Sifo: “Prontuario galenico strumento prezioso, ma va alimentato e aggiornato”. Le preparazioni ad hoc con formulazioni specifiche possono colmare gli spazi vuoti lasciati dall’industria
“È molto importante per i farmacisti ospedalieri fare rete e soprattutto condividere monografie sul prontuario galenico, uno strumento di lavoro prezioso a cui possono accedere sia i farmacisti ospedalieri SIFO sia i farmacisti SIFAP (Società Italiana Farmacisti Preparatori), oltre che naturalmente i pazienti che ne avessero bisogno per la loro patologia. È un progetto molto interessante, ma che necessita di essere alimentato e aggiornato continuamente”. Così Nicola Nigri, membro dell’Area Galenica SIFO e Farmacista Ospedaliero presso l’Ospedale ‘San Giovanni Battista’ di Foligno, intervenendo all’incontro dal titolo ‘Il prontuario galenico SIFO-SIFAP: strumento al servizio del farmacista e del paziente’, nell’ambito del XLIII Congresso Nazionale SIFO.
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“Il prontuario galenico è nato circa 10 anni fa– ha fatto sapere Nigri- ma di recente, anche grazie alla partnership con SIFAP, è stato inserito al suo interno anche un Comitato valutatore con il compito di validare le monografie inserite di volta in volta dai farmacisti. In questo modo le nuove preparazioni possono essere rese pubbliche e messe a disposizione di tutti gli utenti. Questo per salvaguardare i colleghi ma soprattutto i pazienti”.
Ma che cos’è la Galenica oggi? Forse vale la pena ricordarlo, in un tempo in cui si dimentica l’importanza delle preparazioni specifiche, personalizzate e non industrializzate: “È una scienza/arte insita nella nostra professione, perché sin dall’inizio il farmacista si occupava della preparazione di medicamenti- ha spiegato Nigri- che rappresenta una nicchia in cui non ci si può improvvisare e che necessita di molto studio”. La Galenica, in particolare quella clinica, va a colmare i bisogni non coperti dall’industria: “Pensiamo alle malattie rare, in cui la Galenica clinica è fondamentale- ha proseguito l’esperto- poiché la maggior parte delle industrie non investe tempo e denaro in questo ambito, quindi l’unica alternativa che i pazienti hanno sono i farmaci off-label (cioè ‘fuori indicazione’) oppure i preparati galenici magistrali”.
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Con la Galenica si possono quindi ottenere “milioni di formulazioni”, perché ogni paziente ha il suo specifico bisogno. “Per esempio chi ha difficoltà nella deglutizione e deve assumere un farmaco per via orale- ha detto Nigri- avrà bisogno di una sospensione e non di una capsula o compressa. Oppure ci sono pazienti che necessitano di una specifica formulazione, che vada per esempio ad agire a livello vaginale o cutaneo, e in questo caso si avrà bisogno di un altro tipo ancora di preparazione. Le combinazioni, insomma, sono veramente tantissime”.
La SIFO, intanto, è da sempre molto impegnata nella Galenica, ma con la pandemia e la carenza di alcuni medicinali è “aumentato ancora di più l’impegno dei farmacisti ospedalieri. Molti pazienti intubati per il Covid-19 avevano la via di somministrazione orale non utilizzabile e così abbiamo realizzato per loro dei preparati ad hoc. Durante l’emergenza c’è stata anche difficoltà a reperire ibuprofene e paracetamolo ed ancora una volta i farmacisti ospedalieri sono andati in soccorso ai pazienti, allestendo per loro sospensioni che non si trovavano in commercio. Inoltre, sempre durante la pandemia, abbiamo stilato delle istruzioni operative nell’ambito della Galenica clinica”, ha concluso Nigri.