Ogni anno, nelle Marche, sono stimati quasi 11mila nuovi casi di tumore. Negli ultimi 12 mesi i passi avanti della ricerca hanno consentito di cronicizzare la malattia
Ogni anno, nelle Marche, sono stimati quasi 11mila nuovi casi di tumore. Negli ultimi 12 mesi i passi avanti della ricerca hanno consentito di cronicizzare la malattia in un numero sempre più elevato di pazienti, garantendo una buona qualità di vita. Dai tumori frequenti come quelli della mammella, del polmone e del colon-retto, fino a quelli rari come il carcinoma delle vie biliari, i progressi sono stati davvero significativi e sono stati approfonditi nella ‘due giorni’ di Marcangolo, uno dei più autorevoli congressi dell’oncologia regionale e nazionale, alla sua 14esima edizione.
Il convegno, ideato dalla professoressa Rossana Berardi, Ordinario all’Università Politecnica delle Marche e Direttrice della Clinica Oncologica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, e dal dottor Renato Bisonni, Direttore dell’UOC di Oncologia medico-ospedaliera dell’Ospedale Murri di Fermo, ha avuto come obiettivo principale quello di riportare tutte le novità dell’oncologia mondiale in un’ottica integrata, non solo nell’ambito medico-scientifiche, ma anche bio-psico-sociale.
“Quest’anno hanno partecipato, oltre a tutti coloro che si occupano di oncologia nelle Marche, grandi opinion leader nazionali con cui sono attivi rapporti di collaborazione e ricerca”, spiega la Professoressa Berardi, che è stata recentemente citata nella prestigiosa classifica World’s Top 2% Scientists elaborata dalla Stanford University, in cui sono inseriti gli studiosi i cui lavori sono fra i più divulgati nel mondo.
“Il tumore è una malattia complessa e nel 2022 sono stati fatti passi da gigante in diversi settori – afferma la Prof.ssa Berardi, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) che, tra gli altri, patrocina l’importante evento –. È stato un anno importantissimo per quanto riguarda il tumore mammario per il quale sono divenuti disponibili per le pazienti nuovi farmaci nell’ambito della cura della malattia, quali gli anticorpi farmaco-coniugati come trastuzumab deruxtecan e sacituzumab govitecan, e sono emersi dati scientifici sempre più solidi e significativi per altri farmaci a bersaglio biomolecolare quali gli inibitori delle cicline kinasi e gli inibitori dell’enzima PARP. La nuova strategia terapeutica di questa patologia sta diventando sempre più importante e complessa e consente di offrire prospettiva di lunga vita o guarigione alle nostre pazienti”.
“Sempre nel corso del 2022 – prosegue la Prof.ssa Berardi – sono state presentate novità scientifiche in altre importanti patologie: ad esempio nell’ambito del tumore del polmone negli ultimi anni c’è stata una vera e propria rivoluzione terapeutica ed ora non si parla più di una singola malattia bensì di vari tipi che richiedono trattamenti diversi nell’ambito di un’oncologia di precisione. Il futuro della ricerca, che è già realtà per i nostri pazienti, va anche oltre: si parla di oncologia mutazionale, con i farmaci agnostici che vanno a colpire una mutazione indipendentemente dalla sede del tumore primitivo. Infine – spiega la professoressa – quest’anno è stato un anno estremamente ricco di novità anche per tumori più rari e complessi, quali i tumori primitivi del fegato e delle vie biliari, per i quali solo fino a pochi mesi fa non esistevano cure efficaci”.
“È stato l’anno in cui i tumori del tratto gastroenterico hanno subito un’accelerazione nell’uso dell’immunoterapia – continua il dottor Bisonni -, grazie al fatto che si è messo in evidenza che se un farmaco altera i valori dei microsatelliti allora si può utilizzare un farmaco immunoterapico speciale e ciò ha rappresentato una grande novità che prima d’oggi non esisteva”.
Tra gli intervenuti, professionisti che lavorano in ambito nazionale e internazionale quali il professor Paolo Ascierto dell’Istituto Pascale di Napoli per quanto concerne il melanoma, la professoressa Domenica Lorusso del Policlinico Gemelli per le neoplasie ginecologiche, il professor Alberto Sobrero del Policlinico San Martino di Genova per i tumori del tratto gastroenterico, la professoressa Grazia Arpino dell’Università Federico II di Napoli per quelli alla mammella e il professor Andrea Ardizzoni dell’Università di Bologna per quelli relativi ai polmoni.
“Il Marcangolo è giunto al 14esimo anno di vita ed è cresciuto così tanto da diventare il congresso di oncologia più importante delle Marche – sottolinea il dottor Bisonni -. Quest’anno siamo ritornati alle origini organizzando una due giorni anziché un singolo appuntamento perché le tematiche da affrontare sono tante, così come le figure dell’ambito medico che interverranno. La prima giornata è prettamente indirizzata ai professionisti sanitari con un aggiornamento sulle nuove terapie farmacologiche e sulle terapie innovative in ambito oncologico che riguardano tutti i settori, mentre il sabato è finalizzato ad un incontro multidisciplinare aperto anche alla cittadinanza e alle associazioni di volontariato della rete della Marcangola in cui saranno affrontate tematiche di interesse multidisciplinare e trasversale, come quello della nutrizione, ma anche la presa in carico in una visione globale dei pazienti tenendo conto delle terapie di supporto e sostegno simultanee”.
Di anno in anno il congresso si arricchisce di nuovi contenuti e in questa occasione, anche grazie al contributo della dottoressa Edy Virgili, biologa nutrizionista, specializzata in Scienza dell’Alimentazione, sono stati trattati i temi della nutrizione e dell’integrazione in oncologia. “La scarsa attenzione verso lo stato nutrizionale del paziente oncologico, ampiamente documentata nella letteratura scientifica mondiale, determina gravi conseguenze sulla qualità e sulla durata della vita dei pazienti, sul decorso della malattia e sulla risposta e tolleranza ai trattamenti terapeutici proposti, con conseguente peggior prognosi ed elevati costi sanitari – ha riferito la dottoressa Virgili -. I pazienti oncologici dovrebbero avere sempre una valutazione nutrizionale e una dieta adeguata, in qualsiasi fase della malattia, e questo percorso dovrebbe essere parte integrante ed imprescindibile del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale, che costituisce l’insieme delle cure oncologiche, ed essere personalizzato e dinamico, considerando l’evoluzione e le esigenze del malato, che, invece, frequentemente, si rivolge per consigli alimentari a personaggi non competenti, spesso promossi nei social-media”.