Sindrome di Alagille: odevixibat ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo del prurito e una riduzione dei livelli sierici di acidi biliari
L’azienda Albireo Pharma ha annunciato i risultati positivi dello studio di Fase III ASSERT, che valuta la sicurezza e l’efficacia di odevixibat (nome commerciale Bylvay) in pazienti affetti da sindrome di Alagille (ALGS) dalla nascita alla prima età adulta.
Lo studio ASSERT, globale, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, ha raggiunto l’endpoint primario di miglioramento del prurito e l’endpoint chiave secondario di riduzione degli acidi biliari sierici (sBA). Non ci sono state interruzioni da parte dei pazienti e odevixibat è stato ben tollerato, con bassi tassi di diarrea correlata al farmaco (11,4% contro il 5,9% del placebo).
Albireo si è confrontata con la FDA e l’EMA sul protocollo dello studio di Fase III; entrambi gli Enti hanno indicato che un singolo studio con risultati positivi sarebbe sufficiente per l’approvazione. La Società intende presentare immediatamente i documenti di richiesta alle Autorità Regolatorie negli Stati Uniti e nell’Unione Europea.
Potente inibitore del trasporto ileale degli acidi biliari (IBATi), da assumere una volta al giorno, non sistemico, odevixibat ha un’esposizione sistemica minima e agisce localmente nell’intestino tenue. Il farmaco è già approvato negli Stati Uniti per il trattamento del prurito in pazienti di età pari o superiore a 3 mesi in tutti i tipi di colestasi intraepatica familiare progressiva (PFIC), e in Europa per il trattamento di tutti i tipi di PFIC in pazienti di età pari o superiore a 6 mesi.
“I solidi risultati dello studio di Fase III ASSERT sono importanti perché i medici hanno urgente necessità di più opzioni nel trattamento della sindrome di Alagille. Odevixibat ha ridotto il prurito estremo, così comune in questa popolazione di pazienti ed è fondamentale per aiutarci a migliorare il sonno, tra gli altri effetti negativi della malattia”, ha spiegato Nadia Ovchinsky, medico, gastroenterologo ed epatologo pediatrico del Children’s Hospital di Montefiore e ricercatore principale di ASSERT. “Lo studio ha anche dimostrato che odevixibat ha ridotto i livelli di acidi biliari nel siero, il che potrebbe indicare che il farmaco può diminuire la gravità della malattia epatica nel tempo, una considerazione importante per me come medico curante”.
La sindrome di Alagille, o ALGS, è una malattia genetica rara e multisistemica che, secondo le stime, colpisce 25.000 persone a livello globale. L’ALGS può coinvolgere il fegato, il cuore, lo scheletro, gli occhi, il sistema nervoso centrale, i reni e i tratti del viso. Il danno epatico è causato da una carenza dei dotti biliari nell’impedire il flusso della bile dal fegato all’intestino tenue. Circa il 95% dei pazienti con questa patologia presenta una colestasi cronica, di solito entro i primi tre mesi di vita, e l’88% presenta anche un prurito grave e intrattabile.
“La sindrome di Alagille è una diagnosi devastante e le famiglie dei bambini affetti da questa patologia hanno bisogno di più opzioni terapeutiche”, ha dichiarato Roberta Smith, Presidente della Alagille Syndrome Alliance. “Come madre di un bambino che vive con la sindrome di Alagille, conosco in prima persona il gravissimo disturbo dato dal prurito e il terribile impatto sulla qualità della vita del bambino e sulla sua capacità di dormire e di crescere. Sapere che il mio medico potrebbe avere un’altra opzione terapeutica è molto importante”.
“Il nostro studio di Fase III ASSERT ha dimostrato effetti precoci, rapidi e sostenuti sulla riduzione del prurito e degli acidi biliari nella sindrome di Alagille, come nello studio di Fase III sulla PFIC”, ha dichiarato Ron Cooper, Presidente e Chief Executive Officer di Albireo. “Abbiamo completato con successo due dei tre studi gold-standard sulle malattie epatiche pediatriche, siamo in attesa dell’imminente completamento dell’arruolamento di una terza Fase III con il nostro studio BOLD sull’atresia biliare e, con oltre 270 milioni di dollari di liquidità, disponiamo di risorse sufficienti per portare avanti i nostri piani. Allo stesso tempo, stiamo assistendo a un’accelerazione dei ricavi dalla PFIC e prevediamo che le vendite di odevixibat nel terzo trimestre saranno superiori a 7 milioni di dollari”.