Il Museo delle bambine e dei bambini sorgerà al Pilastro a Bologna con 3,5 milioni di euro del Pnrr: al via un concorso internazionale di progettazione
Per ora viene chiamato “Muba”, ma non è detto che sarà questo il nome definitivo. Di certo c’è che sarà un Museo dei bambini e delle bambine e sorgerà a Bologna, nel rione Pilastro, all’esito di un concorso internazionale di progettazione che l’amministrazione ha presentato oggi in conferenza stampa. L’obiettivo è dar vita ad un “nuovo polo culturale di rilevanza nazionale, dedicato all’educazione, alla conoscenza e allo svago, rivolto ai bambini da zero a 12 anni, alle scuole e alle famiglie”, sintetizza Palazzo D’Accursio.
“UN LUOGO SENZA PRECEDENTI, UNA SFIDA SULL’ESSERE COMUNITÀ”
L’intervento, del valore di 3,6 milioni di euro, è finanziato dalle risorse del Pnrr previste per i Piani urbani integrati. Il concorso si rivolge ai progettisti di tutto il mondo ed è realizzato in collaborazione con l’Ordine degli architetti di Bologna: il bando resterà aperto fino al 12 dicembre, poi per la fine di gennaio sarà scelto il vincitore a cui il Comune affiderà la predisposizione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per un importo di 188.000 euro; i progetti dal secondo al quinto classificato riceveranno un premio di 5.000 euro ciascuno. Il Museo nascerà tra la biblioteca Spina e la Casa gialla, con un edificio da 1.500 metri quadrati di superficie e un intervento esterno su 8.000 metri quadrati del parco circostante. Dovrà essere accessibile e avere un tetto fruibile, dovrà essere a consumo di suolo “quasi zero” e, nel bilancio con le aree impermeabilizzate già presenti nell’area, non dovrà registrarsi un maggiore utilizzo di suolo. “Il Muba è un luogo senza precedenti a Bologna, che guarda molto ai ‘children museum’ che a livello europeo e internazionale rappresentano una sfida sull’essere una comunità culturale insieme all’infanzia e all’adolescenza”, sottolinea la delegata alla Cultura, Elena Di Gioia.
“UNA GRANDE PALESTRA PER IL CORPO E PER LE MENTI”
Attorno al nuovo Museo “saranno coinvolte tutte le associazioni e le realtà del territorio”, sottolinea la presidente del quartiere San Donato-San Vitale, Adriana Locascio: “Un modo in più per raccontare bene un tipo di territorio difficilissimo da raccontare. Non basta una commissione consiliare o una passeggiata, il Pilastro è un luogo estremamente ricco di esperienze e ben venga che tutte confluiscano nell’obiettivo di creare un luogo istituzionale e quindi un museo che faccia da punto di riferimento”.
Ma non sarà un museo inteso come “luogo espositivo e conservativo”, segnala Veronica Ceruti, direttrice dell’area Educazione di Palazzo D’Accursio: “Sarà innanzitutto un centro esperienziale per l’apprendimento attraverso il fare e l’esperienza diretta, una sorta di grande palestra per il corpo e per le menti”. Il tutto attorno a tre macro-temi di partenza, riferisce Ceruti, rifacendosi alla tradizione educativa del nord Europa: memoria, spazio, città e cittadinanza.
LA SFIDA: CONIUGARE L’ARCHITETTURA DI QUALITÀ CON I TEMPI DEL PNRR
Quella di passare per un concorso di progettazione è “una scelta politica”, dichiara l’assessore all’Urbanistica, Raffaele Laudani, compiuta anche per il centro di documentazione sulle case popolari che sorgerà in Bolognina nell’ambito sempre dei Piani urbani integrati: l’obiettivo è infatti coniugare la qualità architettonica con i “tempi particolarmente stringenti” del Pnrr, che prevedono di affidare i lavori entro l’estate del 2023 e realizzare i progetti entro i tre anni successivi. Ma il Muba può considerarsi al riparo dalle turbolenze che a livello nazionale interessano il Pnrr? “Siamo moderatamente tranquilli”, afferma Laudani: “Abbiamo i decreti di assegnazione, quindi dovrebbe essere garantito e assicurato, anche perchè su tutti gli interventi dei Piani urbani siamo già in fase avanzata”.