Alla Cop27 raggiunta l’intesa sul “loss and damage” per le nazioni più vulnerabili colpite dai cambiamenti climatici: verrà creato un fondo ad hoc. Nessun nuovo impegno sulla riduzione delle emissioni
L’accordo sul “loss and damage”, i risarcimenti per i Paesi più vulnerabili colpiti dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, “ridà credibilità al processo delle Cop”: a sostenerlo Sherry Rehmen, ministra del Pakistan e capo-negoziatrice degli Stati emergenti del gruppo G77 e della Cina. A Sharm El-Sheikh, in Egitto, sono state concordate misure tecniche per la creazione di un fondo ad hoc in seno alle Nazioni Unite.
Secondo Rehmen, l’intesa è stata raggiunta dopo “due notti cariche di tensione“. Nel testo finale concordato alla Cop27, la conferenza dell’Onu per il contrasto ai cambiamenti climatici al via a Sharm il 6 novembre, non sono stati invece assunti nuovi impegni in materia di riduzione delle emissioni di CO2.
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La creazione del fondo per il “loss and damage”, e in particolare le decisioni su chi verserà risorse e chi invece ne beneficerà, sarà oggetto della riunione di uno speciale comitato nei prossimi due mesi. La messa a disposizione dei contributi sarà comunque volontaria. Fonti concordanti hanno indicato come certi stanziamenti da parte di Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada, Gran Bretagna e Paesi Ue.
Da valutare le scelte di Cina e India, potenze industriali e inquinatori di prima grandezza ma con responsabilità storiche ridotte rispetto alle emissioni di CO2. Tra i nodi da sciogliere anche l’origine delle risorse. Una delle ipotesi riguarda nuove tasse sulle società dell’energia che sfruttano combustibili fossili.