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A Matera al via il restauro della Balena Giuliana

balena giuliana

A Matera prende il via il restauro della balena Giuliana: il fossile venne ritrovato nel 2006. Il progetto prevede anche una videoinstallazione immersiva, un fumetto e un videogioco

Ha preso il via e proseguirà per dodici mesi, nel museo nazionale di Matera, il cantiere dedicato al restauro della balena Giuliana, il fossile del Pleistocene ritrovato nel 2006 sulle sponde della diga di San Giuliano, a pochi chilometri da Matera. Questa mattina la direttrice del museo nazionaleAnnamaria Mauro, ha consegnato il cantiere alla ditta vincitrice dell’appalto di restauro.

I CITTADINI POTRANNO ASSISTERE AI LAVORI TRAMITE VISITE GUIDATE

Il percorso per restituire alla comunità questo importante ritrovamento è stato avviato nel marzo 2021. In quell’occasione sono state riaperte per la prima volta le grandi casse in legno che custodivano i resti della balena e sono cominciati gli studi propedeutici al restauro. Durante l’allestimento del cantiere, il giardino del museo archeologico nazionale Domenico Ridola e la palazzina Fio accoglieranno cittadini e visitatori che avranno l’opportunità di partecipare a visite guidate durante le operazioni di restauro. In parallelo, partirà anche il progetto di allestimento sui reperti della balena restaurati anche attraverso una videoinstallazione immersiva. Saranno realizzati anche un fumetto e un videogioco sul fossile. Nelle prossime settimane, il museo Ridola sarà inoltre dotato di un visitor center che racconterà in sintesi tutto il patrimonio custodito.

ANNAMARIA MAURO, DIRETTRICE MUSEO RIDOLA: “BALENA GIULIANA SIMBOLO DELLA CITTÀ”

“Dopo il cantiere con cui stiamo ridisegnando il volto del museo di arte medievale e moderna della Basilicata, prende avvio anche quello del museo archeologico nazionale Domenico Ridola – sottolinea Mauro -. Se il museo di Palazzo Lanfranchi è tornato a mostrare tutto il suo splendore grazie a un importante intervento di restauro, il cantiere della balena Giuliana ci consentirà di recuperare e valorizzare un reperto che ormai è diventato un simbolo della città di Matera e che ora potrà essere finalmente restituito alla sua comunità, ma anche svelato al mondo intero“.

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