Inchiesta sulle cooperative per l’accoglienza di migranti, ora è indagata anche la moglie di Soumahoro che la difende: “Dimostrerà la sua innocenza, io estraneo ai fatti contestati”
Si allarga l’inchiesta sulle cooperative che fanno capo a Marie Therese Mukamatsindo, suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, indagata per truffa aggravata e fatture false. Oggi anche Liliane Murekatete, moglie del parlamentare, è stata iscritta nel registro degli indagati, che sono sei in tutto. Ma non solo: il Gip di Latina ha notificato ai membri del Cda della cooperativa Karibu, impegnata nel sostegno a richiedenti asilo e migranti, il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche per un anno. Notificato inoltre un provvedimento di sequestro preventivo a fini di confisca, anche per equivalente, del profitto del reato contestato fino a 639.455,28 nei confronti di un indagato e di euro 13.368,42 nei confronti di altri due indagati. I reati contestati sono relativi gli anni di imposta dal 2015 al 2019.
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SOUMAHORO: LA MIA COMPAGNA DIMOSTRERÀ LA SUA INNOCENZA
“Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l’indagine che adesso vede coinvolta direttamente la mia compagna Liliene Murakatete che confido dimostrerà la sua innocenza. Per quanto appreso, attualmente la Coop. Karibù è commissariata per decreto del Ministero; sono intervenuti questa mattina provvedimenti di sequestro ed interdittivi. La situazione amministrativa della Coop. Karibù e del Consorzio AID è quindi congelata, in mano al ministero, in mano alla magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia”, ha detto lo stesso Aboubakar Soumahoro.
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“Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati riguardanti l’indagine della Coop. karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno sociale, sindacale e politico per la promozione dei diritti, della dignità e contro qualsiasi forma di sfruttamento”, ha concluso il parlamentare.
RAMPELLI: COMUNE ROMA HA ELARGITO 4 MILIONI SENZA CONTROLLARE?
“Quando si parla di Ong e cooperative cooperative sociali, in special modo quelle destinate all’accoglienza, miracolosamente la burocrazia così arcigna e severa con le aziende private e con le attività produttive diventa muta, cieca e sorda. Nessun controllo sulla cooperativa della suocera di Soumahoro da parte del Comune di Roma che ha elargito 4 milioni di euro, nonostante i precedenti all’epoca della 29 giugno di Buzzi. Un flusso di denaro pubblico che si somma a oltre 60 milioni di euro in 15 anni da diversi enti, tra cui ministeri, Comuni e Regione Lazio. Non uno sperpero ma un ladrocinio vero e proprio. Ci auguriamo che sia il Comune che la Regione si costituiscano parte civile”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“Ma il capitolo dell’eurocorruzione apre in genere una questione morale a sinistra che pesa due volte: da un lato l’uso strumentale delle associazioni benefiche per arricchimento personale (per ora non ci sono indizi per immaginare reati diversi e più gravi) dall’altro la pessima pubblicità fatta a chi opera nel terzo settore e nella cooperazione nazionale e internazionale, organismi che attraverso la sussidiarietà garantiscono servizi primari alle persone più bisognose in affiancamento allo Stato. Le prime vittime del malaffare sono proprio quelle organizzazioni che da anni svolgono questo ruolo e che rischiano di essere travolte dalla seconda puntata della ‘questione morale’ a sinistra”, conclude Rampelli.