L’ex kickboxer e influencer Andrew Tate è stato fermato in Romania con l’accusa di tratta di esseri umani. Nei giorni scorsi il suo battibecco social con Greta Thunberg era diventato virale
Il 2022 non sarà certamente un anno facile da dimenticare per Andrew Tate. L’ex lottatore di kick boxing statunitense, oggi influencer da centinaia di migliaia di follower, ha vissuto un finale molto turbolento, finendo sui titoli di tutti i giornali prima per una sterile e poco elegante polemica con l’attivista del clima Greta Thunberg e poi per l’arresto con la pesantissima accusa di tratta di esseri umani.
Tate, che sui propri canali social condivide immagini della sua bella vita tra auto di lusso e opinioni scorrette, è stato recentemente riammesso su Twitter dal nuovo (ma già quasi ex) ceo Elon Musk. Un provvedimento in nome della libertà di espressione propugnata dal vulcanico imprenditore, simile a quello preso nei confronti di un altro escluso eccellente della vecchia gestione del social, Donald Trump.
CHI È ANDREW TATE
Più volte finito nell’occhio del ciclone perché accusato di misoginia e propaganda d’odio e negazionista convinto, Tate lo scorso 27 dicembre ha deciso di attaccare frontalmente Greta Thunberg su Twitter. Con un video collage e un post provocatori, l’influencer si è rivolto direttamente alla giovane attivista, scrivendo: “Ho 33 automobili, forniscimi il tuo indirizzo e-mail così posso inviarti la lista completa delle mie macchine e delle rispettive enormi emissioni“.
LO SCONTRO SOCIAL TRA ANDREW TATE E GRETA THUNBERG
La replica al vetriolo di Greta è arrivata dopo qualche ora, sempre a mezzo tweet: “Sì, grazie – ha scritto la 19enne svedese a Tate -, illuminami scrivendo all’indirizzo energiadelpenepiccolo@fattiunavita.com”. Parole che hanno fatto il botto: oltre 3 milioni i like al tweet di Greta, contro i ‘soli’ meno di 100mila ricevuti da Tate.
L’ARRESTO DI ANDREW TATE
Ma la provocazione social che gli si è ritorta contro è nulla, per Andrew Tate, in confronto alla notizia dell’arresto arrivata oggi dalla Romania. L’ex lottatore è accusato di tratta di esseri umani insieme al fratello: avrebbero costretto alcune donne a realizzare video porno. La difesa dei fratelli Tate? Le ragazze sarebbero state consenzienti.
E mentre l’influencer deve fare i conti con la giustizia, arriva l’ultima parola (per adesso) della stessa Greta: “Ecco cosa succede quando non ricicli i cartoni della pizza“. Un riferimento a uno degli ultimi video postati su Twitter da Tate per attaccarla, in cui a un certo punto l’ex kickboxer riceve della pizza a domicilio. Secondo alcuni rumours, il logo della pizzeria avrebbe aiutato gli inquirenti a localizzare l’influencer e ad eseguire l’arresto.