Tutti i venerdì e i sabato dal 24 febbraio al 1° aprile quattro visite guidate per (ri)scoprire i luoghi di Isabella d’Este a Palazzo Ducale
Isabella d’Este (Ferrara, 17 maggio 1474 – Mantova, 13 febbraio 1539) è un personaggio storico assai celebre e amato, soprattutto dai mantovani. Colta collezionista, mecenate d’arte esigentissima, influente nel campo della moda nonché abile nella gestione del potere alla corte dei Gonzaga, fu tra le donne più autorevoli del suo tempo, al punto da guadagnarsi l’epiteto di “Primadonna del Rinascimento”. Isabella visse tra le mura di Palazzo Ducale di Mantova e, nonostante i secoli passati e le numerose vicissitudini storiche, molti luoghi del grande complesso gonzaghesco recano ancora le tracce fisiche lasciate dalla sua forte personalità.
Per celebrare questo amatissimo personaggio Palazzo Ducale organizza visite accompagnate e illustrate a cura del personale di accoglienza e vigilanza del museo, intitolate “Sulle tracce di Isabella d’Este” che saranno proposte tutti i venerdì e i sabati dal 24 febbraio fino al 1° aprile 2023 con quattro partenze giornaliere (ore 9,30, 11,30, 14,30 e 16,30). Ci si può iscrivere telefonando al 0376 352100 (numero attivo dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle 13.00). L’iscrizione è obbligatoria ed è consentita fino a esaurimento posti; si partecipa gratuitamente con il biglietto d’ingresso da €5 o superiore oppure con una delle tessere del museo. Il ritrovo è per il giorno e l’ora prescelti nei pressi dell’ingresso del percorso museale, in piazza Castello nelle adiacenze dell’esedra porticata. Data la complessa articolazione di Palazzo Ducale e la sua natura monumentale, anticipiamo che alcune parti del percorso non è stato possibile renderle accessibili al pubblico con disabilità motoria.
Possiamo dare qualche piccola anticipazione del percorso, che cercherà di raccontare la vita di Isabella alla corte dei Gonzaga in maniera piacevole e vivace: alcune tappe saranno all’interno del percorso di visita aperto al pubblico, altre invece in luoghi solitamente chiusi, rendendo pertanto “Sulle tracce di Isabella d’Este” un’occasione sia per approfondire la propria conoscenza del personaggio storico della marchesa, che per scoprire alcuni ambienti meno noti del Palazzo Ducale di Mantova.
Quando Isabella giunse a Mantova nel 1490 come sposa di Francesco II Gonzaga, andò ad abitare in un appartamento al piano nobile del Castello di San Giorgio del quale rimangono ancora integri alcuni ambienti: lo Studiolo e la sottostante Grotta, in una delle torri rivolte verso il lago. Nella Grotta si conserva ancora la grande volta lignea costruita dai fratelli Mola nel 1506 circa nella quale si ripete la raffigurazione della cosiddetta “impresa” delle pause (o del silenzio). Le imprese erano raffigurazioni simboliche che richiamavano a esortazioni di carattere morale e definivano le virtù dei signori (o, in questo caso, delle signore) che le facevano proprie. L’impresa delle pause viene fatta propria da Isabella: possiamo intenderla come un’esortazione al silenzio contemplativo, come un atto di amore verso l’ascolto delle “voci del mondo” o più semplicemente della musica.
Le tappe presso il Castello di San Giorgio si concludono con passaggio attraverso i Camerini della Paleologa, in origine all’interno della palazzina progettata da Giulio Romano la cui edificazione portò alla modifica della morfologia del primo appartamento Isabelliano. Il percorso prosegue attraverso l’itinerario di visita del museo – non riveliamo tutti i dettagli per non rovinare la sorpresa! – per concludersi all’appartamento vedovile. Alla morte del marito Francesco II, Isabella si trasferì al piano terra di Corte Vecchia dove fece allestire un nuovo più ampio appartamento. Alcuni ambienti, a partire dalla Sala della Scalcheria, la Grotta, lo Studiolo e il Giardino Segreto sono ancora oggi ben conservati benché privi dei capolavori artistici che li ornavano e rappresentano il punto conclusivo del percorso di visita del museo di Palazzo Ducale. Accanto ai numerosi simboli e motti isabelliani, tra cui il celebre “nec spe, nec metu” (senza speranza né timore), possiamo citare senz’altro il magnifico portale scolpito da Gian Cristoforo Romano e le raffinate tarsie lignee che custodivano le sue collezioni di oggetti rari e preziosi.
Questo e molto altro sarà raccontato durante le visite: un modo piacevole per riscoprire un personaggio chiave della storia dei Gonzaga, di Palazzo Ducale e di Mantova.