Ironie, polemiche e paure per l’emendamento presentato da Tommaso Foti (FdI) che autorizza la caccia ai cinghiali anche nelle città e nei parchi
I cinghiali ormai si sono integrati nel contesto urbano, a Roma attraversano anche sulle strisce. Ma non tutti la pensano così. Se l’emendamento presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e approvato dalla commissione Bilancio diventerà legge, le Regioni potranno regolare a loro piacimento la gestione e il contenimento della fauna selvatica. Per motivi di sicurezza stradale o per ridurre il numero degli animali, potranno dare il via libera all’abbattimento e alla cattura anche nelle città, nei Parchi protetti, nei giorni di silenzio venatorio, e facendo ricorso ai privati cacciatori. Una volta abbattuti, gli animali saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie. E, dopo l’avvenuto via libera, potranno finire in tavola.
Il web e i social, riferisce la Dire (www.dire.it), hanno già ribattezzato la decisione della maggioranza come “emendamento far west”. Intanto infuria la polemica, tra sfottò e allarmi. Da un lato c’è l’ironia, con l’invito a non vestire ‘camouflage’ per evitare il rischio di venire colpiti dai cacciatori, da un altro c’è preoccupazione. La Lipu, con il direttore generale Danilo Selvaggi, vede il rischio concreto che “ci saranno fucili ovunque. Immaginiamo dei cacciatori che arrivano a Roma e sparano a un cinghiale. Un solo evento- ha detto in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’- genererà una situazione di panico”.