In un’intercettazione trasmessa a ‘Non è l’Arena’, Messina Denaro sta con Putin: “Zelensky è un buffone, perché l’Occidente non gli dice di dimettersi?”
Zelensky? “È un buffone”. E Putin? È sua la responsabilità della guerra scoppiata quasi un anno fa in Ucraina? “Ci vogliono far capire che quelli hanno torto: non hanno torto. Non è Putin che vuole mettere i missili in America, è il contrario“. Ne è convinto il boss Matteo Messina Denaro che, in un’intercettazione trasmessa durante la puntata di ieri di ‘Non è l’Arena‘, parla del conflitto nel centro dell’Europa.
“Perché invece di fornire armi, dico agli Stati occidentali, non dicono a questo buffone di presidente (Zelensky ndr) di dimettersi, sistemare le cose e fornire aiuti umanitari? Cioè aiutare nella loro terra a questi”, dichiara l’ex primula rossa di Castelvetrano attualmente in regime di 41-bis nel carcere de L’Aquila.
Denaro si dichiara anche disposto ad aiutare in prima persona il popolo ucraino: “Nel momento in cui si arriverà a questo punto, ti assicuro che io per primo farò della beneficienza per queste persone“. Poi il boss chiarisce la sua posizione sul conflitto: “Non è Putin che vuole mettere i missili in America, è il contrario– sentenzia-: sono gli americani che vogliono mettere i missili da Putin e quello, giustamente, non glielo permette. Ovviamente, se Putin non fosse una potenza nucleare già l’America l’avrebbe bombardato. Il discorso nasce nel 2014: hanno fomentato un colpo di Stato, è salito questo buffone e sono 8 anni che uccidono persone nel Donbass, una repubblica indipendentista che appartiene all’Ucraina. Sono morti in questi 8 anni migliaia e migliaia di russi. Tu lo sapevi? Non lo sapevi perché la tv e i giornali non dicono nulla. Ora se ne accorgono perché i morti sono dall’altra parte. Non ragioniamo con la tv e i giornali. Ragioniamo con la nostra testa”.