Chef Rubio tra i denunciati da Liliana Segre per insulti e minacce sui social, ma lui replica su Twitter: “Le ho solo chiesto di parlare di Palestina”
C’è anche il nome di chef Rubio (nome d’arte di Gabriele Rubini, diventato famoso con il programma ‘Unti e bisunti’ in cui passava in rassegna ristoranti e trattorie per camionisti) tra i nomi che la senatrice a vita Liliana Segre, qualche settimana fa, ha presentato ai Carabinieri per denunciare le minacce e gli insulti ricevuti sui social. A dare la notizia è stato il quotidiano La Stampa.
Alcune critiche alla senatrice finite sotto la lente degli inquirenti a quanto pare erano arrivate anche da Chef Rubio, noto per avere da sempre espresso posizioni filo palestinesi abbastanza estreme. Ed è proprio in questo ambito che si collocherebbero le frasi scritte a Liliana Segre e finite all’interno della denuncia: da quanto pare di capire, lo chef avrebbe ‘rinfacciato’ alla senatrice i silenzi sul conflitto israelo-palestinese e la mancanza di una presa di posizione a favore dei palestinesi.
Appresa la notizia, oggi, Chef Rubio ha risposto su Twitter con una serie di tweet. In primis ha fatto sapere di non aver nessuna notizia della denuncia, e poi ha spiegato che lui si è limitato a chiedere alla senatrice di “denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita)”, meravigliandosi che questo possa configurarsi come “incitare all’odio”. E ancora: “I silenzi di parte sono odio, non chi resiste“.
Lo chef poi ha commentato ancora queste denunce, che sarebbero 24, scrivendo questo: “Che poi mi chiedo come mai solo 24 denunciati e di questi denunciati 23 sono fake account che augurano la morte di Liliana Segre e l’unico reale è il mio che ha avuto la sfrontatezza imperdonabile di chiederle del perché dei suoi sistemici silenzi sulla Palestina. Singolare”.