Site icon Corriere Nazionale

Emilia-Romagna: crescono le certificazioni green delle imprese

Sostenibilità, un valore su cui puntare per 7 giovani su 10: i ragazzi nati tra il 1995 e il 2010 si rivelano attenti nel non sprecare cibo e risorse

Crescono le certificazioni green delle imprese dell’Emilia-Romagna. Anche nel 2022 il territorio si conferma ai primi posti in Italia per i “bollini green”

L’Emilia-Romagna si conferma tra le regioni italiane con il maggior numero di imprese che hanno ottenuto certificazioni “green”.  La regione detiene il primato delle certificazioni EPD (Environment Product Declaration): 211 dichiarazioni di prodotto che rappresentano il 26% del totale nazionale. Il settore predominante è l’Alimentare (142 EPD che rappresentano il 67% del totale regionale e il 77% del totale raggiunto dal comparto su scala nazionale).

Terzo posto per lo standard di gestione forestale FSC, che continua a crescere: l’Emilia-Romagna, con 300 certificati FSC (+21% rispetto al 2021, contributo del 9% al totale nazionale), si posiziona al terzo posto della classifica nazionale. I segmenti trainanti in Emilia Romagna sono i prodotti stampati e la commercializzazione della carta.

Secondo posto per il sistema comunitario di ecogestione e audit (Emas), con 151 registrazioni e il terzo posto per il sistema di gestione ambientale ISO 14001 con 2.742 siti certificati: si tratta di strumenti volontari adottati soprattutto nei settori traino all’economia regionale (metalmeccanico, costruzioni e agroalimentare). Pressoché invariata la classifica provinciale, con Bologna che rimane in testa (692 siti certificati ISO 14001) e Modena al secondo posto (408 siti certificati ISO 14001).

Sono i dati principali che emergono dall’aggiornamento delle analisi sui trend 2021-2022 delle certificazioni ambientali, realizzato da ART-ER per la Regione Emilia-Romagna, allo scopo di monitorare la dinamicità delle organizzazioni operanti nei vari settori produttivi, anche in un’ottica di transizione ecologica.

“Questi numeri – afferma la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Irene Priolo – confermano l’importanza che la sostenibilità ha e che sempre di più avrà in futuro, come vero e proprio strumento di competitività, per un nuovo modello di sviluppo economico che punti a una modalità di produrre sempre più circolare, in grado di ridurre il consumo di materie prime.  È in questo senso che sta andando l’intera pianificazione regionale, per dare un quadro normativo certo al mondo imprenditoriale, che ce lo chiede. Solo in questo modo è possibile avviare una reale transizione verso un futuro sostenibile, raggiungere il target del Goal 12 dell’Agenda 2030 che ci siamo prefissati a livello regionale, e realizzare il cambiamento sistemico a cui tutti siamo chiamati”.

Sono diverse le certificazioni ambientali scelte dalle imprese emiliano-romagnole. Per lo standard ISO 50001, che certifica i sistemi di gestione dell’energia, l’Emilia-Romagna con 273 siti certificati si conferma al quarto posto della classifica nazionale, con un contributo del 9% al totale. Nell’ultimo anno la certificazione è cresciuta del 17%. Negli ultimi due anni, è rimasto costante il numero di imprese certificate per la responsabilità sociale d’impresa SA8000. Invariata la distribuzione provinciale, con Bologna in testa alla classifica, 49 certificazioni SA 8000; seguono Parma con 28 certificazioni; Forlì Cesena con 26 certificazioni e Ravenna con 24 certificazioni.

I siti registrati con i sistemi di gestione della sicurezza dei lavoratori (ISO 45001) in Emilia-Romagna restano costanti al 2022 rispetto all’anno precedente, un numero che colloca la regione al terzo posto in Italia.

SETTORI

L’analisi di Regione Emilia-Romagna e ART-ER evidenzia anche i comparti in cui sono presenti il numero maggiore di imprese certificate.

EMAS: I settori trainanti restano i servizi (in prevalenza per la gestione dei rifiuti) che rappresentano il 46% del totale  e il comparto agroalimentare che ne rappresenta il 28%.

EPD: il settore agroalimentare si conferma quello prevalente con 142 EPD di prodotti, che rappresentano il 67% del totale regionale e il 77% del totale raggiunto dal comparto su scala nazionale. I maggiori tassi di crescita per l’EPD sono stati registrati nel settore dell’edilizia: infrastrutture ed edifici (+2.000%) e costruzioni (+31%).

ISO 14001: I settori con maggiore diffusione sono  metalmeccanico e costruzioni (insieme coprono una quota del 58% del totale regionale). Si registra una crescita dei comparti  altri servizi e  commercio all’ingrosso,rispettivamente +18% rispetto all’anno precedente, probabilmente per effetto della pandemia da Covid 19, che ha fatto crescere la sensibilità per le tematiche ambientali da parte delle aziende.

ISO 45001: I settori trainanti per la gestione della sicurezza dei lavoratori sono il Metalmeccanico (852 siti certificati, 31% del totale regionale) e i Trasporti  (719 siti certificati, 26% del totale regionale)

SA 8000: Il numero maggiore di certificazioni si registra nella Fornitura di alimenti e servizi di ristorazione (38 c, pari al 21% del totale) e nelle Costruzioni (35 certificazioni, 18% del totale). Da segnalare la crescita del comparto di Altri Servizi, con un  +61% di certificazioni. Una variazione positiva da attribuirsi agli effetti della pandemia che ha fatto crescere la sensibilità per i temi ambientali e sociali e, di conseguenza, la domanda della certificazione etica.

Link al report

Exit mobile version