Sospendere per almeno 10 giorni la somministrazione di mofetil micofenolato dopo due dosi di vaccino Covid si associa ad una significativa risposta anticorpale
Sospendere per almeno 10 giorni la somministrazione di mofetil micofenolato (MMF) dopo due dosi di vaccino Covid-19 si associa ad un innalzamento significativo della risposta anticorpale senza aumentare in modo altrettanto significativo il tasso di recidive di malattia.
Queste le conclusioni rassicuranti di uno studio presentato nel corso del Congresso annuale dell’American College of Rheumatology.
Razionale e disegno dello studio
“Lo sviluppo di vaccini sicuri ed efficaci contro il virus SARS-CoV-2, avvenuto quasi due anni fa, rappresenta probabilmente una delle più grandi conquiste scientifiche degli ultimi tempi – hanno esordito i ricercatori durante la presentazione del lavoro nel corso di una conferenza stampa all’ACR Convergence 2022 -. Tuttavia, i nostri pazienti con malattie reumatiche e muscoloscheletriche (RMD) erano molto poco rappresentati in quegli studi clinici fondamentali. Ciò ha spinto molti dei nostri pazienti a porci molte domande sulla sicurezza dei vaccini, sulla loro immunogenicità e sull’efficacia della vaccinazione”.
“Alcuni dei primi dati hanno identificato il mofetil micofenolato come uno dei maggiori responsabili della riduzione della risposta al vaccino SARS-CoV-2″, hanno aggiunto. – Questi dati ci hanno molto preoccupato, in particolare perché i pazienti a cui viene prescritto il micofenolato hanno in genere manifestazioni piuttosto gravi delle loro malattie reumatiche”.
E’ stato peraltro già osservato che un sospensione temporanea di MMF nel periodo perivaccinale risulta essere associata ad un miglioramento della risposta anticorpale. Ciò ha indotto l’American College of Rheumatology a raccomandare la sospensione di MMF per una settimana dopo la dose di vaccino per migliorare l’immunogenicità.
La durata ottimale della sospensione della terapia rimane, tuttavia, ancora sconosciuta. Di qui il nuovo studio che si è proposto di valutare l’impatto della durata della sospensione di MMF nel periodo perivaccinale sul controllo di malattia e sull’immunogenicità della vaccinazione SARS-CoV-2 nei pazienti con RMD.
Per determinare l’impatto esercitato dalla durata della sospensione di MMF sulla risposta anticorpale e sulle manifestazioni in pazienti con RMD, i ricercatori hanno esaminato in modo prospettico 220 pazienti, senza anamnesi di COVID-19, già sottoposti a due dosi di un vaccino COVID-19 a mRNA e che avevano riferito di essere in trattamento con MMF.
I pazienti sono stati sottoposti a test sierologici per la rilevazione dei titoli anticorpali contro SARS-CoV-2 a 2 settimane, 1 mese e 3 mesi dopo la seconda dose di vaccino. Nel fare ciò, i ricercatori hanno utilizzato il titolo anticorpale più elevato disponibile per ciascun periodo considerato dal test, definendo come “titolo elevato” una risposta anticorpale pari o inferiore a 250 U/mL.
Un mese dopo la seconda dose, è stato chiesto ai pazienti reclutati nello studio di completare un questionario online riguardante la loro storia di riacutizzazioni, i sintomi, la durata e, soprattutto, le riacutizzazioni che hanno richiesto il ricorso a visita medica.
Risultati principali
Su 220 partecipanti allo studio che avevano riferito l’impiego di MMF, 177, pari all’80,5%, non avevano sospeso il trattamento con il farmaco in questione.
Tra i 43 pazienti rimanenti (pazienti che avevano sospeso la terapia con MMF nel periodo perivaccinale, il 48,8% aveva interrotto il trattamento per meno di 10 giorni, mentre il 51,2% per almeno 10 giorni.
I ricercatori hanno osservato che una percentuale maggiore di pazienti che aveva sospeso la terapia per almeno 10 giorni mostrava una risposta anticorpale elevata rispetto a quelli che avevano continuato la terapia o l’avevano interrotta per meno di 10 giorni (64% contro 29% e 29%, rispettivamente; P = 0,006).
Inoltre, lo studio ha documentato tassi di recidive nel periodo post-vaccinazione praticamente sovrapponibili per tutti i gruppi in studio (6,8% tra coloro che avevano interrotto la terapia per 10 giorni, 9,5% tra coloro che l’avevano proseguita senza interruzione e 4,5% tra coloro che l’avevano interrotta per meno di 10 giorni; P= 1).
Nessun paziente è andato incontro a riacutizzazione di malattia necessitante del ricorso a una terapia endovenosa o a ricovero ospedaliero.
Riassumendo
In conclusione, “…abbiamo riscontrato che coloro che avevano sospeso la terapia per 10 o più giorni avevano maggiori probabilità di presentare una risposta immunitaria caratterizzata da titoli anticorpali elevati dopo le prime due dosi vaccinali – hanno sottolineato i ricercatori alla fine della loro presentazione dello studio al Congresso”.
“Considerando che si tratta di dati iniziali – hanno aggiunto – riteniamo che possano essere utili ai fini dell’ottimizzazione delle strategie da adottare per aumentare la risposta al vaccino”.
Bibliografia
Frey S et al. Increased Duration of Mycophenolate Hold Improves Antibody Response to SARS-CoV-2 Vaccination in Patients with Rheumatic and Musculoskeletal Disease [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2022; 74 (suppl 9).
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