Nei pazienti con dermatite atopica da moderata a grave di almeno 60 anni di età, dupilumab ha migliorato i segni e i sintomi della malattia, oltre alla qualità di vita
Nei pazienti con dermatite atopica da moderata a grave di almeno 60 anni di età, dupilumab con o senza corticosteroidi topici ha migliorato i segni e i sintomi della malattia, oltre alla qualità di vita, con un accettabile profilo di sicurezza, secondo i risultati di un’analisi dei dati aggregati di 4 trial clini presentata al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022.
La dermatite atopica sembra essere più comune di quanto si pensasse in precedenza negli adulti con età superiore a 60 anni, una popolazione di pazienti poco rappresentata negli studi clinici.
«La dermatite atopica è normalmente considerata una malattia infantile o comunque degli individui più giovani, ma negli ultimi anni è emerso che può colpire qualunque età, anche l’anziano, nel quale spesso presenta aspetti clinici abbastanza peculiari, come la prurigo nodularis» ha spiegato, intervistato da Pharmastar, il prof. Cataldo Patruno, del Dipartimento di Scienze della Salute – Università Magna Grecia di Catanzaro. «Si tratta di una patologia che probabilmente nel futuro avrà un impatto sempre maggiore, visto l’invecchiamento della popolazione. Peraltro si tratta di pazienti che non sempre possono assumere i farmaci tradizionali e che spesso presentano delle comorbilità o sono in politerapia. Attualmente può essere ben trattata con i nuovi farmaci come dupilumab, che ha dimostrato di essere efficace e sicuro anche nell’anziano con comorbilità e che assume altri farmaci»
«Una rigorosa dimostrazione di efficacia e sicurezza dei farmaci negli anziani è clinicamente importante, per via delle distinte presentazioni della malattia in questo gruppo, dei cambiamenti immunitari legati all’età, dei cambiamenti nel metabolismo dei farmaci e dei rischi associati a un aumento del carico di comorbilità mediche e della polifarmacia» hanno scritto il primo autore Jonathan Silverberg e colleghi della George Washington University School Of Medicine And Health Sciences, Washington DC. «Le opzioni di trattamento efficaci e con un profilo di sicurezza accettabile sono quindi di particolare importanza».
Analisi dei dati aggregati 4 trial clinici
L’analisi presentata al congresso riguarda l’efficacia e la sicurezza di dupilumab nel trattamento della dermatite atopica da moderata a grave in pazienti di età ≥ 60 anni. I dati sono stati aggregati da 4 studi randomizzati e controllati con dupilumab in pazienti con eczema moderato/grave (LIBERTY AD SOLO 1 e 2, LIBERTY AD CAFÉ e LIBERTY AD CHRONOS).
I pazienti (N = 183) hanno ricevuto dupilumab 300 mg ogni 2 settimane (q2w) o placebo. I corticosteroidi topici erano consentiti in LIBERTY AD CAFÉ e LIBERTY AD CHRONOS. Le misure di efficacia riportate includono la percentuale di pazienti che hanno ottenuto una riduzione del 75% dell’Eczema Area and Severity Index (EASI-75) rispetto al basale, la variazione media dei punteggi della Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS) e la variazione media del Dermatology Life Quality Index (DLQI). Sono stati analizzati anche i dati relativi alla sicurezza del trattamento.
Dupilumab migliora la gravità della malattia e la qualità di vita
Alla settimana 16 sono stati osservati aumenti significativi delle risposte EASI 75 nei pazienti trattati con dupilumab 300 mg a settimana (qw, 61,6%) e 300 mg ogni 2 settimane (q2w, 63,0%) rispetto al placebo (14,3%, P<0,0001 per entrambi).
La variazione della media dei minimi quadrati (LS) nei punteggi PP-NRS è stata significativamente superiori nei pazienti sottoposti a dupilumab 300 mg ogni settimana (–1,6) e 300 mg ogni due settimane (–1,7) rispetto al placebo (–0,9, P< 0,05 per entrambi) alla settimana 2. I miglioramenti sono proseguiti fino alla settimana 16 nei pazienti trattati con dupilumab 300 mg a settimana (–4,0) e 300 mg ogni due settimane (–3,8 rispetto al placebo (–1,7, P< 0,0001 per entrambi).
Allo stesso modo, nei pazienti trattati con dupilumab 300 mg a settimana (–5,0) e 300 mg ogni 2 settimane (–6,0) rispetto al placebo (–2,8) è stato osservato un miglioramento significativo della qualità di vita (variazione media LS nel DLQI, P< 0,01 vs qw e P< 0,001 vs q2w) alla settimana 2. I miglioramenti sono proseguiti fino alla settimana 16 nei pazienti trattati con dupilumab 300 mg a settimana (–8,0) e 300 mg ogni 2 settimane (–9,65) rispetto al placebo (– 3,3, P<0,0001 per entrambi).
In termini di sicurezza, 52 (72,2%) pazienti nel gruppo di trattamento 300 mg qw, 32 (58,2%) nel gruppo di trattamento 300 mg q2w e 40 (71,4%) nel gruppo placebo hanno manifestato almeno 1 evento avverso emergente dal trattamento (TEAE). I due eventi più comuni sono stati le reazioni al sito di iniezione (13,9%) e la rinofaringite (9,7%) durante il trattamento con dupilumab 300 mg qw, dermatite atopica (20,0%) e rinofaringite (5,5%) durante il trattamento con dupilumab 300 mg q2w e dermatite atopica (30,4%) e infezione delle vie respiratorie superiori (7,1%) durante il trattamento con il placebo.
Hanno interrotto il trattamento in modo permanente a causa dei TEAE 3 (4,2%) pazienti sottoposti alla dose di 300 mg qw 2 (3,6%) con dupilumab 300 mg q2w. I profili di efficacia e sicurezza di dupilumab in questi pazienti erano generalmente coerenti con quelli osservati nei soggetti più giovani e sono stati segnalati in precedenza.
«Dupilumab, con o senza corticosteroidi topici, ha migliorato i segni, i sintomi e la qualità della vita nei pazienti di età ≥ 60 anni con dermatite atopica da moderata a grave, con un profilo di sicurezza coerente e accettabile» hanno concluso gli autori.
Bibliografia
Silverberg JI et al. Dupilumab 16-Week Efficacy and Safety Is Robust and Consistent in Adults Over 60 Years of Age With Moderate-to-Severe Atopic Dermatitis. Abstract 2181. EADV 2022.