Psoriasi pustolosa: spesolimab tiene più pulita la pelle


Psoriasi pustolosa generalizzata: con l’anticorpo monoclonale sperimentale spesolimab la pelle è costantemente più libera dalle pustole rispetto al placebo

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Nei pazienti affetti da psoriasi pustolosa generalizzata, dopo il trattamento con l’anticorpo monoclonale sperimentale spesolimab la pelle era costantemente più libera dalle pustole rispetto al placebo, indipendentemente dall’estensione e dalla gravità della malattia al basale. Sono i risultati di una analisi dello studio Effisayil 1, presentati al congresso della della European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2022.

La psoriasi pustolosa generalizzata (GPP) è una malattia cutanea neutrofila rara e potenzialmente pericolosa per la vita, caratterizzata da episodi di eruzione diffusa di pustole sterili che possono verificarsi con o senza infiammazione e sintomi sistemici, episodi ricorrenti di febbre alta, prurito intenso e affaticamento. Le persone che ne sono affette tendono ad avere riacutizzazioni improvvise che durano per alcune settimane, seguite da una remissione spontanea in cui le pustole scompaiono parzialmente o completamente.

Le cause più frequenti di GPP sono infezioni, stress, sospensione del trattamento con corticosteroidi e gravidanza. Di solito colpisce gli adulti, ma può interessare i bambini a causa di mutazioni prevalentemente a carico del gene IL36RN, che porta a una produzione disregolata di citochine infiammatorie.

Spesolimab è un anticorpo monoclonale sperimentale diretto contro il recettore dell’interleuchina (IL)-36, una citochina che gioca un ruolo chiave nella fisiopatologia della malattia.

Risultati del trial Effisayil 1
Si tratta di uno studio di fase II globale, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, in cui 53 pazienti con una riacutizzazione di psoriasi pustolosa generalizzata sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere una singola dose endovenosa di 900 mg di spesolimab o placebo

Alla settimana 1, l’endpoint primario di un punteggio pari a 0 (nessuna pustola visibile) nel GPP Physician Global Assessment (GPPGA) è stato raggiunto dal 54% dei pazienti in trattamento attivo rispetto al 6% con il placebo. L’endpoint secondario chiave di un punteggio totale GPPGA di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da pustole) è stato raggiunto dal 43% del gruppo spesolimab rispetto all’11% del gruppo placebo.

Nel braccio attivo, il miglioramento mediano del punteggio GPP Area and Severity Index (GPPASI) rispetto al basale era dell’82% entro la settimana 12.

Con spesolimab pelle costantemente più libera dalle pustole
Al congresso è stata riportata l’efficacia di spesolimab in base all’estensione e alla gravità della malattia al basale. I partecipanti sono stati assegnati a due sottogruppi sulla base di punteggi GPPASI superiori o inferiori rispetto al valore mediano basale di 27,2 per la popolazione complessiva dello studio.

Le analisi per sottogruppi includevano la percentuale di pazienti che hanno ottenuto un punteggio GPPGA pari a 0 e un punteggio totale GPPGA di 0 o 1 dopo la prima settimana. È stata anche valutata la percentuale di pazienti trattati con spesolimab che ha raggiunto un miglioramento del 50% del punteggio GPPASI rispetto al basale (GPPASI 50), in base al sottogruppo GPPASI.

I risultati erano relativi ai pazienti che hanno ricevuto fino a due dosi di spesolimab: una al giorno 1 e una seconda opzionale in aperto al giorno 8 per gestire i sintomi persistenti della riacutizzazione. Valori GPPGA mancanti, qualsiasi uso di altri farmaci per trattare la malattia o l’uso di spesolimab per trattare una nuova riacutizzazione sono stati considerati una mancata risposta.

I pazienti con punteggi GPPASI più alti al basale hanno raggiunto punteggi GPPGA più elevati, avevano maggiori probabilità di avere valori alti di proteina C-reattiva e leucocitosi al basale. I partecipanti con punteggi GPPASI più alti (73,1%) avevano maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale per l’attuale riacutizzazione della malattia rispetto a quelli con punteggi inferiori (22,2%) e avevano risultati peggiori riportati dai pazienti nel Dermatology Life Quality Index (DLQI, media rispettivamente di 22,2 vs 16,8).

Gli endpoint primari e secondari chiave sono stati raggiunti da una percentuale simile di soggetti nel braccio spesolimab, indipendentemente dal sottogruppo GPPASI, e l’effetto del trattamento rispetto al placebo è stato coerente in ciascun sottogruppo.

I miglioramenti osservati con il trattamento attivo in entrambi i sottogruppi si sono mantenuti fino alla settimana 12: un sottopunteggio GPPGA pari a 0 è stato ottenuto dal 72,2% nel gruppo GPPASI superiore e dal 47,1% nel gruppo GPPASI inferiore, mentre un punteggio totale GPPGA di 0 o 1 è stato raggiunto rispettivamente dal 66,7% e dal 52,9% dei pazienti.

La risposta GPPASI 50 è stata raggiunta dal 23,5% nel gruppo GPPASI inferiore e dal 61,1% nel gruppo GPPASI superiore alla settimana 1 e, rispettivamente, dal 70,6% e 72,2% dei pazienti alla settimana 12.

«I pazienti con punteggi GPPASI più alti al basale hanno riscontrato un impatto maggiore sul carico dei sintomi e sulla qualità della vita ed avevano maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale rispetto ai pazienti con GPPASI inferiore» hanno concluso gli autori. «Dopo il trattamento con spesolimab la pelle era costantemente più libera dalle pustole rispetto al placebo in ciascun sottogruppo e in modo indipendente dall’estensione e dalla gravità della malattia al basale, valutata in base al punteggio GPPASI».

Referenze

Gooderham M et al. Efficacy of spesolimab for generalized pustular psoriasis (GPP) flare treatment according to GPP Area and Severity Index (GPPASI) score at baseline. Abstract 2217. EADV 2022.