Fino all’8 gennaio 2023, la mostra negli spazi del Minneapolis Institute of Art, evidenzia il rapporto del maestro e degli artisti del suo tempo con l’antichità classica
Un’urna romana del Museo di Minneapolis posta accanto a un disegno di Filippino Lippi ispirato a motivi antichi; il fauno ellenistico da cui è ripreso il torso del centauro nella grande tela di Botticelli con Pallade e il centauro degli Uffizi, appesa a pochi centimetri di distanza; l’Allegoria della Fertilità di Luca Signorelli, sempre dagli Uffizi, accostata al gruppo marmoreo dei Tre satiri che lottano con un serpente, proveniente dalla raccolta di Lorenzo il Magnifico e concesso in prestito da una collezione privata di Chicago; pannelli da un forziere nuziale del museo fiorentino raffiguranti Storie di Ester e Assuero, collocati vicini a un busto di San Giovanni Battista di Benedetto da Rovezzano, che riecheggia le statue raffigurate nelle tavole.
Queste opere, e molte altre, saranno visibili nella mostra di Minneapolis, Botticelli and Renaissance Florence, realizzata dalle Gallerie degli Uffizi in collaborazione con il Minneapolis Institute of Art e curata da Cecilia Frosinini e Rachel McGarry. L’iniziativa è unica nel suo genere, perché esplora un argomento discusso da almeno un secolo in letteratura e finora mai realizzato in una mostra: il rapporto tra Botticelli e l’arte del Rinascimento fiorentino con l’antichità classica.
Ma non solo: tra le opere esposte molte sono di artisti attivi all’epoca di Botticelli, o di Botticelli e bottega, e raccontano le modalità operative e il ricco tessuto figurativo di quei decenni. I prestiti dagli Uffizi (opere del pittore e altre di artisti suoi contemporanei) sono accostati a sculture, dipinti, disegni e stampe del museo americano, che vanta una delle più importanti raccolte di arte europea oltreoceano. Dopo anni difficilissimi, che hanno visto Minneapolis al centro di una rivolta epocale per la giustizia sociale e dopo le sofferenze causate dal Covid, questa mostra sul Rinascimento che attribuisce a Firenze nel Quattrocento il ruolo di motore per la cultura mondiale, acquista un significato particolarmente profondo, e suona come un augurio di ripresa, tanto più in America e in questa città.
Parte dei proventi della mostra sono stati utilizzati per restaurare le opere e condurre su di esse nuove ricerche, condotte nel corso di oltre due anni, i cui risultati sono confluiti nel ricchissimo catalogo, contenente i contributi dei maggiori studiosi dell’argomento, italiani e stranieri.
Il volume include studi socio-economici sulle botteghe degli artisti, sul ruolo del teatro e delle feste cittadine nell’iconografia dell’Adorazione dei Magi, sui ritratti (per l’occasione un importante e discusso ritratto ora a Minneapolis è stato definitivamente attribuito a Benedetto Ghirlandaio, così come anche il ritratto di religioso su embrice degli Uffizi al suo famoso fratello Domenico) e una revisione dell’attività di Botticelli basata su fonti e documenti riconsiderati in una nuova luce.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “La mostra non solo è una rivelazione per il pubblico americano, ma si caratterizza anche per l’altissimo livello scientifico. Grazie ai contributi degli archeologi e degli storici dell’arte coinvolti, nonché dell’Opificio delle Pietre Dure, è stato possibile riconsiderare ogni opera e giungere a nuove identificazioni e attribuzioni su dipinti e sculture anche molto celebri. Forse uno degli accostamenti più emozionanti e rivelatori è quello tra l’Allegoria della Fertilità di Luca Signorelli e il gruppo marmoreo con Tre satiri che lottano con un serpente, proveniente dalla collezione di antichità di Lorenzo il Magnifico, dispersa alla fine del Quattrocento. L’opera, che si trovava nell’Ottocento in una collezione austriaca ed è ricomparsa sul mercato alcuni anni fa, è stata acquistata da un privato di Chicago. Accanto ad essa, il monocromo di Luca Signorelli assume un nuovo significato e spiega in un colpo d’occhio tutto il complesso argomento della relazione tra Rinascimento e Antichità”.
La Presidente del Minneapolis Institute of Art, Katie Luber: “La presentazione di oggetti così rari e di straordinaria qualità è di per sé fonte di meraviglia e piacere. Dopo il lungo periodo in cui la pandemia ha limitato la natura della collaborazione curatoriale internazionale, l’opportunità di portare a Minneapolis opere d’arte meravigliose dagli Uffizi è a dir poco incredibile. Quale momento migliore di questo autunno per esaminare Botticelli e il Rinascimento fiorentino, mentre cerchiamo la rinascita della cultura, dell’arte e della connessione”.
L’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti Mariangela Zappia: “Questa mostra è una nuova, importante pagina nella storia dell’eccezionale collaborazione culturale tra Italia e Stati Uniti. È una delle esposizioni più complete su Botticelli mai allestite in questo Paese; un’occasione unica per il pubblico americano di apprezzare i capolavori del genio italiano e della Firenze rinascimentale. Grazie al Minneapolis Institute of Art e alle Gallerie degli Uffizi per il loro prezioso contributo nel promuovere il meglio della cultura e dell’arte italiana del Rinascimento negli Stati Uniti”.
INFO SULLA MOSTRA
Titolo: “Botticelli and Renaissance Florence: Masterworks from the Uffizi”
Luogo: Minneapolis Institute of Art
Durata: Fino all’8 gennaio 2023
A cura di Cecilia Frosinini e Rachel McGarry