Caravelle torna nei digital store con “Luci di Città” (The Bluestone Records/Talentoliquido/Believe Digital), il suo nuovo intreccio di anima e indie-pop
Dopo aver conquistato pubblico e critica con l’arguzia della sua penna e l’incisività della sua timbrica, CARAVELLE torna nei digital store con “Luci di Città” (The Bluestone Records/Talentoliquido/Believe Digital), il suo nuovo intreccio di anima e indie-pop che segue il successo di “Quello che c’è” ed “Incoscienti” (feat. Mercvrio).
Tra una stagione che sta per giungere all’epilogo ed un’altra che si appresta a sbocciare tra colori foliage e sapori agrodolci, il cantautore capitolino classe 1997 ci regala una cornice policroma che combina i toni accesi e sfavillanti dell’estate alle nuance riflessive e malinconiche che si affacciano sui primi albori d’autunno, in cui inserire i ricordi del tempo trascorso, ma anche le speranze verso un domani da scrivere in due.
Cieli celesti e tramonti ambrati si susseguono nelle stagioni della vita e nei periodi del cuore, tramutando scenari evanescenti in radiosi dipinti senza tempo e senza età, perché, come lo stesso artista spiega:
«i problemi diventano piccoli quando i sentimenti sono grandi. Con questo brano, ho cercato di alleggerire la tematica delle discussioni di coppia, non di certo per rendere la questione superficiale e approssimativa, ma proprio perché ritengo che quando c’è alla base l’amore, tutto può essere risolto; ciò che conta è che vi sia la volontà, da parte di entrambi, di fare un passo verso l’altro».
Un invito ad allontanarsi per un istante dal proprio orgoglio e dalla propria collera, per ritrovare prima se stessi ed, in seguito, il desiderio di comprendere – «sul fondo di un’Ichnusa cerco la tua luna e imbroglio quella della realtà» – e connettersi all’altro – «per terra la mia sagoma si separa da me, come libera, da sola, di tornare da te» -, con le “Luci di Città”, quelle ideali della nostra fortezza interiore e quelle effettive dei centri abitati che ci consentono di ritrovare la via verso casa anche nelle notti più cupe, a fare da sfondo e ad illuminare il nostro percorso, tra salite, discese e tutte le incertezze delle mezze stagioni.
Prodotto da Reb the prod e mixato e masterizzato da Alberto Proietti Cignitti del Container Audio Room di Roma, il brano aggiunge un nuovo step al cammino artistico di CARAVELLE, un artista in grado di raccontare situazioni di vita quotidiana in cui ciascun ascoltatore può ritrovarsi, con il tocco, l’emozionalità ed il talento di chi sa trovare magia e scintillanti cromie anche nelle difficoltà di una routine in bianco e nero.
Biografia.
CARAVELLE, pseudonimo di Andrea Abruzzetti, è un cantautore e musicista romano classe 1997. Laureato in Ingegneria Aerospaziale, tra un’Inchusa con gli amici e la compagnia della sua fedele chitarra, inizia a scrivere i primi testi inediti quando si accorge che per raccontare – e raccontarsi – le parole dette, sussurrate o gridate dal profondo del cuore, non bastavano più: era necessario concepirle nero su bianco con inchiostro ed anima, per poi avvolgerle di suoni e ritmo. La sua musica è lo specchio di una vita vissuta nel meraviglioso limbo tra incanto e frastuono della Capitale, in cui racchiude amore, incontri personali e racconti storici narrati dal padre. Grazie ad una penna minuziosa e iconografica attraverso cui è in grado di trasporre in brani i suoi ritratti interiori e ad una caratura vocale istantaneamente riconoscibile, CARAVELLE colpisce sin dal primo ascolto per immediatezza e originalità.