Sono positivi i nuovi dati di fase 3 provenienti da un trial clinico randomizzato sull’impiego di telitacicept in pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico
Nel corso del Congresso ACR sono stati presentati nuovi dati di fase 3 provenienti da un trial clinico randomizzato sull’impiego di telitacicept in pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico. Tali dati suffragano osservazioni precedenti relative all’impiego di questo farmaco in corso di sviluppo clinico nei pazienti affetti da questa condizione clinica.
Informazioni su telitacicept
Telitacicept è una nuova proteina ricombinante di fusione TACI-Fc (attivatore transmembrana e modulatore del calcio e elemento di interazione ciclofillina ligando), in grado di inibire lo sviluppo e la sopravvivenza delle plasmacellule e delle cellule B mature, prevenendo la formazione di autoanticorpi.
Agisce legandosi alla molecola di traduzione di segnali cellulari BlyS (stimolatore dei linfociti B) e APRIL (un ligando di induzione della proliferazione).
Nel corso del 2020 la Fda Usa aveva concesso la designazione “fast track” a telitacicept nel trattamento del lupus eritematoso sistemico grazie ai dati di un trial multicentrico, in doppio cieco, controllato vs placebo, di fase 2, che aveva valutato l’efficacia e la sicurezza del farmaco in pazienti con LES di grado moderato-severo.
Disegno del trial
In questo trial clinico di fase 3, randomizzato, in doppio cieco e controllato vs. placebo, della durata di 52 settimane, i ricercatori hanno incluso 335 pazienti con LES di età compresa tra i 18 e i 65 anni con positività agli anticorpi ANA e/o anti-dsDNA e un punteggio SELENA-SLEDAI di attività di malattia pari, almeno, ad 8.
I pazienti sono stati randomizzati a trattamento con telitacicept 160 mg (n = 167) o con placebo (n = 168) per via sottocutanea con cadenza settimanale in associazione alla terapia standard. Le caratteristiche demografiche e patologiche di base erano simili tra i due gruppi.
L’endpoint primario dello studio era rappresentato dal tasso di risposta SRI4 ad un anno. Tale indice, che incorpora i criteri provenienti da 3 indici validati (l’indice SLEDAI, il Physician Global Assessment e il BILAG 2004), è riconosciuto dalle autorità sanitarie come misura surrogata dell’efficacia del trattamento, combina i risultati provenienti da tre misure validate a livello internazionale dell’attività di malattia ed è espressione di un miglioramento significativo a livello clinico dell’attività di malattia nel lupus.
In base a questo indice composito, un soggetto è considerato “responder” al trattamento (soddisfacimento della risposta SRI4) se mostra un miglioramento di almeno 4 punti del punteggio SLEDAI-2K e, al contempo, non presenta risultati peggiori relativi all’attività di malattia in base al Physician Global Assessment e all’indice BILAG (British Isles Lupus Assessment Group).
Risultati principali
Su 335 pazienti inizialmente reclutati, 236 (70,4%) hanno portato a termine il trattamento previsto dal protocollo del trial.
Dall’analisi dei dati è emerso che una porzione significativamente maggiore di pazienti del gruppo telitacicept 160 mg ha soddisfatto la risposta SRI4 rispetto al gruppo placebo (82,6% vs. 38,1%, P <0,001). La risposta SRI4 è stata inoltre significativamente maggiore nel gruppo telitacicept già alla quarta settimana di trattamento rispetto al placebo. Questa differenza significativa si è mantenuta fino alla settimana 52 (P <0,01 per tutti i timepoint considerati).
Per quanto riguarda la safety, il tasso di eventi avversi legati al trattamento è risultato piuttosto elevato, con un 91,6% di pazienti del gruppo telitacicept e un 84,5% di pazienti del gruppo placebo che ha sperimentato eventi avversi.
Sono stati documentati, inoltre, 17 eventi avversi gravi in 12 pazienti (7,2%) del gruppo telitacicept e 36 eventi avversi gravi in 24 pazienti (14,3%) del gruppo placebo. In nessuno dei due gruppi, tuttavia, sono stati registrati decessi in corso di trattamento.
Da ultimo, il tasso di infezione è risultato sovrapponibile tra i due gruppi in studio. Gli eventi avversi di più frequente riscontro sono stati le infezioni del tratto respiratorio superiore, la riduzione dei livelli ematici di IgG e di IgM nel sangue, lo sviluppo di reazioni al sito di iniezione e le infezioni del tratto urinario nel gruppo telitacicept.
Riassumendo
In conclusione, i risultati ottenuti nel trial sono stati considerati promettenti dai ricercatori, confermando le osservazioni positive provenienti dal trial clinico di fase 2 alla base della concessione della designazione “fast track” da parte dell’ente regolatorio Usa.
Lo studio, infatti, ha documentato il soddisfacimento dell’endpoint primario grazie al trattamento con telitacicept, insieme al buon profilo di tollerabilità e all’assenza di nuovi segnali di safety.
Bibliografia
Wu D et al. Telitacicept, a Human Recombinant Fusion Protein Targeting B Lymphocyte Stimulator (BlyS) and a Proliferation-Inducing Ligand (APRIL), in Systemic Lupus Erythematosus (SLE): Results of a Phase 3 Study [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2022; 74 (suppl 9)
Leggi