La Endocrine Society ha pubblicato le linee guida di pratica clinica aggiornate sulla prevenzione e la gestione dell’ipoglicemia nei pazienti diabetici
La Endocrine Society ha pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism le linee guida di pratica clinica aggiornate sulla prevenzione e la gestione dell’ipoglicemia nei pazienti con diabete ad alto rischio, per attualizzarle in funzione dei progressi terapeutici come le pompe per insulina e i sistemi di monitoraggio continuo del glucosio rispetto alla precedente versione risalente al 2009.
«Nell’ultimo decennio i sistemi di monitoraggio continuo del glucosio (CGM) e le pompe per insulina sono stati usati molto più spesso nelle persone con diabete, compresi i bambini, e sono disponibili nuove forme di glucagone» ha affermato il primo autore e presidente del panel di esperti che ha redatto le linee guida Anthony McCall, dell’Università della Virginia a Charlottesville. «Abbiamo dovuto aggiornare le nostre linee guida per adeguarle a questi sviluppi».
Le nuove linee guida affrontano 10 domande cliniche chiave riguardanti questioni attuali rilevanti per la prevenzione e il trattamento dell’ipoglicemia in pazienti adulti o pediatrici affetti da diabete di tipo 1 o di tipo 2 in ambito ambulatoriale o ospedaliero.
Raccomandazioni chiave
Le raccomandazioni si basano su fattori tra cui esiti critici, fattibilità dell’implementazione e preferenze del paziente.
Le principali, considerate “forti” sulla base delle evidenze includono:
- L’uso del CGM anziché l’automonitoraggio della glicemia mediante polpastrello per i pazienti con diabete di tipo 1 che ricevono più iniezioni giornaliere. Il panel sottolinea l’importanza fondamentale di una completa educazione del paziente su come utilizzare e risolvere i problemi di questi dispositivi e interpretare i dati per ottenere il massimo beneficio e risultati positivi.
- L’uso di un programma strutturato per l’educazione dei pazienti ambulatoriali adulti e pediatrici con diabete di tipo 1 o diabete di tipo 2 sottoposti a terapia insulinica.
- L’educazione strutturata su come evitare il ripetersi dell’ipoglicemia è fondamentale e dovrebbe essere eseguita da medici esperti del diabete. Inoltre, la copertura assicurativa per l’educazione dovrebbe essere disponibile per tutti coloro che fanno uso di insulina.
- L’uso di preparati a base di glucagone che non devono essere ricostituiti, (anziché quelli disponibili come polvere e diluente) nel trattamento di pazienti ambulatoriali con grave ipoglicemia.
Le raccomandazioni condizionali includono:
- Uso di CGM in tempo reale e pompe per insulina guidate da algoritmi nelle persone con diabete di tipo 1.
- Uso di CGM per pazienti ambulatoriali con diabete di tipo 2 ad alto rischio di ipoglicemia.
- Uso di analoghi dell’insulina ad azione prolungata e ad azione rapida per pazienti ad alto rischio di ipoglicemia.
- Inizio e continuazione dell’uso del CGM per popolazioni ricoverate selezionate ad alto rischio di ipoglicemia.
L’ipoglicemia è una delle 3 principali reazioni avverse ai farmaci prevenibili
Le linee guida aggiornate sono particolarmente importanti se si considera la frequenza dell’ipoglicemia, che l’US Department of Health and Human Services ha determinato essere una delle prime 3 reazioni avverse ai farmaci prevenibili, sostengono gli esperti.
Inoltre molti diabetici potrebbero non avvertire o riconoscerne i sintomi, che nei casi più gravi possono portare a perdita di coscienza o convulsioni, oltre a influire sulla qualità della vita, sulla vita sociale, sulla produttività lavorativa e sulla capacità di guidare in sicurezza.
La chiave per una diagnosi accurata di questi pazienti è la valutazione dei tre livelli di ipoglicemia, descritti in una dichiarazione di consenso del 2018:
- Livello 1: glucosio compreso tra 54 mg/dl (3,0 mmol/l) e 70 mg/dl (3,9 mmol/l). Questo livello di ipoglicemia dovrebbe allertare i pazienti che potrebbero aver bisogno di ingerire carboidrati per prevenire l’ipoglicemia progressiva.
- Livello 2: glucosio < 54 mg/dl (3,0 mmol/l). Questo livello di ipoglicemia è associato a un maggior rischio di disfunzione cognitiva e mortalità.
- Livello 3: un evento grave caratterizzato da uno stato mentale e/o fisico alterato che richiede assistenza. Questo livello di ipoglicemia è pericoloso per la vita e richiede un trattamento di emergenza, tipicamente con glucagone.
Disparità nell’accesso alle pompe per insulina
Una ricerca separata ha rilevato che, a fronte di un aumento dell’uso di pompe per insulina per gestire il diabete di tipo 1 negli ultimi 20 anni, non c’è stato nessun miglioramento nelle disparità razziali, etniche e socioeconomiche nel loro uso negli Stati Uniti. I risultati sono stati riportati sulla rivista Diabetes Technology & Therapeutics.
Utilizzando i dati del SEARCH for Diabetes Youth Study in quattro periodi di tempo tra il 2001 e il 2019, i ricercatori hanno mostrato un utilizzo del microinfusore del 67% tra i bianchi non ispanici, del 41% tra gli ispanici, del 29% tra i neri e del 46% tra gli altri gruppi razziali ed etnici.
Inoltre ha utilizzato le pompe il 70% delle persone con un almeno diploma di laurea, rispetto al 56% di quanti avevano frequentato il college, al 40% dei possessori di un diploma di scuola superiore e al 18% delle persone senza istruzione superiore. Una tendenza simile è stata osservata anche a favore dei redditi più alti.
«La tecnologia per il diabete comporta numerosi vantaggi per i pazienti con diabete di tipo 1, ma il problema è l’enorme divario tra chi ha effettivamente accesso a queste tecnologie» ha commentato l’autrice principale dello studio Estelle Everett, assistente professore di medicina nella divisione di endocrinologia, diabete e metabolismo presso la David Geffen School of Medicine dell’UCLA.
Referenze
McCall AL et al. Management of Individuals With Diabetes at High Risk for Hypoglycemia: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline, The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 2022; dgac596.