AIFA stabilisce la rimborsabilità di cabozantinib in associazione con nivolumab, per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato
Pubblicata dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) la determina di prezzo e rimborso della nuova indicazione terapeutica del medicinale cabozantinib in associazione con nivolumab, per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato (aRCC) in pazienti adulti.
Cabozantinib ha ottenuto dalla Commissione Europea (EC) l’approvazione della nuova indicazione a marzo 2021 (EMEA/H/C/004163/II/017), segnando la prima autorizzazione del farmaco in associazione con un altro trattamento nell’U.E.
“L’introduzione di nuove ed innovative terapie mediche ha migliorato radicalmente il trattamento del carcinoma renale nell’ultimo decennio. Nel nostro paese, attualmente, la sopravvivenza mediana a 5 anni per questa patologia neoplastica per tutti gli stadi è del 70% e circa 144.000 persone convivono con una diagnosi di RCC. Nella malattia metastatica la percentuale di sopravvivenza a 5 anni si attesta però al 12-15%; in questo contesto, studi clinici e ricerche traslazionali, che combinano immunoterapia con farmaci biologici, stanno producendo rilevanti risultati finalizzati sia ad una modulazione del trattamento sulla base di caratteristiche biologiche e cliniche che ad un aumento dell’attività del trattamento, che vuole tradursi insieme in un miglioramento della sopravvivenza e della qualità di vita – ha commentato Carmine Pinto, Direttore dell’Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Centre, AUSL-IRCCS di Reggio Emilia e Presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups (FICOG) –. Abbiamo ora a disposizione una nuova opzione terapeutica che, come dimostrato dallo studio CheckMate-9ER, oltre ai positivi risultati in termini di efficacia (OS, PFS e ORR), riduce il rischio di deterioramento della qualità di vita nei pazienti trattati.”
“La disponibilità di un’ulteriore soluzione terapeutica per il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali avanzato è un successo per i pazienti e per tutta la comunità scientifica – commenta il prof. Giuseppe Procopio, Direttore Oncologia medica genitourinaria della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. È fondamentale avere nuove terapie efficaci contro una neoplasia che può essere molto insidiosa. Per anni i pazienti hanno sofferto dell’assenza di trattamenti ma oggi ci troviamo davanti ad uno scenario migliore che apre nuove possibilità.”
“La decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco offre un’ulteriore opzione di trattamento per il carcinoma a cellule renali avanzato – dichiara Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen S.p.A. -. Questa notizia sottolinea l’impegno di Ipsen in oncologia nel ricercare e sviluppare soluzioni innovative che possano migliorare la qualità di vita di tutti i pazienti.”
Lo studio CheckMate-9ER
L’approvazione si basa sui dati dello studio di fase 3 CheckMate-9ER, pubblicati sul New England Journal of Medicine.
I dati dello studio indicano che cabozantinib in associazione con nivolumab ha raddoppiato il tasso di sopravvivenza libera da progressione mediana e ha significativamente migliorato il tasso di sopravvivenza globale e la probabilità di ottenere un controllo della malattia.
CheckMate-9ER è uno studio in aperto, randomizzato, multicentrico, di fase 3, che ha valutato pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato (aRCC) o metastatico non precedentemente trattato con una terapia sistemica.
In totale, 651 pazienti (23% a rischio favorevole, 58% a rischio intermedio, 20% a rischio sfavorevole; 25% con PD-L1≥1%) sono stati randomizzati a ricevere nivolumab più cabozantinib (n=323) oppure sunitinib (n=328). L’endpoint primario dello studio è la sopravvivenza libera da progressione (PFS). Endpoint secondari includono la sopravvivenza globale (OS) e il tasso di risposta obiettiva (ORR). L’analisi primaria di efficacia confronta la terapia di combinazione rispetto a sunitinib in tutti i pazienti randomizzati.
Lo studio è sponsorizzato da Bristol Myers Squibb e Ono Pharmaceutical Co. e co-finanziato da Exelixis, Ipsen e Takeda Pharmaceutical Company Limited.
ll carcinoma a cellule renali
Il carcinoma a cellule renali (RCC) è il più comune tipo di tumore del rene negli adulti, che conta più di 431.000 nuovi casi e 179.000 morti nel mondo ogni anno. Il carcinoma a cellule renali è circa due volte più comune negli uomini che nelle donne, con i più alti tassi di malattia in Nord America e in Europa. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni nei pazienti con diagnosi di tumore del rene metastatico o avanzato è del 13.9%.
Cabozantinib
Cabozantinib è una piccola molecola orale inibitrice di alcuni recettori tirosinochinasici tra cui VEGFR, MET, AXL e RET. In modelli preclinici cabozantinib ha dimostrato di inibire l’attività di questi recettori, che sono coinvolti nel normale funzionamento cellulare ed in alcuni processi patologici quali l’angiogenesi tumorale, l’invasività e la formazione di metastasi, la farmacoresistenza.
Le raccomandazioni dettagliate per l’uso di cabozantinib sono descritte nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto (UE SmPC).
Bibliografia
- Choueiri TK et al. Nivolumab plus Cabozantinib versus Sunitinib for Advanced Renal-Cell
N Engl J Med. 2021; 384:829-841 DOI: 10.1056/NEJMoa2026982. - American Cancer Society. What Is Kidney Cancer? Last accessed: January 2022. Link
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- Tumore rene: sintomi, prevenzione, cause, diagnosi. ultimo accesso: Ottobre 2022. Link airc.it