Ogni settimana sono circa 3 milioni coloro che assistono alle Messe sui canali generalisti, a cui se ne sommano almeno altri 2 considerando le tv locali
Saranno stati gli effetti della pandemia, della guerra, della crisi economica, del generale senso di insicurezza, ma almeno un italiano su due quest’anno ha assistito a una trasmissione televisiva a carattere religioso. E, contrariamente a quanto si pensi, non si tratta soltanto di anziani. Lo svela il quotidiano Libero che sta pubblicando i dati elaborati da OmnicomMediaGroup, multinazionale dei media che fornisce dati e analisi alle più grandi aziende del mondo che pianificano pubblicità in Italia. Mediamente settimanalmente sono circa 3 milioni coloro che assistono alle Messe sui canali generalisti, a cui se ne sommano almeno altri 2 considerando le tv locali, molte delle quali trasmettono funzioni religiose.
Per non parlare dei canali “non generalisti” dedicati come Tv2000, l’emittente controllata dalla CEI, che negli ultimi 10 anni è aumentata del 138% e che, in periodo di lockdown, con la trasmissione del Rosario è arrivata all’audience record di 4,2 milioni di spettatori col 13,16% di share, rivaleggiando con colossi dell’access prime time come “Soliti ignoti” di Amadeus (allora in replica) e “Striscia la Notizia”.
Prima di parlare delle Sante Messe, però, prendiamo in considerazione l’evento televisivo più recente, ovvero “Il Natale che vorrei”, l’intervista a Papa Francesco trasmessa su Canale 5 domenica 18 dicembre: in una giornata dominata dalla finale dei Mondiali di calcio Argentina-Francia, che ha totalizzato quasi il 69% di share, il bel colloquio tra Bergoglio e il vaticanista di Newsmediaset Fabio Marchese Ragona ha raggiunto il 14% di share. Ciò che sorprende è però il boom tra i giovani 20/24 anni col 18.6% di share, sostenuto da un buon 13% dei 15/19 anni e dal 12.8% dei 25/34 anni. L’evento televisivo è stato visto principalmente nei centri tra 100 e 250mila abitanti (15.1%) soprattutto al Sud, Abruzzo (25.5%) e Puglia (21.2%) in testa ma anche con Calabria al 15.2% e Sicilia al 18.2%.
Passando ora alle Messe, guida la classifica quella di Rai 1 che, secondo i dati di OmnicomMediaGroup, sta tenendo una media da prime time con circa 1,6 milioni di spettatori e il 22% di share. Raccoglie fan non solo in provincia ma anche nei grandi centri over 250mila abitanti (19.8% di share); prima regione l’Umbria col 38.6%, bene il Sud oltre il 27% di media con Basilicata al 31.3%, Calabria al 29.3% e Sicilia al 27.4%.
Rispetto a quella del primo canale Rai, la Santa Messa di Canale 5, vicina al milione di spettatori col 14.3% di share medio, riesce anche a intercettare un target più giovane con l’11.5% di share nella fascia 15/19 anni e il 10.1% fra i giovani adulti 20/24 anni; anche in questo caso il primato territoriale spetta al Mezzogiorno con Molise al 23.5%, Abruzzo al 22.9%, Calabria al 22.5% e Sicilia al 15.5%.
Parlando di trasmissioni religiose, non possiamo non citare “A Sua immagine”, l’approfondimento religioso condotto da Lorena Bianchetti, che soprattutto la domenica mattina su Rai 1, in palinsesto tra la Santa Messa e l’Angelus del Papa, porta a casa il 20% di share con punte del 21/22%. Secondo OmnicomMediaGroup la media attuale del format, tra le messe in onda del sabato pomeriggio e della domenica mattina, è di quasi 900.000 spettatori col 14% circa di share e anche qui il Meridione la fa da padrone, col picco della Basilicata al 22.3% di share ma bene anche Sicilia al 15.5%, Campania al 15.4%, Puglia al 15.1% e Calabria al 14.7%.
Molto bene però anche i format che trattano altre confessioni, ovvero “Sorgente di Vita” e “Protestantesimo”, entrambe rubriche storiche della Rai in onda da 50 anni. “Sorgente di vita”, settimanale di approfondimento sulla vita e sulla cultura ebraica in Italia a cura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, va in onda ogni due settimane su Rai 3 la domenica in terza serata con repliche il lunedì mattina e tiene la media del 7% di share, ottima considerando anche gli orari; “Protestantesimo”, approfondimento sulle chiese protestanti presenti sul territorio italiano a cura della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia in convenzione con la Rai, è trasmesso sempre su Rai 3 a domeniche alterne negli stessi orari di “Sorgente di vita”, con repliche al lunedì mattina, e si difende con l’1/2% di share, con punte del 3%.