“Il sorriso della luna”, il romanzo con cui lo scrittore Klaus Zambiasi ha esordito nel 2015, esce oggi anche in traduzione tedesca con il titolo “Das Lächeln des Mondes”
“Il sorriso della luna”, il romanzo con cui lo scrittore Klaus Zambiasi ha esordito nel 2015, esce oggi anche in traduzione tedesca con il titolo “Das Lächeln des Mondes”. La nuova versione si aggiunge alle traduzioni in slovacco (“Mesačný úsmev”, 2017) e in inglese (“The smile of the moon”, 2018).
Klaus Zambiasi è nato a Castiglione delle Stiviere (Mantova) ma vive e lavora in provincia di Bolzano. Apprezzato pittore (sua l’immagine di copertina del libro, tratta da un olio su tela del 2007), ha lavorato nella pubblica amministrazione, prima di trasferirsi a Bratislava e mettersi in proprio nel settore immobiliare turistico. Proprio qui, nella capitale della Slovacchia, è nato “Il sorriso della luna”, ispirato a una storia realmente accaduta. L’autore, in una intervista, ha dichiarato che nel libro c’è molto di autobiografico.
Il romanzo è ambientato a Castelrotto, piccolo comune ai piedi dell’Alpe di Siusi, in provincia di Bolzano, tra gli anni Settanta e la fine degli anni Novanta. Nell’aprile 1970, una tragedia scuote la comunità montana. Vi si accenna in termini vaghi, ma l’accaduto riaffiorerà in superficie nell’ultimo capitolo, come un fiume carsico. Tra l’inizio e la fine del romanzo, c’è la vicenda del giovane protagonista Joe, narrata in prima persona.
Egli annota, come in un diario, le emozioni, i pensieri, i timori, le angosce, i sogni e le speranze che lo accompagnano nel suo viaggio attraverso la vita. L’infanzia trascorre felice con la famiglia su in montagna, tra prati, boschi e ruscelli, in mezzo alla natura e all’aria buona. Finché, un giorno, scopre che quelli con cui è cresciuto non sono i suoi genitori naturali. C’è, infatti, una seconda famiglia a Bolzano che lo reclama. È quella del suo vero padre, che si è risposato. Ma le domande che lo assillano sono tante. Perché è stato affidato a un’altra famiglia? Dov’è la madre biologica? Gli unici punti fermi, nell’incertezza di quei momenti, sono il volto amato della nonna, alla quale lo lega uno speciale rapporto, e il ciclico sorriso della luna alla quale può confidare i suoi pensieri più reconditi. La dolorosa separazione familiare, le difficoltà di ambientarsi nel nuovo contesto e il persistente mistero sulle sue origini conferiranno al protagonista, fin dalla più tenera età, una precoce coscienza di sé e un solido equilibrio esistenziale. La ricerca della verità sarà condotta non in maniera sistematica, ma affidandosi all’invisibile regia di un Destino che riveste di apparente casualità eventi, incontri o particolari rivelatori.
Il tormento interiore per la ricerca della verità sulle origini costituisce il fil rouge del romanzo. Gli anni volano via veloci. L’autore tratteggia con rapide ed efficaci pennellate ambienti e atmosfere: la scuola alberghiera a Merano, il lavoro al campeggio, la leva militare, i primi amori giovanili. Quegli anni sono rievocati attraverso l’eco di fatti e avvenimenti che li hanno segnati, dalle canzoni di successo ai film cult, dalle trasmissioni televisive alle automobili più popolari, fino ai campionati mondiali di calcio. Con una prosa “pittorica” e una scrittura sensibile, capace di restituire le sfumature emozionali che nascono tra le pieghe dell’anima del protagonista, Zambiasi accompagna il lettore per mano fino alla rivelazione finale. Nell’ultima pagina, uno scarno articolo di cronaca si riallaccia all’antefatto, illumina retrospettivamente l’intero romanzo e ne rende chiaro il significato. Che può riassumersi nell’invito a non arrendersi, a credere in se stessi, nella vita e nelle persone. Nonostante tutto.