Il consumo di alimenti ultraelaborati rappresenta una causa significativa di decesso prematuro in Brasile secondo un nuovo studio
Il consumo di alimenti ultraelaborati rappresenta una causa significativa di decesso prematuro in Brasile, pertanto ridurne l’assunzione potrebbe prevenire migliaia di morti ogni anno, promuoverebbe benefici sostanziali per la salute della popolazione e dovrebbe essere una priorità della politica alimentare, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Preventive Medicine.
Gli alimenti ultraprocessati sono formulazioni industriali di sostanze derivate da alimenti (oli, grassi, zuccheri, amido, proteine isolate) che contengono una scarsa quantità nessun cibo intero e sono spesso addizionate con aromi, coloranti, emulsionanti e altri additivi per scopi cosmetici. Gli ingredienti e i processi utilizzati nella produzione puntano a creare prodotti a basso costo produttivo, estremamente appetibili e convenienti, che possono sostituire alimenti non trasformati o minimamente trasformati e le preparazioni culinarie con cibi freschi e non processati.
Gli alimenti ultraelaborati come pizza surgelata, pasti pronti, gelati, biscotti acquistati in negozio, sono stati in precedenza collegati a un maggior rischio di sviluppare malattie non trasmissibili come il cancro, le malattie cardiovascolari e il diabete. Rappresentano una parte molto comune delle diete e costituiscono almeno la metà dell’apporto energetico totale assunto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada e in Australia, hanno fatto presente gli autori.
Sono stati ipotizzati postulati molteplici meccanismi per queste associazioni, come un basso potenziale di dare sazietà, carichi glicemici elevati, maggiore presenza di additivi e contaminanti che si formano durante la lavorazione o rilasciati da imballaggi sintetici. Questi alimenti sono stati inoltre legati al deterioramento generale della qualità nutrizionale della dieta e all’aumento del rischio di obesità.
Anche se altri studi di modellizzazione hanno valutato gli effetti sulla salute e l’impatto economico di ingredienti come zucchero, grassi trans, sodio e alimenti o bevande specifici come le bevande zuccherate, il primo autore Eduardo Nilson e colleghi, del centro per la ricerca epidemiologica in nutrizione e salute presso l’Università di San Paolo e la Fondazione Oswaldo Cruz in Brasile, hanno dichiarato che «per quanto ne sappiamo, fino a oggi nessuno studio ha stimato il potenziale impatto degli alimenti ultraprocessati sul rischio di decesso prematuro. Avere queste informazioni e comprendere come i cambiamenti nei modelli dietetici possono supportare politiche alimentari più efficaci potrebbe prevenire malattie e decessi prematuri».
Urgono politiche alimentari per ridurre il consumo di cibo ultralaborato
Per capire in che modo questi cibi potrebbero influenzare la mortalità, i ricercatori hanno utilizzato modelli di dati provenienti da indagini sulla dieta per stimare l’assunzione di base di alimenti ultraelaborati in base al sesso e all’età. Hanno quindi utilizzato analisi statistiche per approssimare la percentuale di decessi attribuibili al loro consumo e in che modo una minore assunzione potrebbe influire sui risultati.
Delle oltre 540mila morti premature in Brasile nel 2019, gli autori hanno stimato che il 10% (57mila) potrebbe effettivamente essere attribuito al consumo di alimenti ultraprocessati. In particolare i sondaggi sull’acquisizione di alimenti per le famiglie brasiliane hanno mostrato che questi cibi costituivano circa il 20% della dieta delle persone, rispetto al 50% in alcuni paesi ad alto reddito.
Hanno inoltre calcolato che una riduzione dell’assunzione dal 10% al 50% potrebbe prevenire ogni anno rispettivamente da circa 6.000 a 29mila decessi anzitempo in Brasile.
«Il consumo di alimenti ultraelaborati rappresenta una causa significativa di decesso prematuro in Brasile» hanno osservato gli autori, aggiungendo che «una minore assunzione promuoverebbe sostanziali guadagni in termini di salute per la popolazione e dovrebbe essere una priorità della politica alimentare per ridurre la mortalità prematura».
«Il consumo di questi alimenti è associato allo sviluppo di molte patologie, come obesità, malattie cardiovascolari, diabete e alcuni tumori, e rappresenta una causa significativa di decessi prevenibili e prematuri tra gli adulti brasiliani» hanno concluso. «Ridurne l’assunzione per tornare anche solo ai livelli di un decennio fa diminuirebbe del 21% i decessi prematuri associati. Sono pertanto urgentemente necessarie politiche che disincentivino il consumo di alimenti ultraprocessati».
Referenze
Nilson EAF et al. Premature Deaths Attributable to the Consumption of Ultraprocessed Foods in Brazil. Am J Prev Med. 2022;000(000):1−8.