Malattie della pelle, sì al botulino per la cura di acne, psoriasi e alopecia. Ilaria Proietti (Università Sapienza Polo Pontino): “Una valida cura anche per la sudorazione eccessiva”
Il botulino è un farmaco che in medicina si usa da molto tempo e in vari ambiti. Nella medicina estetica sono molteplici le sue applicazioni, ma la sua azione non deve essere ‘ridotta’ al solo lifting e può essere utilizzato per curare molte patologie della pelle. Per capire di quali malattie si tratta, la durata del trattamento e soprattutto i risultati che si possono ottenere, in termini di benefici per il paziente, l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it) ne ha parlato con la professoressa Ilaria Proietti, Università Sapienza Polo Pontino e dermatologa presso l’ospedale Fiorini di Terracina.
–L’iperidrosi induce soprattutto nelle donne un forte senso di disagio. Di cosa si tratta ed è vero che può essere ridotta o eliminata con le iniezioni di botulino?
“Per iperidrosi si intende un’eccessiva secrezione di sudore rispetto alla norma che può essere: generalizzata, circoscritta e comparire in seguito a fattori ambientali o emozionali. Altre cause di iperidrosi possono essere gli stimoli endocrini (ipoglicemia, ipertiroidismo), dietetici (consumo elevato di alimenti o integratori contenenti caffeina, capsaicina o altri agenti termogeni), farmacologici (antipiretici, colinergici, antidepressivi, amfetamine) e vegetativi (iperidrosi indotta da vomito, nausea o dolore). Il botulino agisce bloccando il rilascio di acetilcolina e la secrezione di sudore da parte delle ghiandole eccrine secernenti”.
-Quanto dura un protocollo ‘tipo’ e ogni quanto tempo è necessario fare un richiamo?
“Generalmente la seduta dura circa 30 minuti e si programma un controllo dopo 15 giorni per un eventuale ‘retouch’. Un eventuale nuovo trattamento è da prevedere solitamente dopo 4-6 mesi”.
–L’acne è un’altra patologia della pelle, in alcune forte più severe, dal forte impatto sociale. In questo caso come agisce il botulino? E quali altre terapie possono essere di supporto a questa per migliorare il problema?
“L’acne è una patologia infiammatoria con andamento cronico recidivante a patogenesi multifattoriale. A seconda del quadro clinico specifico possiamo ricorrere a diversi prodotti topici esfolianti oggi a disposizione per ridurre comedoni. Mentre ci si può avvalere degli antibiotici antisettici in caso il paziente presenti papule e pustole. Nei casi più severi possono essere usati antibiotici della famiglia delle tetracicline, la pillola anticoncezionale e un derivato della vitamina A l’isotretinoina. Inoltre- aggiunge l’esperta- il botulino ha un ruolo nella riduzione del sebo e nel miglioramento della ‘skin quality’. In questi casi la tecnica di infiltrazione è più superficiale rispetto a quella che utilizziamo nel trattamento delle rughe d’espressione e si chiama ‘baby botox’ o ‘microbotx’”.
-Siamo portati ad associare altri trattamenti alla cura della psoriasi e invece entra in gioco, anche in questo caso, il botulino. Ci può spiegare in che modo?
“Nelle forme severe il trattamento per la psoriasi che oggi utilizziamo sono i farmaci immunosoppressori e le terapie di nuova generazione come i farmaci biologici (anticorpi monoclonali e small molecules). Il botulino ha un ruolo specifico nelle forme paucilesionali e nelle aree difficili come il volto e i genitali per la sua attività antinfiammatoria”.
-Una nuova frontiera dell’utilizzo della tossina botulinica sembra riguardare l’alopecia androgenetica. E’ vero? E in questo caso come agisce il farmaco? E funziona nelle primissime fasi in cui compare l’alopecia o sempre?
“Al momento sono riportati in letteratura numerosi ‘case reports’ ma non studi clinici randomizzati. Sembrerebbe avere un ruolo soprattutto negli stadi precoci e i meccanismi ipotizzati siriferiscono alla modulazione della vascolarizzazione della cute dello scalpo per l’azione miorilassante sui muscoli temporali. In questo modo dovrebbe migliorare l’ossigenazione dell’area e un’azione indiretta sull’attività dell’ormone DHT”.