Tra i più importanti player internazionali di soluzioni tecnologiche per la sicurezza sul lavoro, AME apre una nuova sede a Firenze e si affaccia negli Stati Uniti
AME – Advanced Microwave Engineering, tra i più importanti player internazionali in ambito progettazione, sviluppo e realizzazione di soluzioni tecnologiche per la sicurezza sul lavoro, rinnova ed espande la sua presenza in Italia con una nuova sede a Firenze e si affaccia negli Stati Uniti con un avamposto in Virginia.
“L’espansione della nostra presenza ha fatto seguito alla crescita esponenziale dell’azienda registrata negli ultimi anni sia in termini di fatturato, pari al +40%, che di produzione, oltre il 50% – hanno commentato Filippo Bonifacio, fondatore e CEO di AME – Attualmente il mercato americano rappresenta il 10% dei ricavi globali dell’azienda con una crescita importante registrata negli ultimi tre anni grazie alla partnership con un distributore locale, unita a un importante sforzo commerciale e tecnico del team italiano a Firenze”.
AME apre con la presenza di un manager e di due figure commerciali in vista delle importanti fiere internazionali a cui prenderà parte a marzo (Promat, Chicago) e ad aprile (Logimat, Stoccarda) per presentare la sua ultima soluzione sul mercato. Tra gli obiettivi di breve termine anche quello di affiancare alla forza vendita anche uno staff tecnico locale per supportare al meglio i clienti, fondamentale per l’installazione delle soluzioni e per il supporto post-vendita.
“Lo stato della Virginia è posizionato al centro della rete di clienti di AME che include, tra gli altri, Smurfit Kappa, Dow Chemical e International Paper – ha aggiunto Claudio Salvador, Presidente di AME – Oltre a questo, la regione sud-est rappresenta un’area strategica grazie grazie allo sviluppo di diversi hub specializzati in logistica, automotive e vendita al dettaglio. Negli Stati Uniti, in generale, c’è un tutto nuovo mercato da esplorare, soprattutto tra le acciaierie, il comparto dell’alluminio e il food and beverage. I nostri sistemi di sicurezza sono ancora una novità qui per cui nutriamo grandi aspettative come accaduto due anni fa quando aprimmo la nostra seconda sede in Germania: in soli due anni la filiale tedesca ha generato oltre 2 milioni euro”.
L’avamposto americano si inserisce nel solco della recente attività di studio e rebranding che ha coinvolto tutti gli asset aziendali, compresa la nuova sede a Firenze: 1400 mq su due piani per i nuovi uffici e il reparto Research & Development, dove la tecnologia e la precisione dei sistemi di prevenzione attiva si fondono con il mondo del Data e del Cloud Computing. Spazi progettati per esaltare la storia e i valori del marchio, a quasi 25 anni dalla sua fondazione.
“La superficie di produzione è raddoppiata, raggiungendo i 400 mq, e l’area di ricerca e sviluppo si è fatta sempre più corposa in termini di spazio e numero di ingegneri e tecnici dedicati ai progetti, per permettere loro di proporre sempre soluzioni all’avanguardia”, ha chiarito Alessia Marchica, responsabile del marketing strategico di AME – Il grande open space, l’esposizione e le grandi vetrate sono stati studiati per agevolare la condivisione e la collaborazione di tutto il team AME e per adeguare la produzione alla crescente richiesta delle sue soluzioni da parte del mercato”.
Presente in oltre 22 paesi di tutto il mondo, con più di 1200 clienti, AME oggi opera in ogni ambito lavorativo, dai Terminal portuali alle Acciaierie fino agli stabilimenti industriali e cartari, oltre che in ambito Food & Beverage, Pharma & Chemicals. Le sue soluzioni software e hardware, composte da sensori e tag wearable, raccolgono dati da ambienti e persone che vengono elaborati in tempo reale sia per mitigare situazioni di rischio in un preciso momento che per ottimizzare processi generali in contesti operativi complessi.
Tra queste anche l’ESI – Efficiency and Safety Index, un sistema sviluppato grazie all’utilizzo di algoritmi proprietari, sensori hi-tech attivi e l’integrazione di AI e big data e che consente alle aziende di calcolare in tempo reale il proprio indice di rischio di modo da stimolare azioni volte a ridurre progressivamente il numero degli incidenti e dei cosiddetti “near miss”