Una nuova guida diretta ai ciclisti, alla scoperta di una Roma verde e sconfinata: esce “Roma in Bici”, Un Museo all’Aperto di José M. Carcione (Edizioni il Lupo)
Ci sono centinaia di guide turistiche che riguardano la cultura di Roma, ma poche con itinerari ciclistici. Arriva in libreria un volume “modulare” che offre una serie di percorsi tra natura e cultura a portata del ciclista, un libro diretto agli amanti delle due ruote che puntano a un’uscita tranquilla, non agonistica, e che siano curiosi di esplorare le bellezze della Capitale.
“Roma in Bici, Un museo all’Aperto — percorsi turistici classici e insoliti per le due ruote” di José M. Carcione, è una guida con 74 mappe e 92 percorsi, per un totale di circa 320 km, che si possono combinare tra loro per creare itinerari più estesi, con indicazione di soste, punti ristoro e monumenti turistici, includendo anche una serie di norme da seguire e consigli sull’indispensabile da portare appresso in caso di imprevisti in bici. Sono undici, inoltre, gli itinerari illustrati che seguono prevalentemente piste ciclabili, sentieri sterrati agevoli, strade ampie e poco trafficate, e quando non ci sono piste, marciapiedi (con la bici a mano).
Dopo il grande successo editoriale di Roma. Guida insolita per esploratori urbani di Carlo Coronati, che ha visto stampare in poco più di un anno 2 edizioni registrando oltre 3500 copie vendute, Edizioni il Lupo torna così a perlustrare gli angoli della città eterna offrendo ora ai cicloamatori – dalle famiglie ai più esperti in tecnologie digitali – un ventaglio di scelte e possibilità, con itinerari che possono poi essere utilizzati anche su app (una lista ne è indicata dallo stesso autore). Il libro gode del patrocinio di RomaNatura.
“Sport, salute e cultura costituiscono il proposito di questo libro – afferma Carcione – che è una novità anche perché a Roma, da un paio d’anni, fioriscono piste ciclabili che ampliano finalmente gli spazi destinati alle biciclette e contribuiscono a collegare zone differenti di una città sconfinata ed anche molto verde, tra le più verdi d’Europa. Mi auguro che la lettura di quest’opera rappresenti uno stimolo di esplorazione della città a più livelli, tra vicoli, borghetti, parchi cittadini e monumenti, e che non solo chi ama le lunghe pedalate potrà apprezzare questa immersione in una città con tante storie da raccontare. Il cicloturismo non è solo un’opportunità di benessere psicofisico ma anche culturale, un impegno per far emergere una città “invisibile” e per sognare ed avvicinarsi a una città “vivibile”.
La prefazione del libro è scritta da Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale: “Ho accettato con molto piacere questo invito a scrivere – afferma – perché è un testo, unicum nel suo genere, capace di unire mirabilmente, attraverso un filo rosso incantevole e suggestivo, gli interessi degli amanti delle passeggiate in bicicletta alle emozioni straordinarie che solo una città dalle bellezze ambientali, artistiche, storiche e culturali come Roma riesce a trasmettere ai suoi visitatori. Spero che la bicicletta come mezzo di trasporto entri nella cultura dei romani poiché la mobilità attiva rappresenta una risorsa preziosa per combattere il cambiamento climatico e rendere i nostri luoghi migliori e più sicuri. Mi auguro, infine, che questo prezioso libro possa essere ampliato, nella sua prossima edizione, con la mappatura del GRAB, Grande Raccordo Anulare delle Bici, progetto partecipato di anello ciclopedonale accessibile a tutti che sarà ultimato a Roma entro il 2026.”
Sito web: edizioniillupo.it
José M. Carcione è nato a Buenos Aires, Argentina. Ha un Ph.D in geofisica e attualmente è ricercatore nell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste e membro del comitato di redazione di numerose riviste scientifiche. Ha pubblicato tre libri e più di 300 articoli su temi di geofisica, oltre alla traduzione in spagnolo del libro di poesie “A Sud delle cose” (“Al sur de las cosas”) e il saggio “Milongueros, codici e cultura del tango”. È DJ stabile della milonga Tangofficina (Roma), una delle più antiche d’Italia, e DJ invitato in diverse milonghe di Buenos Aires e conferenziere sui codici della milonga e la storia del tango. I suoi interessi includono, inoltre, la storia della scienza e la cultura popolare.
