Il secondo covo di Matteo Messina Denaro individuato dagli inquirenti è un bunker che si trova a poco meno di un chilometro di distanza dal primo
A due giorni di distanza dall’arresto di Matteo Messina Denaro è stato individuato a Campobello di Mazara (Trapani) un secondo covo del capomafia Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì mattina a Palermo: si tratta in questo caso di una sorta diu bunker, una sorta di stanza blindata in un appartamento a poco meno di un chilometro di distanza dal primo covo individuato, quello di via Cb31 (poi rinominata via San Vito) dove il boss avrebbe trascorso gli ultimi mesi di latitanza.
VIGRA, VESTITI GRIFFATI E UNA PALESTRA CASALINGA
Nel covo di via Cb 31 (una delle tante strade senza nome in questo paesino da diecimila abitanti), i Carabinieri del Ros hanno trovato degli scontrini fiscali, un’agendina e i documenti sanitari di Messina Denaro. Pare che il boss abitasse in quell’appartamento da almeno sei mesi: aveva il Viagra sul comodino insieme ai preservativi, mentre il guardaroba era pieno di profumi e vestiti griffati (in particolare il boss aveva a disposizione una sorta di collezione di Sneaakers di alta moda). Il frigo era piano e nella casa c’erano anche diversi modelli di occhiali Ray-ban. Nei 60 metri quadrati dell’appartamento, acquistato il 15 giugno dal geometra Andrea Bonafede che aveva fatto da prestanome al boss consegnandogli la sua identità per ogni esigenza, c’era una sala pesi con cyclette e altri attrezzi per allenarsi. Bonafede, che sta raccontando agli inqurenti come stanno le cose, avrebbe detto questo: “Conosco Messina Denaro fin da quando eravamo ragazzini. La casa in cui viveva l’ho comprata io con i suoi soldi“.
GLI INQUIRENTI STANNO PASSANDO AL SETACCIO CELLULARI
Nella casa Matteo Messina Denaro conservava anche due cellulari, che ora saranno un’importantissima fonte di informazioni per gli inquirenti (insieme all’agendina), oltre che molte ricevute di ristoranti, dove evidentemente il boss poteva andare a mangiare senza timore di essere riconosciuto. La perquisizione all’interno dell’appartamento prosegue, perchè i Carabinieri sono alla ricerca di tracce biologiche (che facessero pensare alla presenza nella casa di qualcun altro) ma anche di eventuali nascondigli o intercapedini.
IL BOSS NEL CARCERE DELL’AQUILA È APPARSO SERENO
Mentre si rincorrono voci sulla non diponibilità di Matteo Messina Denaro a collaborare con gli inquirenti, il boss arrivato nel carcere duro de L’Aquila sarebbe apparso sereno durante l’ora d’aria. Avrebbe anche detto, scherzando, che lui “fino a stanotte era incensurato“.