Bpco: nuovi dati confermano sicurezza di lemborexant


Bpco: secondo nuovi dati provenienti da studi scientifici, lemborexant sembra essere sicuro nei pazienti con malattia moderata-grave

Bpco: un nuovo studio ha scoperto perché i non fumatori si ammalano e invece un parte dei fumatori non sviluppa la malattia

In una coorte di pazienti adulti e anziani con Bpco da moderata a grave, 10 mg di lemborexant sono risultati associati ad una buona safety respiratoria dopo somministrazione singola e multipla. Queste le conclusioni di un’analisi presentata nel corso del recente Congresso CHEST tenutosi negli Usa che ha spinto gli autori dei questa comunicazione a sottolineare come questo farmaco, approvato in diversi Paesi per il trattamento dell’insonnia negli adulti, si connoti per essere il primo antagonista doppio del recettore dell’orexina con una documentata safety respiratoria nella Bpco grave.

Razionale e disegno dello studio
La depressione centrale respiratoria è un rischio di safety associato all’impiego di alcuni farmaci comunemente prescritti per l’insonnia. Gli individui affetti da insonnia e coesistenza di una patologia respiratoria o di un fattore di vulnerabilità (come ad esempio i pazienti con Bpco e/o in età avanzata, rispettivamente), sono a rischio particolare di andare incontro a questa situazione.

Lemborexant è un antagonista doppio del recettore dell’orexina, prescritto in diversi Paesi per il trattamento dell’insonnia, che inibisce il signaling di orexina legandosi competitivamente a entrambi i suoi sottotipi recettoriali (recettore 1 e 2 di orexina).

L’obiettivo dello studio presentato al congresso (indicato come “studio 113”) è stato quello di valutare l’effetto del farmaco sulla salute respiratoria in pazienti adulti e anziani con Bpco di grado moderato-severo. Lo studio, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, di crossover, ha riguardato pazienti adulti (di età compresa tra 45 e < 65 anni) e anziani (di età compresa tra 65 e 90 anni) con Bpco da moderata a grave e nessuna apnea ostruttiva del sonno clinicamente importante.

I ricercatori hanno sottoposto i pazienti a screening per la gravità della Bpco mediante spirometria eseguita in base alle raccomandazioni GOLD e li hanno randomizzati a due periodi di trattamento di 8 notti con lemborexant o placebo, con periodi di trattamento separati da un periodo washout di almeno 14 giorni.

In totale sono stati inclusi 30 pazienti (età media 69,2 anni; 30% uomini) – 25 con Bpco moderata e cinque con Bpco grave – con il 23,3% dei pazienti nel gruppo degli adulti e il 76,7% nel gruppo degli anziani.

Risultati principali
Dai dati è emerso che, durante il tempo totale di sonno al momento dello screening, la saturazione di ossigeno periferica media al basale (SpO2) era pari al 91,6%, mentre l’indice di apnea-ipopnea (AHI) era pari a 4,6.

La differenza quadratica medi (LSM) per la SpO2 è stata di -0,43 al giorno 1 (dosaggio singolo), che non ha raggiunto la significatività statistica, mentre la differenza è stata di 0,47 al giorno 8 (dosaggio multiplo), che ha raggiunto la significatività statistica (P = 0,022) a favore di lemborexant.

Per quanto riguarda l’indice AHI, la differenza di LSM è stata di 1,47 al giorno 1 e di 0,24 al giorno 8, nessuna delle quali ha raggiunto la significatività statistica.

I ricercatori hanno anche rilevato la buona tollerabilità del trattamento, con un profilo di  eventi avversi emersi in corso di terapia per lo più di gravità lieve e coerente con il profilo di sicurezza già noto per il farmaco.

Riassumendo
“In soggetti adulti e anziani con Bpco da moderata a grave, dosi singole e multiple di lemborexant non hanno influenzato negativamente la SpO2 e l’AHI rispetto al placebo – hanno scritto i ricercatori nell’abstract di presentazione del lavoro -. La SpO2 non è risultata significativamente diversa per lemborexant rispetto al placebo dopo la somministrazione singola, mentre è risultata statisticamente significativa dopo la somministrazione multipla, a favore del farmaco in questione; l’indice AHI, invece, non è risultato significativamente diverso con lemborexant rispetto al placebo dopo somministrazione singola o multipla”.
Tali dati, concludono i ricercatori, suggeriscono che lemborexant potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica da tenere in considerazione nei pazienti con insonnia e BPCO, compresa la popolazione più anziana.

Bibliografia
Anderson G et al. Respiratory safety of lemborexant in adult and elderly patients with moderate to severe COPD. Late Breaking Abstract; Chest, 162(4) Supplement, A2617.