Promossa l’adozione di un approccio personalizzato alla terapia delle riacutizzazioni di BPCO basato sulla riduzione d’impiego di prednisone orale su conta degli eosinofili
L’adozione di un approccio personalizzato alla terapia delle riacutizzazioni di BPCO basato sulla riduzione d’impiego di prednisone orale in base alla conta degli eosinofili, rappresenta un’opzione terapeutica sicura e non associata a peggioramento degli outcome nei pazienti con esacerbazione di malattia.
Queste le conclusioni di STARR2, un trial clinico randomizzato condotto nel Regno Unito, presentato nel corso di una sessione del Congresso ERS.
Razionale e disegno dello studio
Come è noto, gli steroidi sistemici (OCS) rappresentano il trattamento universale nelle riacutizzazioni di BPCO, ha ricordato la prof.ssa Mona Bafadhel, Associato di medicina respiratoria presso il Dipartimento di Medicina della Oxford University a Londra, nel presentare i risultati di questo studio.
D’altro canto, è altrettanto noto come il loro impiego a lungo termine si associ soprattutto a svantaggi, anziché benefici, anche nei pazienti con BPCO.
Stando ad alcuni dati, infatti, dosi cumulative di OCS in pazienti con BPCO, si associano ad un innalzamento della mortalità. Gli OCS, inoltre, rappresentano la terza causa più comune di eventi avversi (AE) che portano ad ospedalizzazione. Inoltre, anche cicli di trattamento breve con questi farmaci sono notoriamente associati ad un innalzamento del rischio di sepsi pari a 5 volte, di tromboembolismo venoso pari a 3 e di fratture pari a 2 volte.
Come ottimizzare l’impiego degli OCS facendo pendere la bilancia rischi-benefici in senso positivo?
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia di una terapia con OCS mediante personalizzazione della terapia in base alla conta di eosinofili rispetto allo standard terapeutico corrente utilizzato durante un episodio di riacutizzazione di BPCO.
STARR2 è un trial clinico multicentrico randomizzato, in doppio cieco, controllato vs. placebo, che ha reclutato 152 pazienti con riacutizzazione di BPCO visitati in ambulatori di Medicina Generale dislocati sul territorio del Regno Unito.
Questi pazienti sono stati randomizzati a trattamento con OCS guidato dalla conta degli eosinofili (n = 76; età media, 70 anni; 58% uomini) o a trattamento standard (n = 76; età media, 70 anni; 61% uomini).
Nel gruppo di pazienti la cui terapia con OCS era guidata dalla conta degli eosinofili, è stato somministrato loro, in cieco, prednisolone se avevano una conta di eosinofili nel sangue superiore al 2% o placebo se la conta era inferiore al 2%. I pazienti del gruppo di cura standard hanno ricevuto prednisolone indipendentemente dalla conta degli eosinofili.
L’outcome primario dello studio era rappresentato dal fallimento del trattamento assegnato dalla randomizzazione, che i ricercatori hanno definito come necessità di ricorso agli antibiotici e/o agli steroidi entro 30 giorni.
Risultati principali
Il numero totale di riacutizzazioni di BPCO è stato pari 203: di queste, 102 sono state rilevate nei pazienti randomizzati al braccio di trattamento guidato dalla conta degli eosinofili e 101 nei pazienti randomizzati al braccio di trattamento standard.
I ricercatori non hanno osservato alcuna differenza, in termini di fallimento della terapia, tra il gruppo randomizzato al braccio di trattamento guidato dalla conta degli eosinofili e quello randomizzato al braccio di trattamento standard (percentuale di fallimento della terapia al giorno 28: 27% vs. 34%; RR = 0,82; IC95%: 0,54-1,23; P = 0,34).
Inoltre, i risultati non hanno mostrato differenze relativamente alla FEV1 (p = 0,53), ai punteggi dei sintomi del test CAT (COPD Assessment Test) (p = 0,6) e alla scala VAS dei sintomi a 30 giorni (p = 0,71).
Riassumendo
In conclusione, i risultati dello studio STARR2 suggeriscono che la prescrizione di OCS guidata dalla conta di eosinofili in Medicina Generale è sicura e non associata a peggioramento degli outcome.
Nel commentare i risultati, la prof.ssa Bafadhel ha così concluso: “STARR2 è il più grande studio multicentrico nel suo genere condotto nel setting della Medicina Generale (…) La riduzione degli OCS ha probabilmente un impatto sugli outcome a lungo termine della BPCO… e, stando a questo studio, l’adozione di un trattamento personalizzato, basato sull’endotipo, con prednisone orale è possibile nei pazienti affetti da BPCO, e penso che dovrebbe far parte, da adesso in poi, delle linee guida cliniche relative al trattamento di questa condizione”.
Bibliografia
Ramakrishnan S et al. Point of care blood eosinophil guided oral prednisolone for COPD exacerbations: a multi-centre double blind randomised controlled trial (The STARR2 trial). Poster session; ERS2022