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Artrite reumatoide: scoperto legame con la Prevotella copri

sinovite

I pazienti con artrite reumatoide e quelli a rischio malattia presentano livelli più elevati di anticorpi contro una proteina intestinale espressa da Prevotella copri

Stando ai risultati di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis & Rheumatology, i pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) e quelli a rischio di sviluppare la malattia presentano livelli più elevati di anticorpi contro una proteina intestinale espressa da Prevotella copri (Pc) rispetto a un gruppo di controllo.

Tali risultati suggeriscono un possibile ruolo della Pc nell’evoluzione dell’AR preclinica e nella patogenesi della sinovite.

Razionale e disegno dello studio
“La presenza di autoanticorpi sistemici nel siero prima dell’infiammazione delle articolazioni, il tessuto bersaglio primario dell’AR, suggerisce l’inizio di un processo autoimmunitario in altre sedi – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio”.

“Alcuni siti anatomici mucosali quali il tessuto parodontale, i polmoni, l’intestino e il tratto vaginale, hanno attirato l’attenzione dei ricercatori in quanto siti iniziali del processo autoimmunitario associato all’AR.  I recenti sviluppi nell’identificazione e nella categorizzazione dei batteri commensali e patogeni delle mucose hanno contribuito a far progredire la comprensione sulle conseguenze immunitarie in presenza di disbiosi”.

Prevotella copri (Pc), un batterio commensale dell’intestino, rappresenta un organismo immuno-rilevante nei pazienti affetti da AR. L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare le risposte anticorpali anti-Pc nei partecipanti ad una coorte di pazienti con AR  di determinare quando si sviluppano tali risposte nella storia naturale dell’AR.

Nello specifico, i ricercatori hanno condotto lo studio in base ai dati della coorte longitudinale multicentrica SERA (Studies of Etiology of Rheumatoid Arthritis), includendo nella valutazione individui a rischio di AR, pazienti con AR all’esordio (<1 anno), pazienti con malattia conclamata e controlli sani.

Sono stati analizzati i livelli sierici di immunoglobulina A (IgA) e immunoglobulina G (IgG) anti-Pc-p27 e confrontati con i controlli.

Gli anticorpi anti-Pc-p27 sono stati valutati nei partecipanti allo studio previa stratificazione in base allo stato degli autoanticorpi correlati all’AR.

A questi pazienti sono stati somministrati questionari per la raccolta dei dati demografici e anamnestici di malattia (personali e familiari) e sulle esposizioni ad agenti ambientali passate e presenti.

Sia nei pazienti a rischio che in quelli del gruppo di controllo è stato eseguito un esame su 68 articolazioni per confermare l’assenza di AR e la presenza di artrite infiammatoria (AI) in coloro che erano passati allo stato di malattia.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che i pazienti con AR avevano livelli significativamente più elevati di anticorpi IgA anti-Pc-p27 e tendevano a livelli più elevati di anticorpi IgG anti-Pc-p27 rispetto ai controlli abbinati. I pazienti con RA precoce avevano valori mediani più elevati di IgG anti-Pc-p27 rispetto a quelli con RA conclamata. Inoltre, i valori mediani di IgA anti-Pc-p27 erano statisticamente significativi nei partecipanti con AR conclamata rispetto ai controlli abbinati.

Passando alle analisi specifiche per la presenza di autoanticorpi, è emerso che i partecipanti a rischio di sviluppo di AR ACPA positivi, si caratterizzavano per un rischio maggiore di presentare un aumento dei livelli di IgG anti-Pc-p27.

Questa osservazione, tuttavia, non si è estesa a quelli con positività a RF. I pazienti con AR che erano sieropositivi sia agli ACPA che a RF hanno mostrato livelli significativamente maggiori di anticorpi IgA anti-Pc-p27 e una tendenza verso livelli più elevati di anticorpi IgG anti-Pc-p27 rispetto al gruppo di controllo.

Limiti e implicazioni dello studio
La risposta immunitaria della Pc è stata identificata in base alla reattività con una sola proteina, la Pc-p27; ciò, secondo gli autori, potrebbe aver limitato la capacità di rilevare la reattività con questo microbo e ha influito negativamente sulla significatività di alcune analisi.

Inoltre, la patogenicità di questa proteina potrebbe avere rilevanza immunologica solo in un sottogruppo di pazienti con AR.

Non è ancora chiaro il motivo per cui la risposta IgA più significativa alla Pc-p27 sia stata osservata nei pazienti con AR conclamata anzichè in quelli con AR precoce.  Tuttavia, i ricercatori sono stati in grado di documentare l’esistenza di associazioni statisticamente significative con le risposte anticorpali IgA anti-Pc-p27 nei pazienti con AR e livelli più elevati di IgG anti-Pc-p27 nei partecipanti a rischio con sieropositività agli ACPA, così come in quelli con AR precoce.

“Nel complesso – concludono i ricercatori – l’auspicio è che i risultati di questo studio possano aiutare a chiarire ulteriormente il complesso ruolo eziologico dei commensali batterici nelle persone a rischio di sviluppare l’AR e in quelle con l’AR conclamata, in modo da poter sviluppare terapie mirate con l’obiettivo di fornire un trattamento migliore e, in ultima analisi, la prevenzione della malattia”.

Bibliografia
Seifert JA et al. Associazione di anticorpi contro Prevotella copri in soggetti anti-CCP-positivi a rischio di sviluppare artrite reumatoide e in quelli con artrite reumatoide precoce o conclamata [pubblicato online prima della stampa, 2022 Oct 19]. Arthritis Rheumatol. 2022;10.1002/art.42370. doi:10.1002/art.42370
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