Edizioni il Lupo è una casa editrice nata nel 1993 e specializzata in guide escursionistiche di nicchia, concentrando la sua produzione in particolar modo sulle montagne dell’Appennino. Dal 1995 la casa editrice si avvale della preziosa collaborazione di Carlo Coronati, trekker ed esperto in sciescursionismo ed escursionismo di ricerca, che scriverà una serie di pubblicazioni, tra le quali guide di itinerari escursionistici e “cartoguide”. Tra le opere di punta dei primi 15 anni, la guida al Parco Regionale Sirente Velino (con carta al 50.000), la carta del Genzana/Rotella, in collaborazione con il CAI di Sulmona e la Comunità Montana Peligna; la carta escursionistica dei Prenestini con il CAI di Palestrina, la carta escursionistica del Velino Sirente, con il CAI di Avezzano per la prima edizione. Veniamo ai giorni nostri e le collaborazioni crescono: con la sezione Altipiani delle Rocche per la recentissima seconda edizione del Velino Sirente; la carta degli Ernici, con le sezioni CAI di Frosinone, Alatri, Valle Roveto e Sora; la carta del Parco degli Aurunci, su commessa dell’Ente Parco. Altre più recenti collaborazioni con il CAI di Viterbo, e quella con il CAI di Latina, oltre a quella dei Monti Lattari con due sezioni locali di CAI.
Assieme a questi importanti lavori il Lupo ha sempre continuato a produrre lavori propri, tra cui le cartoguide dei Monti Lucretili, Monti Sabini, Monti della Tolfa, Monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e un paio di guide di arrampicata sulle alte montagne d’Abruzzo molto apprezzate.
Tra le guide di maggiore approfondimento nel panorama del suo catalogo vi sono la guida agli itinerari dei Castelli Romani e quella agli itinerari attorno ai laghi di Bracciano e Vico; una guida che ripercorre l’antica Via Clodia e quella più recente dei Monti Lepini; mentre continua l’esplorazione di territori attorno alla città di Roma con altre guide sempre apprezzate per precisione e ricchezza di particolari mirate ad un escursionismo di scoperta.
Per lunghi 20 anni la casa editrice si avvale del prezioso contributo di Alberto Osti Guerrazzi, autore fra l’altro di una guida storica, ripetutamente ristampata, dedicata all’esplorazione di tutti i “2000” dell’Appennino.
Dopo l’uscita dalla società di Alberto nel 2021, subentra come geologo e cartografo, Dario Saccoccia, che disegna, con i dati del CTR regionale, le carte del Velino Sirente, del Cammino dei Briganti e Cammino dei Borghi Silenti, del PNALM, di Viterbo – Lago di Vico, Castelli Romani – Colli Albani, Monti Lepini: sono carte di ottima qualità, senza base IGM e anche per questo molto nitide e molto apprezzate, che in breve tempo rilanciano l’immagine del Lupo come editore di mappe escursionistiche.
Dalle esplorazioni nella Capitale di Carlo Coronati nascono “Roma, una vera bellezza”, (2013) una guida che lega tutti i parchi e giardini di Roma, e “Roma, guida insolita per esploratori urbani”, (2021). A tutto ciò si affianca una collana di narrativa “I Faggi” molto apprezzata che ogni anno ci regala una novità. L’ultima di queste opere è la fatica letteraria di Marco Saverio Loperfido, con il libro “Tre lune nelle scarpe – Come il cammino agisce sui gruppi e viceversa”.
Tra le varie iniziative organizzate dalle Edizioni il Lupo vi sono il corso di cartografia digitale tenuto da Dario presso il negozio Alta Quota di Roma e presso la Sede Cai di San Benedetto del Tronto, il concorso letterario “Fuori Traccia” e gli eventi test paragonabili a “flash mob” di percorsi romani per testare nuovi percorsi oltre, naturalmente, alla presenza nelle fiere della piccola editoria (le Edizioni il Lupo saranno presenti anche questo anno a PLPL).
Attualmente, la produzione della casa editrice si concentra maggiormente sul versante mappe, pubblicate sia in cartaceo che digitale e sulla pubblicazione di guide che spingono ad un turismo sostenibile e consapevole.