Manifesto. Il documento, suddiviso in dieci punti, chiede innanzitutto di attuare gli accordi internazionali sull’IA, traducendoli in leggi e standard nazionali, senza dimenticare i processi normativi legati al commercio.
Tra le raccomandazioni, il Manifesto chiede di sanzionare efficacemente le aziende che violano le leggi sull’IA, o che utilizzino l’IA per minare lo stato di diritto. A tal fine, il Manifesto suggerisce di istituire un Osservatorio transatlantico per la segnalazione di gravi casi legati all’IA; promuovere sforzi coordinati in ambito di standard tecnici, benchmarking e certificazioni di conformità, coinvolgendo il mondo accademico e la società civile, così da garantire l’interesse pubblico, privilegiando quest’ultimo nei casi di conflitto con la proprietà intellettuale.
«Invitiamo Europa e Stati Uniti a prendere in considerazione le indicazioni del Manifesto; perché, se da un lato l’innovazione tecnologica può rappresentare un motore di crescita economica e sociale, dall’altro può veicolare danni e conseguenze negative per tutta la società», ha dichiarato Francesco Lapenta al termine della presentazione.
«Nel passato – ha proseguito Lapenta – le tecnologie venivano prima sviluppate e poi regolate, ora deve avvenire il contrario. Non solo bisognerà applicare le leggi vigenti per l’Intelligenza Artificiale già esistente, ma, attraverso procedure di valutazione e testing, evitare lo sviluppo di sistemi di IA non attenti ai diritti umani e ai processi democratici».
Hanno partecipato alla stesura del Manifesto: Niki Iliadis, director AI and the Rule of Law, The Future Society; Samuel Curtis, associate, AI Governance, The Future Society; Cathryn Clüver Ashbrook, director and Ceo of the German Council on Foreign Relations, fellow Global Public Policy Institute (GPPi); Anna Mareschi, presidente di Confindustria Udine; Wendell Wallach, Chair, Technology and Ethics Studies, Yale University Interdisciplinary Center for Bioethics, Carnegie Council for Ethics in International Affairs; Thomas Streinz, executive director of Guarini Global Law & Tech at New York University, NYU Law; Katherine Evans, Ethics of AI, Digital Innovation and Transformation, Communication & Information Sector at UNESCO; Bruce Hedin, member, Law Committee of the IEEE Global Initiative, president, Hedin B Consulting; Anja Kaspersen, senior fellow at Carnegie Council for Ethics in International Affairs, co-director Artificial Intelligence & Equality Initiative (AIEI); Marc Rotenberg, president and founder, Center for AI and Digital Policy; Stefano Quintarelli, Rexilience, partner, founder and leader of the Italian Parliamentary Intergroup for Technological Innovation; Sarah Spiekermann, chair of the Institute for IS & Society, Vienna University of Economics and Business; Julie Cohen, Mark Claster Mamolen professor of Law and Technology Georgetown Law; Denia Psarrou, Athens University.
Alla presentazione hanno preso parte attiva, commentando nel merito i contenuti del Manifesto, numerosi esperti e addetti ai lavori: Valentine Goddard, member of Government of Canada Advisory Council on Artificial Intelligence and United Nations AI Policy and Governance Expert; Simone Crolla, managing director American Chamber of Commerce in Italy; Gry Hasselbalch, research lead of the European Commission’s International Outreach Program for AI, and research director of Dataethics.eu; Eugenio Garcia, deputy consul general, Consulate General of Brazil in San Francisco, head of Science, Technology, and Innovation, Tech Diplomat for Silicon Valley; Mark Surman, executive director of the Mozilla Foundation; Merve Hickok, research director, Center for AI & Digital Policy, Founding Editorial Board, AI, and Ethics Journal; Stefano Gazziano, professor of Computer Science at John Cabot University; Enzo Maria Le Fevre Cervini, European Commission; Juliana Imam, director JIIPCC and Stammer Foundation, Nigeria.