Position paper di AIOM spiega a quali categorie di pazienti oncologici adulti con tumori solidi andrebbe raccomandata la vaccinazione contro l’herpes zoster
A quali categorie di pazienti oncologici adulti con tumori solidi andrebbe raccomandata la vaccinazione contro l’herpes zoster? Per rispondere a questa domanda, è stata recentemente pubblicata una position paper di AIOM, Associazione Italiana Oncologia Medica, messa a punto sulla base di un’attenta revisione dei dati disponibili presenti in letteratura, comprese raccomandazioni e pareri di esperti.
COS’È L’HERPES ZOSTER
L’herpes zoster è la riattivazione infettiva del virus varicella-zoster. È più frequente nei soggetti immunocompromessi, inclusi i pazienti con cancro. Le complicanze da herpes zoster possono durare anche anni con un conseguente ritardo nel trattamento della malattia oncologica e con un impatto sfavorevole sulla qualità della vita. La correlazione tra cancro e herpes zoster è piuttosto forte. È causata dalla riduzione dell’efficienza immunitaria prodotta dal tumore stesso e dalle terapie attive. Uno studio di coorte prospettico, sulla popolazione australiana, ha anche dimostrato che la diagnosi di cancro è associata a un rischio maggiore del 40% di sviluppare herpes zoster. Inoltre, il rischio sembra essere maggiore tra i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia rispetto a quelli che non hanno effettuato questa terapia.
I RISULTATI DEL VACCINO
La recente approvazione del vaccino zoster ricombinante a base di glicoproteina E adiuvata, ha cambiato le prospettive preventive nei soggetti immunocompromessi. Anche in questa categoria di persone ha indotto forti risposte immunitarie umorali e cellulari. In assenza di dati definitivi sull’immunogenicità del vaccino per diversi tipi di cancro e terapia, si raccomanda il giudizio clinico nel determinare quali pazienti sono candidati alla vaccinazione per herpes zoster. Non è ancora chiaro il momento ideale per somministrare il vaccino nei pazienti sottoposti a trattamento attivo. Preferibilmente, la vaccinazione dovrebbe essere programmata 2-3 settimane prima dell’inizio delle terapie oncologiche per evitare la fase di leucopenia nel caso in cui il trattamento sia già iniziato. In genere si raccomanda di controllare lo stato vaccinale generale dei pazienti prima di iniziare la terapia contro il cancro.