Un confronto tra esperti sull’impatto del tumore polmonare e su come cambiano le terapie, con la speranza di poter allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti
Un confronto tra esperti del panorama italiano sull’impatto della malattia polmonare su come la ricerca abbia cambiato le terapie, con la speranza di poter allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Questo l’obiettivo del Convegno PERSONMED: Patient centric approach on lung cancer ‘Il valore del tempo’, organizzato nelle settimane scorse da OVER Group, grazie al contributo incondizionato di Janssen.
In Italia il tumore polmonare è la prima causa di morte rappresentando da solo circa il 20% di tutte le morti per tumore e il 28% di quelle del sesso maschile. Il carcinoma polmonare è una malattia biologicamente eterogenea e la comprensione del comportamento clinico e della biologia di questa malattia è cruciale per lo sviluppo di terapie efficaci. Lo studio di questi fattori ha permesso lo sviluppo di terapie mirate che hanno segnato l’era della medicina personalizzata. Negli ultimi 20 anni, il trattamento si è evoluto dall’uso di terapie citotossiche verso regimi mirati a sottotipi molecolari specifici.
“Il trattamento del tumore polmonare negli ultimi anni ha visto importanti cambiamenti, diventando il paradigma dell’approccio personalizzato in oncologia. In effetti nella forma di tumore polmonare non a piccole cellule ed in particolare nell’adenocarcinoma (la forma prevalente), l’approccio terapeutico prevede una estesa caratterizzazione molecolare al fine di individuare mutazioni o fusioni geniche che possano essere “targettate” con farmaci specifici. In particolare, le mutazioni di EGFR, le prime ad essere studiate, hanno avuto anch’esse recentemente un’evoluzione delle conoscenze e delle possibilità di terapia. Oltre alle mutazioni comuni, esistono mutazioni non-comuni, fra cui le inserzioni dell’esone 20, per le quali ci sono a disposizione nuovi farmaci. Oggi si stanno affacciando nel panorama terapeutico nuove molecole nel trattamento delle mutazioni dell’esone 20 di EGFR e, in maniera multidisciplinare, si andranno a definire i migliori percorsi diagnostico-molecolari e i più moderni algoritmi terapeutici”, ha dichiarato Marcello Tiseo, Professore Associato di Oncologia, Direttore Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica e Coordinatore PDTA di Oncologia Toracica Università di Parma
“Grazie all’avvento del sequenziamento genico di nuova generazione è possibile caratterizzare simultaneamente centinaia di marcatori predittivi di risposta al trattamento con farmaci a bersaglio molecolare e dato il numero di questi marcatori in pratica clinica, si rende necessario incrementare l’utilizzo di questa tipologia di tecnologie per offrire ai nostri pazienti la possibilità di avere delle “carte di identità” molecolari sempre più complete e dettagliate, da discutere in sede multidisciplinare in modo che l’oncologo disegni il migliore percorso terapeutico possibile per il paziente. Altra arma fondamentale che possiamo oggi sfruttare per i nostri pazienti è la Biopsia Liquida, la possibilità di caratterizzare le medesime alterazioni analizzate in precedenza, ma partendo da un prelievo di sangue o un bio-fluido raccolto dal paziente. Ci aspetta un presente ed un futuro pieno di sfide e di occasioni da cogliere per incrementare la qualità di vita e la sopravvivenza dei nostri pazienti”, ha spiegato Umberto Malapelle, Chair del Laboratorio di Patologia Molecolare Predittiva, Professore Associato, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Napoli Federico II e Segretario Scientifico della “International Society of Liquid Biopsy”.