Site icon Corriere Nazionale

Mondiali extra large in Qatar: minuti di recupero da record

minuti di recupero

Mondiali Qatar, record per i minuti di recupero assegnati: nelle prime quattro partite è stata concessa oltre un’ora di extra time, come da indicazione di Collina

Oltre 60 minuti di recupero in appena quattro partite, le prime dell’inedito Mondiale in Qatar. Numeri da record per una scelta che sta facendo discutere, come per ogni sfumatura, o quasi, che ha riguardato questo avvio di torneo. Esattamente sono stati 61 in tutto, tra Qatar-Ecuador (5′ alla fine del primo tempo, altrettanti per il secondo), gli incredibili 14′ più 13′ per Inghilterra-Iran, 2′ e 9′ per i due tempi di Senegal-Olanda e i quasi ‘normali’ 4′ più 9′ per Stati Uniti-Galles. Senza dimenticare i 21′ totali di Argentina-Arabia Saudita, ovvero 7′ al termine dei primi 45 minuti e i 14 alla fine della ripresa.

IL PERCHÉ DEI MAXI RECUPERI AI MONDIALI IN QATAR

Ma non sarebbe una casualità. Dietro, infatti, come spiega la Dire (www.dire.it) ci sarebbe una precisa indicazione da parte della Fifa, nello specifico del capo degli arbitri Pierluigi Collina: “Se vogliamo più tempo attivo – sono state le parole dell’ex fischietto, alla vigilia del Mondiale, a Espn – dobbiamo essere pronti a rivedere il tempo aggiuntivo concesso. Pensa a una partita con tre gol segnati: una celebrazione normalmente dura un minuto, un minuto e mezzo, quindi con tre gol segnati, perdi cinque o sei minuti“.

LEGGI ANCHE: Qatar 2022, la Fifa minaccia ammonizioni e le nazionali rinunciano alla fascia Lgbtq

IL PRECEDENTE A ITALIA ’90

Quindi, nel mirino, perdite di tempo e più tempo attivo di conseguenza. Scorrendo le immagini del passato, trovare dei precedenti a quanto sta succedendo in Qatar risulta complicato ma semplice al tempo stesso. Perché stando alle cronache sportive, quello più famoso risulta essere il precedente legato proprio all’Italia. Quando Michel Vautrot accordò un recupero di ben otto minuti alla fine del primo tempo supplementare di Italia-Argentina, semifinale di Italia ’90, allo stadio San Paolo di Napoli, nei giorni successivi si parlò soprattutto dell’uscita a vuoto di Walter Zenga sul gol di Caniggia e dell’eliminazione dell’Italia padrona di casa.

La scelta ai tempi curiosa dell’arbitro francese di concedere un recupero così lungo, fu anzi vista come un’occasione mancata da parte dell’Italia per replicare al gol di Caniggia che aveva pareggiato quello di Schillaci. Considerato uno dei migliori arbitri del mondo, sembra si fosse dimenticato di far partire il cronometro.

Se i numeri delle Nazionali sono quelli che fanno più discutere, precedenti, con le dovute proporzioni, ne risultano a livello di club. Forse non con quei numeri, quindi, ma sicuramente con intensità anche maggiori. Giusto a fine ottobre, quindi neanche un mese fa, in terza divisione inglese Charlton e Ipswich hanno deciso la loro partita proprio nei secondi finali e in pieno recupero. Sul 2-2 al 90′, gli ospiti si erano riportati avanti di due reti in pieno recupero, che sarebbe dovuto durare sei minuti. Proprio al 96′ la terza rete dei padroni di casa aveva riaperto la partita, chiusa sul 4-4 pochissimi istanti dopo.

QUEL TORINO-LAZIO DA ZONA CESARINI

Abbastanza simile, invece, nella Serie A italiana la partita tra Torino e Lazio dell’1 novembre 2020. Al 90′, infatti, i granata erano avanti 3-2, prima del pari di Immobile al 95′. Ben tre minuti dopo, al 98′, Caicedo aveva regalato un insperato successo ai biancocelesti.

Exit mobile version