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aBRCAdabra interviene sulle foto di Bianca Balti che mostrano mastectomia

foto bianca balti

Bianca Balti nuda su Instagram per mostrare le cicatrici della mastectomia profilattica: interviene l’associazione aBRCAdabra

Pareri molto divisivi, ma anche tanta disinformazione quella comparsa sui social a poche ore dalla pubblicazione delle foto senza veli della modella Bianca Balti, che- si legge sulla pagina Facebook dell’associazione aBRCAdabra– ha scelto di mostrare le cicatrici della mastectomia profilattica a cui, come Angelina Jolie prima di lei, ha deciso di sottoporsi da sana per la prevenzione del cancro al seno a cui è molto esposta in quanto portatrice della variante patogenetica Brca1.

L’associazione aBRCAdabra, la prima nata in Italia per le persone mutate, interviene nel dibattito per fare chiarezza sulle ragioni mediche che fondano decisioni come quella di Bianca Balti e, soprattutto, per ricordare quanto previsto dal Sistema sanitario nazionale, visti i commenti ricorrenti sulle possibilità economiche che avrebbero garantito alla modella questa possibilità a dispetto di tante donne comuni.

CAMPANELLA: “SSN RIMBORSA TOTALMENTE CHIRURGIA DI RIDUZIONE DEL RISCHIO A DONNE PORTATRICI DI VARIANTI PATOGENETICHE BRCA”

In Italia– informa la presidente di aBRCAdabra, Ornella Campanella– la chirurgia di riduzione del rischio è rimborsata totalmente dal Sistema sanitario nazionale a tutte le donne portatrici di varianti patogenetiche Brca che, dopo accurato counseling e all’interno di un percorso multidisciplinare, scelgono di ridurre sensibilmente il loro rischio di ammalarsi fino al 90- 95%“.

“Si tratta di una procedura prevista dalle linee guida nazionali e internazionali- continua- e va sfatata la convinzione che Bianca Balti abbia scelto la chirurgia perché ha disponibilità economica, come se fosse stato soddisfatto il capriccio di una diva”.

A distanza di anni dalla scelta di Angelina Jolie, la presidente Campanella decide di intervenire con fermezza contro la strumentalizzazione mediatica e la disinformazione sopraggiunta puntuale dopo la testimonianza della modella. “New year, new me”- sottolinea la Dire (www.dire.it) – è il messaggio con cui Balti ha accompagnato i suoi scatti. Ricordiamo che una giovane donna Brca1 ha un rischio fino all’80 % di sviluppare un cancro del seno nell’arco della vita e oltre il 44% alle ovaie“.

FERRARI: “SCELTA BALTI NON È ESAGERATA MA SCIENTIFICAMENTE CORRETTA”

“Quella della Balti- prosegue la chirurga senologa del San Matteo di Pavia, Alberta Ferrari, co-fondatrice dell’associazione– non è affatto una scelta esagerata, ma scientificamente corretta, come indicato dalle linee guida internazionali”. “Non vanno taciute criticità, dovute a differenze territoriali o tempi d’attesa, che per una portatrice Brca possono essere determinanti, ma in Italia- ribadisce la chirurga- le portatrici sane Brca hanno la possibilità di sottoporsi a mastectomia di riduzione del rischio con il Ssn nella maggior parte dei centri con percorso dedicato.

“Bianca Balti, come migliaia di donne e uomini– afferma- ha avuto il supporto dell’associazione italiana aBRCAdabra nel suo percorso di informazione, consapevolezza e sceltaE non funziona ‘Allora che fai, ti asporti tutti gli organi?’– spiega indignata Ferrari- il rischio oncogenetico è organospecifico e la chirurgia è un’opzione solo se asporta organi con la cui assenza si può vivere senza troppi problemi e comunque quando il rischio specifico è molto alto. Prego chiunque voglia approfondire il tema di contattare www.abrcadabra.it/”.

IL RUOLO DELL’ASSOCIAZIONE ABRCADABRA

L’associazione aBRCAdabra accompagna tutte le persone portatrici di queste mutazioni in tutto il percorso di conoscenza e maturazione consapevole della propria scelta, anche quindi le donne che in determinate fasi della propria vita non decidono di optare per la chirurgia preventiva ma di seguire un percorso di sorveglianza specifico per le persone Brca positive, molto diverso rispetto a chi non ha questo rischio.

“Ricordiamo senza alcuna ambiguità interpretativa- dichiara inoltre Campanella- che per queste donne la chirurgia preventiva, oggi, rappresenta l’unica e sottolineiamo l’unica strategia per ridurre drasticamente il rischio di sviluppare un tumore della mammella e/o dell’ovaio nel corso della vita“.
“Questa possibilità deve essere garantita a coloro che la scelgono dopo un adeguato percorso in centri di comprovata esperienza che sono le Breast Unit. Un’informazione- conclude la presidente di aBRCAdabra- che deve essere fornita a tutte le donne, affinchè possano sentirsi libere di scegliere come gestire il rischio e vivere la propria vita senza essere giudicate“.

(Foto da profilo Instagram di Bianca Balti)

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