La denuncia di Osservatorio CAPIRE e ANMAR: il 30% dei malati reumatici in Italia è sotto-trattato o addirittura non trattato, e mai lo sarà, con le terapie adeguate
“Il 30% dei malati reumatici in Italia è sotto-trattato o addirittura non trattato, e mai lo sarà, con le terapie adeguate. Questo è dovuto ai tagli alla spesa sanitaria e assurda burocratizzazione del sistema sanitario nazionale”. E’ quanto sottolinea l’Osservatorio CAPIRE e l’ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici).
“Sosteniamo con forza quanto ribadito di recente dalla Società Italiana di Reumatologia al suo ultimo congresso – sottolinea Silvia Tonolo, Presidente Nazionale ANMAR -. Bisogna avviare un dialogo con tutte le istituzioni, ed in particolare con i decisori di spesa delle Regioni, per trovare nuove soluzioni. Esistono Regioni virtuose come la Campania che hanno istituito e realizzato tavoli di discussione a cui hanno partecipano ANMAR e le altre Associazioni dei pazienti reumatologici territoriali e che hanno elaborato, in modo condiviso, le Linee di Indirizzo per la prescrizione dei farmaci biologici e biosimilari.
Altre come il Veneto hanno già fatto proprie le istanze della mozione unitaria sulle patologie reumatologiche approvata in bicamerale a marzo di quest’anno.
Altre ancora, come la Toscana, che stanno lavorando per istituire il tavolo permanente di discussione sulle patologie reumatologiche con il coinvolgimento di associazioni pazienti, supportate dall’Osservatorio CAPIRE, società scientifiche e clinici”.
“Il servizio sanitario per poter rispondere ai bisogni di cura e salute dei pazienti reumatologici deve porre realmente al centro il malato evitando di focalizzarsi principalmente sull’attuazione di politiche di risparmio – sottolinea il prof. Mauro Galeazzi, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Capire -. I tagli alla sanità effettuati in modo “lineare” sin dal 2008 hanno contribuito solo a distruggere ciò che funzionava ed a sprecare ulteriori. Come affermiamo da anni, il paradigma della spesa sanitaria va profondamente modificato. Bisogna passare da una programmazione rigida dei finanziamenti sanitari e sociali separati a un sistema che comprenda la spesa socio-sanitaria unificata e quindi più elastica”. “
Il diritto ad avere cure sicure ed alla sicurezza della persona assistita è tutelato da un sistema di regole che gestisce in modo proattivo il rischio di errori nella gestione dei malati – sostiene la responsabile giuridica dell’Osservatorio CAPIRE, Patrizia Comite -. Non dare la possibilità ad un paziente di avere un centro di riferimento territoriale per il monitoraggio della terapia, l’aggiornamento del piano terapeutico o una prima visita immediata dopo la diagnosi certa di malattia è una lesione del diritto alla continuità assistenziale. Lasciare un malato senza la possibilità di avere il farmaco indicato dal medico curante è una grave lesione del diritto alla salute, costituzionalmente protetto. Rivolgiamo perciò un appello a tutte le istituzioni affinché provvedano ad una reale e concreta salvaguardia dei diritti di tutti i pazienti reumatologici. Siamo pronti a collaborare in tutte le sedi sia a livello nazionale che regionale”.