All’artista Mario Vespasiani è stata donata dal Generale dell’Arma dei Carabinieri Rosario Aiosa una targa del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia
Sta suscitando un grande interesse la mostra delle opere inedite di Mario Vespasiani tratte dal nuovo ciclo pittorico intitolato Kingdom of Heaven, dove grazie a un’espressività inconfondibile, vengono indagati i temi del sacro e dello splendore. Dentro prospettive vertiginose le figure si svelano leggere quanto luminose, come appartenenti ad un universo superiore in cui affiorano riverberi di altra bellezza e assenza di gravità. L’artista partendo da un riferimento alla pittura veneziana del ‘700 – quando l’arte italiana toccò gli ultimi momenti di altissima maestria tecnica e vitalità – raggiunge particolari conclusioni ai confini con l’astratto.
Tra le numerose personalità che hanno visitato la mostra è stata particolarmente significativa la presenza del Generale dell’Arma dei Carabinieri Rosario Aiosa, una delle figure più importanti – di assoluto valore umano e professionale, raro esempio di altruismo e coraggio – che può vantare il nostro Paese, il quale ha potuto apprezzare dal vero la recente ricerca pittorica di Mario Vespasiani e a cui ha consegnato la targa del Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia. Come ha dichiarato l’artista: la presenza del Generale Aiosa è un motivo di gioia e incoraggiamento a perseverare nell’elaborazione di una bellezza che sappia condurre al bene e allo stesso modo ricevere dalle sue mani questa targa così significativa, ha un valore personale molto profondo, come artista e persona.
Durante la visita guidata il Generale ha espresso viva approvazione anche per le opere storiche dell’artista, documentate da una straordinaria bibliografia composta da oltre quaranta pubblicazioni e Mario Vespasiani ha puntualmente ribadito l’aspetto fondamentale del suo metodo, dato dallo studio costante e dalla pratica quotidiana, in quanto l’arte a cui fa riferimento è quella in grado di prendere per mano la società del proprio tempo al fine di diventare un mezzo di consapevolezza, uno strumento d’elevazione delle coscienze.
Nei giorni scorsi è andato in onda in prima TV un documentario diretto da Evelin Bargiacchi, dal titolo Mario Vespasiani – Il Mistero e la Luce, nel quale la giovane regista si è focalizzata a descrivere con acume, alcuni aspetti della più recente ricerca di Vespasiani, dato che per intero si estenderebbe nell’arco di un ventennio. Un documentario in cui hanno preso la parola anche alcune personalità che progressivamente hanno seguito l’artista e ne hanno individuato chiaramente, l’aspetto colto e originale della sua opera.
In questo 2022 Mario Vespasiani è finito sulla copertina di Exit Urban Magazine insieme a Jeff Koons e in questi giorni su quella di The Way Magazine, dove sono state messe in risalto non solo le qualità artistiche ma anche le sue doti umane. La rivista milanese di calligrafia Stilus gli ha dedicato un corposo servizio di approfondimento e interpretazione della sua scrittura, sulla scia dei grandi maestri trattati in precedenza da Frida Khalo fino a Van Gogh.
Sempre quest’anno è uscita la sua 42ª pubblicazione dal titolo A Gentleman in the Word of Art – un volume che sfiora le 500 pagine – dove l’artista accompagna passo dopo passo il lettore in un viaggio straordinario, dalla nascita della pittura fino ad oggi, mettendo in risalto quel riferimento spirituale che avvolge l’intera creazione. Una simile indagine, atta a capire il presente attraverso l’arte, ha sorpreso per ricchezza di spunti ma anche per la lucida intuizione, per aver saputo individuare nella sua salda spiritualità, una chiave di lettura che allarga gli orizzonti, proseguendo in solitaria la lezione trasmessa da Kandinskij, un secolo fa.
In questo 2022 Mario Vespasiani è finito sulla copertina di Exit Urban Magazine insieme a Jeff Koons e in questi giorni su quella di The Way Magazine, dove sono state messe in risalto non solo le qualità artistiche ma anche le sue doti umane. La rivista milanese di calligrafia Stilus gli ha dedicato un corposo servizio di approfondimento e interpretazione della sua scrittura, sulla scia dei grandi maestri trattati in precedenza da Frida Khalo fino a Van Gogh.
Sempre quest’anno è uscita la sua 42ª pubblicazione dal titolo A Gentleman in the Word of Art – un volume che sfiora le 500 pagine – dove l’artista accompagna passo dopo passo il lettore in un viaggio straordinario, dalla nascita della pittura fino ad oggi, mettendo in risalto quel riferimento spirituale che avvolge l’intera creazione. Una simile indagine, atta a capire il presente attraverso l’arte, ha sorpreso per ricchezza di spunti ma anche per la lucida intuizione, per aver saputo individuare nella sua salda spiritualità, una chiave di lettura che allarga gli orizzonti, proseguendo in solitaria la lezione trasmessa da Kandinskij, un secolo fa.