Dermatite atopica: il trattamento con upadacitinib orale ha consentito di trascorre una maggior percentuale di tempo con lesioni cutanee sotto controllo
Nei pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave, il trattamento con upadacitinib orale ha consentito di trascorre una maggior percentuale di tempo con lesioni cutanee sotto controllo rispetto a dupilumab per via iniettiva, sia dopo 16 che 24 settimane. Sono i risultati di un’analisi post hoc dello studio di fase III Heads Up, presentata al congresso della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022
Heads Up era uno studio testa a testa di fase IIIb, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, della durata di 24 settimane, che ha confrontato la sicurezza e l’efficacia di upadacitinib, un inibitore orale selettivo della Janus chinasi (JAK) con una maggiore potenza inibitoria per JAK1 rispetto a JAK2, JAK3 e tirosina chinasi 2, con quella di dupilumab in 629 pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave.
I partecipanti sono stati randomizzati in rapporto 1:1 a ricevere upadacitinib 30 mg per via orale una volta al giorno o dupilumab 300 mg per iniezione sottocutanea ogni 2 settimane a partire dalla settimana 2, dopo una dose di carico iniziale di 600 mg alla settimana 0.
I risultati hanno mostrato la superiorità di upadacitinib nei confronti del biologico di riferimento nel consentire di raggiungere un miglioramento del 75% rispetto al basale dell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75) alla settimana 16.
Più tempo in uno stato di risposta EASI rispetto a dupilumab
Un’analisi post hoc presentata al congresso ha valutato la percentuale di giorni, in un periodo sia di 16 che di 24 settimane, che i pazienti hanno trascorso con una miglioramento dell’EASI ≥75%/90%/100% (EASI 75/90/100) rispetto al basale.
Dopo 16 e 24 settimane, una percentuale maggiore di pazienti che assumevano upadacitinib rispetto a dupilumab ha raggiunto una risposta EASI 100 (16 settimane: 27,9% contro 7,6%; 24 settimane: 27,3% contro 13,1%), EASI 90 (16 settimane: 60,6% contro 38,8%; 24 settimane: 55,6% contro 47,6%) e EASI 75 (16 settimane: 71,0% contro 61,1%; 24 settimane: 64,2% contro 59,5%).
Risultati cumulativi a 16 settimane:
- Una percentuale maggiore di pazienti trattati con upadacitinib ha raggiunto una risposta EASI 75, 90 e 100 alla settimana 16 rispetto a dupilumab.
- Nell’arco di 16 settimane, i pazienti che assumevano upadacitinib hanno trascorso cumulativamente una percentuale maggiore di tempo con pelle senza lesioni o una risposta clinica maggiore rispetto a dupilumab (46,2% vs 22,3%). In media, questo si traduce in 26,5 giorni in più (3,8 settimane) con upadacitinib (51,5 giorni contro 25,0 giorni) in 16 settimane.
Risultati cumulativi a 24 settimane:
- Una percentuale maggiore di pazienti trattati con upadacitinib ha raggiunto livelli di risposta EASI più elevati alla settimana 24 rispetto a dupilumab.
- Nelle 24 settimane, i pazienti che assumevano upadacitinib hanno trascorso cumulativamente una percentuale maggiore di tempo con pelle senza lesioni o una risposta clinica maggiore rispetto a dupilumab (54,4% vs 30,7%). In media, questo si traduce in 39,0 giorni in più (5,6 settimane) con upadacitinib (90,2 giorni contro 51,2 giorni) in 24 settimane.
«Con upadacitinib una percentuale maggiore di pazienti ha raggiunto una risposta EASI 75/90/100 e ha trascorso più tempo a livelli di risposta EASI più elevati rispetto allo standard of care a 16 e 24 settimane» hanno concluso gli autori. «Upadacitinib è stato generalmente ben tollerato e non sono stati osservati nuovi rischi per la sicurezza rispetto al profilo noto».
Referenze
Blauvelt A. et al. Efficacy of Upadacitinib vs Dupilumab for Moderate-to-Severe Atopic Dermatitis: Analysis of Time Spent in Response State from the Heads Up Study. Poster 0256. EADV 2002.