A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina e dopo l’astensione all’Assemblea generale Onu sulla risoluzione di condanna, la Cina presenta un piano in dodici punti per la pace
Lavorare affinché i negoziati di pace fra Ucraina e Russia riprendano il prima possibile e poi “fermare la politica delle sanzioni unilaterali, che non risolvono la situazione e causano solo nuovi problemi” e “abbandonare la mentalità da Guerra fredda” perché “la sicurezza di una regione non dovrebbe essere raggiunta rafforzando o espandendo i blocchi militari”. Sono tre dei dodici punti del documento di posizionamento della Cina sulla “soluzione politica” alla guerra in Ucraina, diffuso da Pechino oggi, 24 febbraio, primo anniversario del lancio dell’offensiva militare russa che ha dato il via al conflitto in corso.
LA POSIZIONE DELLA CINA SULLA GUERRA IN UCRAINA
La pubblicazione del testo giunge il giorno dopo l’astensione cinese a un voto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite su una risoluzione di condanna del conflitto e di richiesta di “ritiro totale” delle forze armate russe dall’Ucraina. Il documento è stato approvato con 141 voti a favore, 32 astenuti e sette contrari. Da mesi la comunità internazionale occidentale chiede alla Cina di prendere una posizione sul conflitto e di impiegare la sua influenza geopolitica per facilitare il raggiungimento di un accordo per la pace fra Russia e Ucraina. Nel testo, pubblicato dal ministero degli Esteri, si riafferma l’importanza di “rispettare la sovranità di tutti i Paesi” e di “osservare rigorosamente il diritto internazionale universalmente riconosciuto, compresi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite”.
IL TEMA NUCLEARE
La diplomazia di Pechino esorta poi “tutte le parti” a “sostenere la Russia e l’Ucraina nel lavorare nella stessa direzione e a riprendere il dialogo diretto il più rapidamente possibile, in modo da ridurre gradualmente la situazione e raggiungere infine un cessate il fuoco globale”. Un altro nodo affrontato nel documento è quello della sicurezza delle centrali nucleari. Uno dei fronti più caldi del conflitto si trova nei pressi dell’impianto di Zaporizhzhia, il più grande d’Europa. Nel documento, sul punto, si legge: “La Cina si oppone agli attacchi armati contro le centrali nucleari o altri impianti nucleari pacifici e invita tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, inclusa la Convenzione sulla sicurezza nucleare (Cns), ed evitare risolutamente incidenti nucleari provocati dall’uomo”.
“STOP ALLE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA”
Nella visione di Pechino, un’altra delle strade da percorrere per risolvere la crisi in corso in Ucraina è quella di mettere fine alla “sanzioni unilaterali, non autorizzate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I Paesi interessati – avverte quindi lo Stato asiatico – dovrebbero smettere di abusare delle sanzioni unilaterali e della ‘giurisdizione a braccio lungo’ contro altri Stati”. Un messaggio, questo, rivolto a Stati Uniti, Unione europea, G7 e a tutti quei Paesi che hanno adottato diversi pacchetti di sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia.
“NO ALLA MENTALITÀ DA GUERRA FREDDA”
Non da ultimo, la diplomazia di Pechino amplia lo sguardo e invita ad “abbandonare la mentalità della Guerra fredda”. Secondo la Cina quindi, “tutte le parti dovrebbero opporsi al perseguimento della propria sicurezza a scapito della sicurezza altrui e prevenire il confronto tra blocchi, lavorando insieme per la pace e la stabilità nel continente eurasiatico”. La diffusione del piano in dodici punti da parte della Cina giunge anche dopo la missione in Europa di Wang Yi, consigliere di Stato e figura più importante della diplomazia cinese. Durante il suo viaggio, il dirigente di Pechino si è recato in Italia, Francia, Ungheria e infine Russia, dove ha anche incontrato il presidente Vladimir Putin.