Artrite psoriasica naive ai farmaci biologici: guselkumab efficace


Nei pazienti affetti da artrite psoriasica naive ai farmaci biologici, il trattamento con guselkumab si associa ad un generale miglioramento della qualità di vita

Diagnosi di artrite psoriasica, salute, apremilast

Nei pazienti affetti da artrite psoriasica (PsA) naive ai farmaci biologici, il trattamento con guselkumab si associa ad un generale miglioramento della Qualità della Vita legato allo stato di salute (HRQoL) ad un anno. Queste le conclusioni di un’analisi post-hoc dei dati dello studio di fase III DISCOVER 2, recentemente pubblicata sulla rivista Advances in Therapy.

Obiettivi e disegno dello studio
Nello studio DISCOVER-2, guselkumab, inibitore della subunità p19 dei IL-23, è risultato efficace e sicuro in pazienti con PsA naive ai farmaci biologici.

In questa analisi post-hoc appena pubblicata, si è voluto saggiare l’efficacia del farmaco ad un anno sulla HRQoL utilizzando l’indice EQ-5D-5L (the EuroQol 5-Dimension 5-Level) e la scala VAS.

Il questionario per il computo dell’indice EQ-5D-5L è uno strumento di valutazione compilato dal paziente per valutare il proprio stato di salute relativamente a 5 domini (mobilità, capacità di badare a se stessi, abilità nello svolgimento della normali attività quotidiane, dolore/disagio e ansia/depressione) – range compreso: dall’assenza di problemi a problemi di entità lieve, moderata, severa o estrema. Nel questionario EQ-5D-5L, tutti i punteggi individuali riportati sono convertiti in un punteggio riassuntivo totale riportato su una scala da 0 (“morte”) e 1 (in perfetto stato di salute). Il questionario EQ-5D-5L include anche l’indice EQ-VAS, un indice che riporta le valutazioni fatte dai pazienti del proprio stato di salute giornaliera da “peggiore” (0) a migliore (100).

Nello studio in questione, i pazienti inclusi nel trial avevano dovevano compilare i questionari EQ-5D-5L e EQ-VAS a 0, 16, 24 e 52 settimane.
I pazienti con PsA inclusi nel trial erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1:1, a trattamento con guselkumab 100 mg ogni 4 settimane, guselkumab 100 mg alle settimane 0 e 4 e poi ogni otto settimane, o a placebo (crossover a guselkumab ogni 4 settimane alla 24esima settimana.

I ricercatori hanno calcolato la percentuale di partecipanti allo studio che aveva raggiunto la minima differenza importante (MID) a 52 settimane.

Nel complesso, erano stati inclusi nello studio 739 pazienti con PsA (erano disponibili i dati sui punteggi al basale EQ-5D-5L e EQ-VAS per 738 pazienti su 739).

Nel complesso, il 47,5% dei pazienti era di sesso femminile, mentre il 98% era di etnia Caucasica, con un’età media pari a 45,7 anni.

Al basale, i pazienti mostravano una HQQoL considerevolmente deteriorata, con un indice medio EQ-5D-5L pari a 0,6, un valore al di sotto del valore soglia di normalità nella popolazione Usa pari a 0,9.
Il punteggio medio EQ-VAS era invece pari a 44,6, al di sotto del valore soglia di normalità nella popolazione Usa pari a 79,3.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che, a 24 settimane, le variazioni quadratiche medie rispetto al basale nei gruppi di trattamento attivo e nel gruppo placebo erano pari, rispettivamente, a 0,12, 0,12 e 0,05, rispettivamente.
I punteggi relativi all’indice EQ-VAS sono stati pari, invece, a 18,2, 18,4 e 6,8, rispettivamente.

A 52 settimane, inoltre, si è osservata la persistenza del miglioramento osservato nei gruppi di trattamento, nonché un miglioramento degli indici sopra indicati nel gruppo placebo passato, per crossover, a trattamento attivo con guselkumab.

A 24 settimane, la MID relativa all’indice EQ-5D-5L è stata raggiunta dal 56% dei pazienti di ciascun braccio di trattamento con guselkumab.

A 52 settimane, invece, la MID relativa a questi indici è stata raggiunta:
– Dal 66,2% dei pazienti trattati con guselkumab ogni 4 settimane
– Dal 68,5% dei pazienti trattati con guselkumab ogni 8 settimane
– Dal 66,1% dei pazienti del gruppo passato, per crossover, da trattamento con placebo a guselkumab

Da ultimo, livelli elevati di CRP, sia un punteggio elevato PASI,  sia punteggi elevati relativi al dolore percepito e alla fatigue sono risultati associati a punteggi EQ-5D-5L e EQ-VAS peggiori.

Riassumendo
Nonostante alcuni limiti metodologici intrinseci dello studio (natura post-hoc, impossibilità di generalizzare i risultati ottenuti su popolazioni più eterogenee di quelle considerate nello studio DISCOVER-2, i ricercatori hanno concluso con l’affermare che “…il trattamento dei domini molteplici della PsA con guselkumab potrebbe comportare non solo un miglioramento dei segni e dei sintomi di PsA, ma anche degli outcome HRQoL di questi pazienti”.

Bibliografia
Curtis JR et al. The effect of guselkumab on general health state in biologic-naïve patients with active psoriatic arthritis through week 52 of the phase 3, randomized, placebo-controlled DISCOVER-2 trial. Adv Ther. 2022;39(10):4632-4644. doi:10.1007/s12325-022-02269-0
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