Malattie infettive emergenti: l’Università di Pavia è capofila di Fondazione INF-ACT, un progetto ambizioso e di ampio raggio
L’Università di Pavia è capofila di Fondazione INF-ACT, un progetto ambizioso e di ampio raggio, ma anche di reale impatto scientifico e con ricadute operative e organizzative, sul tema “malattie infettive emergenti”, che parte dall’individuazione di quelle che sono le principali minacce attuali e quelle che potrebbero emergere nel futuro.
Il progetto, sviluppato da una squadra proponente caratterizzata fin dall’inizio da una forte sinergia tra l’ateneo pavese, l’Istituto superiore di sanità (Iss) e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), è stato selezionato dal Ministero dell’Università e della ricerca e finanziato con 114,5 milioni di euro, nell’ambito della Missione 4, “Istruzione e Ricerca” – Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Linea di investimento 1.3, “Partenariati Estesi”, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.
Grazie a questo importante finanziamento nasce la Fondazione INF-ACT, di cui fanno parte 25 tra atenei nazionali, enti pubblici e privati. Un consorzio che prevede forti competenze trasversali in grado di affrontare il problema delle possibili epidemie adottando un approccio “One Health”, ossia integrando aspetti di salute umana, salute animale e ambientale, dagli eventi epidemici ai fenomeni di spillover ai mutamenti climatici alla base delle modifiche della fauna selvatica e le interazioni con l’uomo. La partecipazione Cnr, coordinata dal direttore del Cnr-Igm Giovanni Maga, coinvolge 27 istituti afferenti a 4 dipartimenti (Dsb, Dsctm, Dsftm, Disba).
Sono state individuate cinque tematiche principali che saranno al centro della sinergia operativa messa in campo dalla Fondazione:
– Studio dei virus emergenti e riemergenti;
– Studio di insetti e altri vettori che veicolano agenti patogeni e delle malattie ad essi correlate;
– Studio degli agenti patogeni resistenti agli antimicrobici e dei meccanismi di generazione e scambio di marcatori di farmacoresistenza;
– Studio di nuovi sistemi di sorveglianza integrata epidemiologica e microbiologica (umana-animale-ambientale); identificazione di modelli per l’individuazione precoce di infezioni emergenti; messa a punto di meccanismi di alert e modelli matematici predittivi;
– Identificazione di nuovi bersagli per molecole ad attività antinfettiva; progettazione, sintesi e validazione di molecole con potenziale terapeutico con approcci in silico, in vitro, ex vivo e in modelli animali.