Federazione delle Strade del vino, dell’olio e dei sapori d’Italia: confermato il Consiglio uscente con al vertice l’umbro Paolo Morbidoni
Con questo atto sono state completate le operazioni di rinnovo degli organi della Federazione avviatesi con l’assemblea annuale tenutasi lo scorso 25 ottobre che aveva confermato per un secondo mandato il direttivo uscente composto da 5 membri in rappresentanza di tutte le aree del paese, nord est, nord ovest, centro, sud e isole. Confermata anche la segreteria nazionale presso la Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana senese.
A comporre l’organo esecutivo del sodalizio per il prossimo triennio saranno quindi Paolo Morbidoni, Presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, Walter Massa, Presidente della Strada del Vino dei Colli Tortonesi, Francesco Antoniolli ex Presidente della Strada del Vino del Trentino e componente del direttivo, Giuseppe Marmo, Presidente della Strada del Vino di Castel del Monte e Gori Sparacino, Presidente della Strada del Vino delle Terre Sicane in Sicilia, che è stato nominato anche direttore della Federazione.
“Inizia un nuovo mandato per gli organi della Federazione in concomitanza con l’avvio di un nuovo governo con il quale confidiamo di trovarci in sintonia su alcuni punti strategici per il futuro di questo comparto strategico per il paese, per i territori e per migliaia di imprese” – spiega il Presidente della Federazione Paolo Morbidoni. “Nelle prossime settimane definiremo il nostro progetto per l’enoturismo italiano che intendiamo condividere sia con il governo nazionale, con Enit e con le Regioni che pure hanno competenze importanti in materia.”
Ma nella strategia della Federazione un pezzo importante del lavoro per disegnare questo nuovo modello di enoturismo italiano passa anche attraverso la collaborazione con le altre associazioni nazionali, da Città del Vino a MTV, da Città dell’Olio a Unione Italiana Vini.
“Il Patto di Spello – spiega ancora Morbidoni – ha rappresentato un grande momento di maturità per tutte le nostre associazioni. È impensabile disegnare linee guida nazionali senza coinvolgere chi si occupa di turismo del vino e del cibo da più di venti anni. E di idee da mettere sul tavolo le nostre realtà ne hanno moltissime. Chiediamo ascolto e azioni conseguenziali e coerenti”.