Associazione Next promuove percorsi di inclusione sociale a partire dall’inserimento lavorativo: siglato un protocollo d’intesa con l’Unione Parmense degli Industriali
È stata inaugurata nei giorni scorsi a Parma la nuova sede di Associazione Next, realtà non profit – supportata da Fondazione Munus – che grazie a un’attività di rete sostiene le persone fragili per promuovere attraverso il lavoro una reale inclusione sociale. L’inaugurazione della nuova sede, in via Affò 1, si è svolta alla presenza dei referenti di Associazione Next, delle autorità cittadine ed ecclesiastiche, dei rappresentanti del mondo imprenditoriale e di aziende del territorio, nonché di enti non profit.
Durante l’incontro, moderato dal giornalista di Avvenire Pietro Saccò, sono state presentate da Renzo Sartori e Anna Baiguera, rispettivamente Presidente e Project manager di Associazione Next, le iniziative già realizzate e quelle future.
“Siamo impegnati ogni giorno ad accogliere e sostenere le persone più fragili – spiega Anna Baiguera, Project manager di Associazione Next – affinché possano riaffermare la propria dignità attraverso il lavoro. Le accompagniamo in un percorso di crescita personale che fa dell’esperienza lavorativa il proprio fulcro, in dialogo con aziende attente alle problematiche sociali. Associazione Next è un luogo di incontro dove chi è sostenuto ha anche la possibilità di restituire alla comunità quanto ricevuto, mettendosi al servizio di altre persone in difficoltà”.
Grazie al network con enti, istituzioni e aziende di vari settori l’Associazione – attraverso “Aula 162”, il cui nome trae origine dal paragrafo 162 dell’Enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco – dal 2017 coltiva rapporti per favorire la realizzazione di opportunità professionali, ritenendo il lavoro lo strumento più significativo per la riaffermazione della dignità della persona e della sua inclusione sociale.
Ad oggi sono state realizzate complessivamente 29 aule in 6 regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Campania, Veneto, Toscana) per un totale di 417 partecipanti e 315 opportunità generate nei settori del food&beverage, della logistica, delle costruzioni, dell’automotive. Solo in Emilia-Romagna le aule realizzate sono state 13 per un totale di 283 partecipanti e 199 inserimenti.
Durante l’evento sono stati presentati anche i “Next Steps” dell’associazione, iniziative concrete che vanno dal supporto alla formazione linguistica, alla gestione del denaro, alla ricerca di una stabilità abitativa. Azioni, realizzate in sinergia con enti locali e Terzo settore, che hanno come unico scopo quello di garantire l’acquisizione di maggiore autonomia, indispensabile per una reale inclusione sociale.
L’incontro è stata l’occasione per un affondo sulla situazione economica e sociale, con Mons. Enrico Solmi, Vescovo della Diocesi di Parma che ha tracciato i confini di una povertà che cresce: “Variegate sono le situazioni nelle quali si presenta oggi la povertà con persone che quasi cronicamente la abitano e altre che scivolano nel bisogno con la richiesta di essere sostenute in un momento di regressione, di crisi che da una situazione economicamente sostenibile cade nella precarietà e rischia di affondare nell’indigenza. Sia nelle forme più gravi che in quelle che si generano, ma ancora capaci di sviluppo positivo, è fondamentale l’intervento di una imprenditoria che faccia dell’impegno sociale e, diciamolo nel senso più nobile, caritativo un tratto normale del proprio impegno. In questa logica si colloca Associazione Next che già da tempo riconosce l’efficacia di questa scelta e si è resa meritevole di gratitudine da parte dei beneficiari e di chi, come la Caritas, cerca di farsi loro prossimo”.
Gli ha fatto eco Antonio Nouvenne, Consigliere incaricato per le Politiche di integrazione tra Ospedale-Territorio del Comune di Parma, sottolineando l’impegno delle istituzioni: “È proprio nei momenti socialmente e politicamente più difficili che le Istituzioni possono fare la differenza. Il Comune è di fatto l’Ente politico più vicino al cittadino perché ne può rapidamente percepire i bisogni e le aspettative calate nel suo contesto più intimo. E il Comune deve essere un motore di ricucitura e interconnessione con tutti gli attori che si occupano di fragilità. È un impegno forte di mandato di questa amministrazione: creare le condizioni per sviluppare davvero dei luoghi di comunità dove la co-progettazione con altre istituzioni del territorio e col Terzo settore superi la semplice logica appaltante e recuperi quel principio di solidarietà e di crescita che è alla base dello sviluppo, anche economico. Se nessuno viene lasciato indietro, se affrontiamo i problemi con lucida intelligenza e cooperazione Inter istituzionale potremmo davvero fare crescere la nostra città e la società tutta”.
All’incontro è intervenuto anche Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, sottolineando l’importanza del Terzo settore che “si conferma un’importante leva per le politiche sociali e di inclusione, soprattutto per la sua capacità di intercettare i bisogni, di rispondervi con la necessaria flessibilità. Il Terzo settore è un universo di 375.000 istituzioni tra associazioni, fondazioni e cooperative sociali, in aumento del 25% rispetto a 10 anni fa. Il valore della produzione del Terzo settore è stimato in 80 miliardi di euro e sfiora il 5% del Prodotto interno lordo. L’Emilia-Romagna è ai primi posti in Italia per impegno sussidiario, inteso come partecipazione ad attività collettive, sociali, civiche di interesse pubblico, con un indice di 105 rispetto alla media nazionale di 100″.
Sono intervenuti all’inaugurazione anche Gino Gandolfi, professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università degli Studi di Parma e Riccardo Calvi, Direttore Comunicazione di Procter & Gamble Italia, prima azienda a sostenere Associazione Next nell’ambito del programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”.
Al termine dell’incontro è stato siglato un protocollo d’intesa tra Associazione Next e Unione Parmense degli Industriali per avviare una collaborazione operativa sia a livello locale che nazionale.
“Abbiamo accolto favorevolmente l’invito a sottoscrivere questo accordo – afferma Gabriele Buia, Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali – poiché va nella direzione della costruzione di una nuova relazione tra persone in situazione di svantaggio sociale e mondo del lavoro: una relazione che si basa sul valore del lavoro, sulla dignità, sulla legalità e sul reciproco impegno per assicurare il reale e costruttivo inserimento della persona nel contesto in cui vive. È anche da qui che passa il grande contributo del sistema imprenditoriale al miglioramento della società civile”.