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Il caso Soumahoro imbarazza la Sinistra italiana

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Caso Soumahoro: dopo la notizia dell’indagine che coinvolge la compagna e la suocera del sindacalista entrato in Parlamento, la sinistra pretende spiegazioni dettagliate

Ora Aboubakar rischia l’espulsione dal gruppo di Sinistra Italiana-Verdi. Non sono finiti i guai per il sindacalista, neoparlamentare della Sinistra. La compagna Liliane Murekatete e la suocera Marie Terese Mukamitsindo sono finite in un’inchiesta della Procura di Latina su alcuni casi di sfruttamento, ad opera della cooperativa Karibu e del consorzio Aid di cui le donne sono a vario titolo amministratrici. Dopo la difesa di Soumahoro a mezzo social (“Su di me fango, vogliono vedermi morto“) il gruppo di Sinistra Italiana-Verdi vuole ascoltare dalla sua voce una ricostruzione dettagliata dei fatti che interessano in primo luogo le donne della sua famiglia. Ma non solo.

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A quanto risulta all’agenzia Dire, Sinistra Italiana e Verdi vogliono arrivare in fondo anche alle accuse che l’Usb – la sigla sindacale sotto le cui insegne Soumahoro ha militato fino al luglio del 2020 – mosse a proposito di una raccolta fondi lanciata da Soumahoro quando era dirigente di quel sindacato. Siamo nei primi mesi della pandemia e quei soldi dovevano servire per consentire ai migranti di sopravvivere durante l’emergenza Covid. Una parte di quei soldi è stata effettivamente spesa per portare beni di prima necessità ai migranti. Ma il sindacato chiese a Soumahoro di dettagliare tutte le somme raccolte e spese, in virtù del fatto che molti delegati e militanti del sindacato di base vi avevano contribuito. Dopo aver lasciato l’Usb, Soumahoro fondò la Lega dei braccianti.

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Su entrambe le vicende sarà chiesto a Abouobakar di spiegare per filo e per segno i fatti per sgomberare ogni dubbio sul suo operato. Il parlamentare di origine ivoriana è stato invitato a un incontro alla Camera coi vertici del partito che lo ha ospitato alle scorse elezioni.

Pur avendo perso la corsa nel collegio uninominale di Modena, spiega la Dire (www.dire.it), il sindacalista è stato eletto il 25 settembre grazie alla quota proporzionale. Il suo nome era tra quelli della lista bloccata al plurinominale del centrosinistra nel collegio Lombardia1 P01 per la Camera.

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