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Aung San Suu Kyi condannata ad altri 7 anni di carcere

Aung San Suu Kyi

Aung San Suu Kyi, ex consigliera di Stato del Myanmar e Nobel per la pace, è stata condannata ad altri 7 anni di carcere per corruzione da un tribunale militare

La ex consigliera di Stato del Myanmar e Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, arrestata dalle forze armate durante un colpo di Stato nel febbraio 2021 e dal quel momento in custodia dell’esercito, è stata condannata a ulteriori sette anni di detenzione da un tribunale militare per delle accuse di corruzione. Con quest’ultima sentenza, si legge sul portale di notizie indipendente Myanmar Now, gli anni di prigione inflitti alla ex leader del governo sono diventati in tutto 33. San Suu Kyi, guida del partito che governava il Paese fino al giorno del golpe, la Lega nazionale per la democrazia (Nld), è stata infatti già condannata per altri 14 capi di imputazione, oltre ai cinque connessi alla corruzione sulla base dei quali è stata incriminata questa settimana.

IL PROCESSO A PORTE CHIUSE

Il processo alla Nobel per la pace, che ha 77 anni, si è svolto a porte chiuse. L’associazione Italia-Birmania.Insieme, impegnata da anni a sostenere realtà della società civile e sindacati del Paese asiatico, in una nota “condanna duramente la decisione” del tribunale birmano, che viene definito “illegittimo”. L’organizzazione, si legge ancora nel comunicato, “ritiene che questa ulteriore sentenza sia un’ulteriore provocazione di fronte all’inefficacia delle istituzioni internazionali, dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean) e dell’Unione Europea, che, nonostante le numerose dichiarazioni di condanna, si sono sempre mosse con una profonda incertezza, divisione e debolezza politica”.

“Dopo due anni dal colpo di stato militare , sostenuto da Cina, Russia e India – si legge ancora nella nota -, che ha prodotto oltre 16.600 arresti, 139 condanne a morte, 2.685 uccisioni di oppositori tra cui 150 bambini, la distruzione di oltre 50mila edifici e oltre due milioni di sfollati interni, Italia-Birmania.Insieme chiede all’Italia, alla Ue e alle istituzioni internazionali un forte cambio di passo e la adozione di decise misure restrittive sul piano economico, finanziario e politico”.

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