Dolore da chemioterapia: nuovi studi per prevenirlo nei bimbi


Tumori: molti bambini vanno incontro a effetti avversi immediati e tardivi della terapia antitumorale. Uno studio prova a prevenire il dolore

epatite di origine sconosciuta

I tassi di sopravvivenza per i tumori pediatrici sono notevolmente migliorati negli ultimi 50 anni. Secondo l’American Cancer Society il tasso di sopravvivenza a 5 anni per i bambini con cancro è aumentato, passando dal 58% a metà degli anni ’70 all’85% di oggi. Tuttavia molti di questi bambini vanno incontro a effetti avversi immediati e tardivi della terapia antitumorale, che in alcuni casi durano per diversi anni.

Hana Starobova, ricercatrice post-dottorato presso l’Università del Queensland, in Australia, ha fatto il punto sulla questione. La sua ricerca si concentra sugli effetti avversi indotti dalla chemioterapia, ha ricevuto una borsa di studio dalla Children’s Hospital Foundation per studiare gli approcci che alleviano o prevengono gli effetti avversi del trattamento tra i bambini. Starobova ha parlato del suo studio, del suo potenziale impatto e della necessità di differenziare la fisiologia dei bambini da quella degli adulti.

«È bello dire che abbiamo salvato la vita a un bambino e che è libero dal cancro, ma cosa succede una volta completata la cura?» ha affermato. «Come limitiamo gli impatti a lungo termine e qual è la sua qualità di vita?»

I bambini rispondono in modo diverso alla chemioterapia rispetto agli adulti
I bambini hanno un metabolismo più veloce rispetto agli adulti, quindi metabolizzano ed eliminano più velocemente i farmaci chemioterapici. Questo può comportare due risultati diversi.

Alcuni chemioterapici specifici possono essere rilasciati dall’organismo più rapidamente, rendendo meno intensi sia gli effetti del farmaco che gli eventi avversi. Tuttavia alcune terapie portano a metaboliti che possono causare effetti collaterali e, dato che il metabolismo dei bambini è molto più veloce, vengono prodotti più metaboliti e aumentano di conseguenza le possibilità che possano causare effetti avversi. Un’ulteriore complicazione è legata al fatto che non viene mai utilizzato un solo farmaco chemioterapico, ma combinazioni di più agenti.

Gli studi hanno dimostrato che i bambini hanno inoltre un sistema immunitario diverso rispetto agli adulti in termini di reattività. Un’altra grande differenza è a livello del sistema nervoso, che nei più piccoli è ancora in via di sviluppo ed è più suscettibile ai danni, cambiando di conseguenza il modo in cui il dolore e gli effetti avversi si sviluppano e come i bambini rispondono alla chemioterapia.

«Quando si parla di dolore, è importante capire che ogni tipo di dolore ha un meccanismo diverso. Quello che si sviluppa dopo l’intervento chirurgico ha un meccanismo completamente diverso rispetto al dolore successivo alla chemioterapia» ha sottolineato. «Ogni tipo di dolore deve essere affrontato come un problema differente e in un modo specifico».

Tipologie di eventi avversi nei sopravvissuti al cancro pediatrico
Quando i pazienti ricevono la chemioterapia, alcuni farmaci possono causare effetti avversi e dolore molto rapidamente, anche dopo solo 24 ore dalla somministrazione. «Questo è un problema perché non abbiamo modo di trattarli. Le linee guida raccomandano di ridurre la dose o di interrompere la chemioterapia, ma così diminuisce drasticamente le possibilità di sopravvivenza del paziente».

Ci sono poi gli effetti avversi tardivi, che si verificano una volta completata la chemioterapia e che possono persistere per molto tempo. «Ho un paziente a cui è stata diagnosticata la leucemia all’età di 2 anni e che è stato curato con successo con la chemioterapia» ha fatto presente Starobova. «Ora ha 8 anni ed è libero dal cancro, ma sfortunatamente spesso lamenta ancora un dolore pungente ai piedi e alle gambe durante la notte e di frequente ha problemi motori sotto forma di difficoltà a camminare e correre o semplicemente ad abbottonarsi la camicia».

Un altro effetto tardivo che si osserva nei sopravvissuti al cancro pediatrico è il deterioramento cognitivo. Questi bambini fanno fatica a tenere il passo con i loro coetanei a scuola e aumentano le possibilità che sviluppino ansia e depressione più avanti nella vita.

Una ricerca australiana per affrontare questi problemi
«Abbiamo scoperto che la vincristina, un chemioterapico usato molto frequentemente per curare la leucemia nei bambini, modifica la funzione del sistema immunitario. Riprogramma le cellule immunitarie in modo che rilascino in prossimità dei nervi delle molecole che li attivano, provocando questo tipo di dolore» ha detto Starobova. «Abbiamo testato un farmaco chiamato anakinra, che inibisce la segnalazione delle sostanze che vengono rilasciate da quelle cellule immunitarie, impedendo che il dolore si sviluppi».

La ricerca della Starobova sta cercando di chiarire in che modo la chemioterapia attiva il sistema immunitario e come progettare trattamenti in grado di prevenire efficacemente gli effetti avversi indotti dal trattamento. Il farmaco anakinra è già stato approvato per l’uso in clinica per il trattamento dell’artrite reumatoide nei bambini e si sta valutando il momento migliore per somministrarlo, se prima della chemioterapia per evitare che il dolore si manifesti o quando il dolore è già comparso, come anche il dosaggio appropriato. Inoltre si sta esaminando meglio il suo meccanismo di attivazione delle cellule immunitarie.

L’obiettivo è testare il farmaco in studi clinici, ma prima bisogna assicurarsi che la sua aggiunta al regime chemioterapico sia sicura. «Ancora una volta ci troviamo di fronte al problema della grande differenza tra bambini e adulti. Convenzionalmente, eseguiamo test preclinici su topi adulti ma la questione è in che modo questi risultati negli animali adulti sono trasferibili ai bambini?» ha concluso. «Stiamo lavorando con i nostri collaboratori del Telethon Kids Institute (Australia) sullo sviluppo di modelli giovanili per imitare lo stato di sviluppo dei bambini».

Referenze

American Cancer Society. Key statistics for Childhood Cancers. 

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